Kathy Taylor, voce e carisma
fra blues, funky e sonorità afro

Concerto gospel con battiti di mano e vocalizzi felici, tutto ritmo e musica da ballare? Il concerto di Kathy Taylor, – i cui proventi sono stati devoluti alla mensa dei Cappuccini e all'associazione Spazio autismo onlus –, non è stato solo questo.

Concerto gospel con battiti di mano e vocalizzi felici, tutto ritmo e musica da ballare? Il concerto di Kathy Taylor, tenutosi martedì sera al Teatro Donizetti – i cui proventi sono stati devoluti alla mensa dei frati Cappuccini di Bergamo e all'associazione Spazio autismo onlus –, non è stato questo.

É andato oltre. La «minister of music» di Houston ha sì interpretato la hit internazionale, ma in modo più intimo del solito. Kathy Taylor ha retto uno spettacolo fuori dalle logiche della spettacolarizzazione commerciale. Più che di gospel si è trattato di spiritual. Vestita di rosso, imponente, accompagnata dall'ensemble Favor, ha catturato l'attenzione del pubblico in teatro.

Perché la sua voce intensa, profonda e a tratti roca, alternata a quella della cinque coriste, ha intonato preghiere, tradotte in canto, con evidente espressività. Il repertorio messo in scena per la nona edizione dello spettacolo di «Buon divertimento a Bergamo», organizzato da Spm e Zodiak e patrocinato dell'assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Bergamo, è stato originale: composizioni per lo più inedite e toccanti. Intrise di profonda umanità, hanno rivelato la cultura religiosa afro-americana di chi riponeva speranza nella meraviglia del creato e del suo creatore.

Oltre a brani eseguiti a cappella, le voci soul si sono stese su un tappeto musicale venato da blues, funky, jazz e sonorità afro, date dalle percussioni. Questa contaminazione e stratificazione di generi ha reso ancor più contemporanee le spiritual songs, apprezzate dal pubblico che ha risposto con applausi, richiesto il bis e, sollecitato da Taylor, ha condiviso il canto con battiti di mani e cori.

Produzione poetica-musicale, che connette la repressione alla libertà e alla liberazione salvifica, lo spiritual è frutto di un'operazione complessa che travasa la tradizione orale in quella scritta e viceversa, mescola fonti nere e bianche. Parte di questo risultato è lo spiritual, a cui lo stesso musicologo James Weldon Johnson attribuiva dimensioni speciali e magiche.

Daniela Morandi

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