Corsa a Capitale della cultura
Olmi gioca la carta dell'ambiente

Ermanno Olmi non si è dimenticato di Bergamo e della sua candidatura a Capitale europea della cultura. Lunedì il regista, da poco nominato cittadino onorario di Sotto il Monte, ha incontrato in città il sindaco Franco Tentorio e l'assessore alla Cultura Claudia Sartirani.

Ermanno Olmi non si è dimenticato di Bergamo e della sua candidatura a Capitale europea della cultura. Lunedì il regista, da poco nominato cittadino onorario di Sotto il Monte, ha incontrato in città il sindaco Franco Tentorio e l'assessore alla Cultura Claudia Sartirani.

Un incontro annunciato, dopo quello avvenuto a Milano. «Ha messo sul tavolo le sue idee per la candidatura. Focus importanti che discuterà con il team impegnato nella redazione del progetto» fa sapere l'assessore Sartirani. Quel gruppo internazionale, guidato da Federica Olivares, composto da bergamaschi e canadesi (i coniugi Lord, esperti di pianificazione culturale entrati in squadra nei mesi scorsi).

Olmi ha parlato di ambiente e di energie rinnovabili, di rispetto della natura e del territorio, di modelli di riferimento legati alla tradizione e della necessità di tornare alle origini in fatto di valori. Temi ai quali il regista ha sempre fatto riferimento, nei suoi film e nella sua storia personale. «Il Maestro tiene molto a far passare il messaggio che dobbiamo capire dove vogliamo andare, facendo chiarezza su cosa possiamo mettere in campo - continua Sartirani -. Olmi è un uomo lungimirante e ci ha dato spunti importanti di riflessione, come d'altronde fa con le sue opere cinematografiche».

Il regista de «L'albero degli zoccoli», presidente onorario del comitato per Bergamo Capitale europea della cultura, ha spiegato ai rappresentanti di Palazzo Frizzoni che il primo passo è la consapevolezza, «noi bergamaschi dobbiamo fare un lavoro su noi stessi, prima che sulla città, dimostrando di essere una comunità degna di una società civile», ha detto Claudia Sartirani. Come dire, credere in questa occasione e poi far sì che ci credano anche gli altri. I temi proposti da Olmi saranno approfonditi nel corso di incontri con la collettività, annuncia l'assessore, «perché quel che ci preme in questo momento è avviare un dialogo proficuo con la città».

Già rassicurato sulla mancata alienazione di Palazzo Suardi, condizione posta per l'accettazione della candidatura, il regista ha dato per assodato che l'edificio storico affacciato su Piazza Vecchia non sarà venduto. «Non c'è stato bisogno di ricordarglielo - dice l'assessore alla Cultura -, il sindaco Tentorio si è già impegnato in questo senso. Il palazzo non sarà alienato».

Il regista non sarà un ambasciatore della candidatura «ma rappresenterà la coscienza della città e ci aiuterà a guardarci dentro». Pare abbia già cominciato, riportando l'attenzione su temi e priorità, prima di tornare nella sua casa sull'altopiano di Asiago. D'altronde l'aveva annunciato, «non sarà facile lavorare con me» aveva detto accettando la presidenza del comitato.

Intanto procede l'iter che porterà alla redazione del dossier che potrebbe aprirci le porte della «short list», la lista breve delle città candidate più promettenti che porta a un passo dall'assegnazione della candidatura per il 2019. La «visione» del progetto e l'identificazione dei principali temi attorno ai quali costruire la programmazione di qui al 2019 sono pronti e saranno illustrati al consiglio direttivo del comitato scientifico il prossimo 30 maggio. Si suppone che, proprio in virtù del coinvolgimento dell'opinione pubblica tanto auspicato, una volta discusso in assemblea dagli addetti ai lavori il piano venga illustrato alla città.

Camilla Bianchi

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