Teocoli venerdì al Donizetti:
«A Bergamo con Enzo nel cuore»

Erano anni che volevamo portare Teo Teocoli al nostro Gran Galà, finalmente ce l'abbiamo fatta», annuncia con orgoglio Arnaldo Minetti, presidente dell'associazione Cure Palliative Bergamo. L'eclettico attore sarà venerdì sera al Teatro Donizetti.

Erano anni che volevamo portare Teo Teocoli al nostro Gran Galà, finalmente ce l'abbiamo fatta», annuncia con orgoglio Arnaldo Minetti, presidente dell'associazione Cure Palliative Bergamo. L'eclettico attore, comico, cantante e cabarettista sarà l'ospite speciale della serata di solidarietà di domani, venerdì, alle 20,30, al Teatro Donizetti, in favore dell'associazione che da anni si batte per la qualità di cura e l'assistenza ai malati in fase avanzata.

Per la dodicesima edizione del Gran Galà, lo show di Teocoli sarà preceduto da Stefano Miceli, uno dei pianisti e direttori d'orchestra italiani più apprezzati sulla scena internazionale, con l'orchestra sinfonica Milano Metropolitan e il coro Kika Mamoli, composto principalmente da volontarie e volontari dell'associazione Cure Palliative. La serata è presentata da Francesca Manenti e Max Pavan; i biglietti vanno da 30 euro per la platea a 20 per il palco e 10 per la galleria.

Torna con piacere a Bergamo?
«Ho accettato volentieri e con affetto di fare la mia ora di spettacolo per questa iniziativa benefica: è giusto sorridere anche quando si affrontano temi seri e drammatici, anzi forse è proprio l'occasione migliore. Faccio queste cose con più passione dal vivo che non in televisione. In tv non le farei mai: ci sono già troppi programmi che si occupano di beneficenza e poi non si sa mai bene come vanno a finire. Qui è tutto più diretto».

Che tipo di spettacolo porterà sul palco?
«Sarà una specie di "Il meglio di" concentrato in una sola ora: farò una chiacchierata, un paio di personaggi, canterò. Credo che interpreterò Mario Balotelli, ma senza travestirmi: per entrare nei suoi panni servono almeno un paio d'ore di trucco. Magari farò anche Galliani».

Lunedì, nel giorno in cui Enzo Jannacci avrebbe compiuto 78 anni, lo avete ricordato a palazzo Lombardia con il governatore Maroni, il figlio Paolo e personaggi dello spettacolo come Massimo Boldi, Renato Pozzetto, Paolo Rossi e Cochi Ponzoni. Com'è andata?
«È stata un po' una riunione di noi del Derby: appena ci siamo visti ci siamo detti "Ma come siamo vecchi", del resto ci conosciamo dai primi anni '70. Jannacci era una colonna portante del Derby ed è nei nostri cuori. Si respirava molta tristezza e sconforto, che abbiamo sfogato con le risate e suonando per più di quattro ore. Enzo è stato un grande musicista, un grande uomo e un grande dottore».

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