Green pass, non solo bar e ristoranti. Oggi si decide su scuola e trasporti

Manca poco: venerdì 6 agosto entra in vigore l’obbligo del green pass per poter andare al ristorante al chiuso (fanno eccezione i clienti degli hotel), al cinema o a teatro, ma anche musei, biblioteche, palestre, piscine e terme così come sale da concerto, stadi e palazzetti. Grenn pass necessario anche per eventi, convegni e congressi.

Per ottenere la certificazione basta una dose di vaccino, oppure l’attestazione di essere guariti dal Covid, o ancora al posto del green pass è possibile esibire un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

Si attende, nella giornata di giovedì 5 agosto, la prima la cabina di regia politica tra le forze di maggioranza e gli esperti del Comitato tecnico scientifico, poi la Conferenza Stato-Regioni e successivamente il Consiglio dei ministri per approvare il nuovo decreto: uno schema che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha seguito fin dalle riaperture del 26 aprile e nel quale spetterà ancora a lui fare la sintesi tra le diverse posizioni all’interno dell’esecutivo.

In attesa quindi del decreto, un grande cambiamento sarà quello del green pass obbligatorio per entrare nei ristoranti al chiuso e consumare al tavolo anche nei bar. L’articolo 9 bis al decreto di luglio prevede l’impiego della certificazione verde anche per spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; musei e altri istituti e luoghi di cultura; piscine, palestre, centri benessere - compresi quelli collocati all’interno di strutture ricettive - al chiuso; sagre, fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; centri culturali, sociali e ricreativi limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi e le relative attività di ristorazione; sale gioco, scommesse, bingo e casinò; concorsi pubblici. Rimangono senza obbligo di green pass le chiese e gli oratori.

COME SI OTTIENE IL PASS
Il pass viene rilasciato dopo la prima dose di vaccino - passati 15 giorni dalla somministrazione - o a conclusione del ciclo vaccinale e quindi dopo la seconda dose, (valido 9 mesi), con il certificato di guarigione dal Covid (valido 6 mesi), con l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. L’obbligo di avere il green pass non si applica a tutti coloro che hanno meno di 12 anni - per i quali non è autorizzata la vaccinazione - e, dice il decreto, «ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute».

RISTORANTI E BAR
Il certificato servirà per le consumazioni al tavolo al chiuso in ristoranti e bar, dove non sarà invece necessario per il servizio al bancone. Il decreto prevede che «i titolari o i gestori dei servizi e delle attività» per le quali serve il certificato «sono tenuti a verificare che l’accesso ai predetti servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni». Dunque spetta ai titolari degli esercizi controllare il pass, attraverso «Verifica C19», la app ufficiale del ministero della Salute. Controlli che, ovviamente, potranno esser svolti anche dalle forze di polizia.
I CLIENTI DEGLI ALBERGHI
I clienti degli alberghi che vogliono accedere ai ristoranti e ai bar al chiuso nelle strutture non dovranno utilizzare il green pass. Lo ha deciso, secondo quanto si apprende da fonti di governo, la cabina di regia tra i capigruppo della maggioranza confermando quanto già previsto dal decreto precedente. Nel corso della discussione, sempre secondo fonti presenti alla riunione, parte della maggioranza avrebbe voluto introdurre anche per gli alberghi l’obbligo ma alla fine si è deciso di mantenere invariata la norma attuale.

CINEMA E TEATRI
Arriva l’obbligo di green pass per cinema e teatri, ma aumenta il numero di spettatori ammessi ad assistervi. In zona gialla si entrerà con green pass, mascherina e distanziamento, ma gli spettatori potranno salire all’aperto dagli attuali 1000 a un massimo di 2500 e al chiuso da 500 a 1000. Mentre in zona bianca, dove ora sono fissati limiti di capienza, viene fissato un tetto all’aperto di 5000 persone e al chiuso di 2500 persone.

SPORT
Per gli eventi e le competizioni sportive in zona bianca la capienza consentita non può essere superiore 50% di quella massima autorizzata all’aperto e al 25% al chiuso. In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25% e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso.

SANZIONI
Per chi viola le regole o non effettua i controlli è prevista una sanzione da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Se le violazioni si ripetono in 3 giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.

IN BIBLIOTECA A BERGAMO
Anche in biblioteca da venerdì serve il green pass: per accedere alle biblioteche comunali, sarà necessario esibire il documento, ad eccezione dei minori di 12 anni . La decisione è stata comunicata dal Comune ed è valida per tutte le biblioteche comunali, dalla Mai di Piazza Vecchia alla Tiraboschi di via San Bernardino, alla Caversazzi di via Tasso. Indispensabile quindi il certificato verde (in formato digitale o cartaceo, accompagnato dal documento d’identità) per accedere alle strutture, «in ottemperanza alle disposizioni governative, trattandosi di un servizio di tipo culturale e di un luogo della cultura, così come previsto dal decreto (del 23 luglio, scorso, ndr) – spiega in una nota Palazzo Frizzoni –. Dal 6 agosto 2021 è necessario esibire una certificazione verde Covid-19 (green pass) unitamente a un documento di riconoscimento. Sono esentati dall’esibizione i minori di anni 12. In mancanza di regolare documentazione, l’accesso non sarà consentito». Il Comune ha provveduto a fornire il personale delle biblioteche di un apposito device (con relativa app) necessario per la lettura del codice Qr code: all’ingresso il cittadino dovrà esibire il green pass e, se richiesto, il documento d’identità.

IL NODO TRASPORTI
Sull’obbligo del pass per treni, navi ed aerei,invece, non si conosce ancora la data di entrata in vigore: la più probabile è il 30 di agosto, anche se nel governo c’è da un lato chi insiste per averlo già dal fine settimana del 21-22 agosto - in modo che possano essere «coperti» i rientri degli italiani dalle vacanze almeno nelle ultime due settimane d’agosto - e dall’altro la Lega che chiede di posticipare ad ottobre. Non solo. Il ministro per il Turismo Massimo Garavaglia ha indicato «cinque punti, come le dita di una mano» per salvare l’estate: autocertificazione per i clienti di bar e ristoranti invece che i controlli da parte dei gestori - cosa che, di fatto, renderebbe inutile la misura -, via il green pass per minorenni, sagre, fiere all’aperto e per i servizi interni agli alberghi, niente certificati per i trasporti. Richieste che, molto probabilmente, rimarranno lettera morta.

A SCUOLA
Quanto al certificato obbligatorio per i lavoratori della scuola, le posizioni restano anche in questo caso ancora distanti anche se non dovrebbero esserci passi indietro e dunque verrà introdotto. Draghi sarebbe favorevole e lo vogliono sia Speranza sia il Pd e anche Forza Italia. «Basta Dad, a settembre si deve tornare tutti in presenza» è la linea. Tra l’altro, il governo è convinto che per la ripresa delle lezioni si arriverà ad aver immunizzato il 90% della platea, oltre 1,4 milioni tra professori e personale non docente. Possibile comunque che su questo fronte possa essere accolta una delle richieste della Lega, vale a dire l’estensione dei tamponi a prezzi calmierati o addirittura gratis per il mondo della scuola, così come è stato stabilito per i giovani dai 12 ai 18 anni, che pagheranno per un test tra i 5 e i 10 euro. I numeri veri si conosceranno comunque il 20 agosto: Figliuolo ha scritto una nuova lettera alle Regioni con la quale chiede «dati univoci sul reale andamento della campagna vaccinale» nella scuola visto che finora sono arrivati numeri che presentano «variazioni» sia nelle platee sia nelle percentuali. Le Regioni dovranno dunque fornire la fotografia del solo personale in servizio, diviso per ruolo e per tipologia di scuola (pubblica o privata, paritaria e non) e soprattutto indicare il dato di coloro che si sono vaccinati ma non sono stati registrati come appartenenti alla categoria.

IL LAVORO
Dal decreto resterà invece fuori tutto il tema del lavoro. Nelle prossime ore Speranza e il ministro del Lavoro Andrea Orlando incontreranno i sindacati proprio per parlare dei protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro. Con la Lega che anche in questo caso fa muro, sia sull’obbligo di vaccinazione sia sull’estensione del green pass a quelle attività in cui è obbligatorio per i clienti. Bisogna valutare «con raziocinio» dice il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

LA CIRCOLARE PER GLI ESENTI AL VACCINO
Intanto arriva la tanto attesa circolare del Ministero della Salute che autorizza il certificato per gli esenti dal vaccino anti Covid per coloro, cioè, che non hanno potuto vaccinarsi, temporaneamente o definitivamente, per patologie conclamate. «La certificazione di esenzione alla vaccinazione anti SARS-COV-2 viene rilasciata - si legge- nel caso in cui la vaccinazione stessa venga omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che la controindichino in maniera permanente o temporanea».

«Le persone che ottengono una esenzione alla vaccinazione - si legge nella circolare - devono essere adeguatamente informate sulla necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione» come uso delle mascherine, distanziamento, evitare assembramenti. Le esenzioni saranno valide fino al 30 settembre prossimo, salvo diversa disposizione. «Le certificazioni di esenzione alla vaccinazione Covid - si legge ancora- potranno essere rilasciate in formato cartaceo e potranno avere una validità massima fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni». La durata di validità, «sulla base delle valutazioni cliniche, verrà aggiornata quando sarà avviato il sistema nazionale per l’emissione digitale delle stesse per consentirne la verifica digitale». Temporaneamente e fino al 30 settembre, sono validi i certificati di esclusione vaccinale già emessi dai Servizi Sanitari Regionali.

Una indicazione importante per tutti coloro che hanno avuto un problema di salute tra la prima e la seconda dose, come una reazione allergica alle componenti del vaccino o chi ha avuto un parere negativo dal medico a causa di patologie pregresse, così come tutti «i malati rari e cronici che, per via della loro patologia, non hanno la possibilità di accedere alla vaccinazione». Tutte queste persone non hanno avuto modo di richiedere il green pass e fra pochi giorni sarebbero rimaste escluse da diversi luoghi al chiuso: piscine, palestre, ristoranti, bar, teatri, cinema. Restano per ora esclusi un migliaio di volontari della sperimentazione del vaccino Reithera che non risultano immunizzati. Ma anche per loro si attendono, ormai in tempi brevissimi, le indicazioni del Ministero della Salute, la risposta, infatti, dovrebbe arrivare con un altro provvedimento ad hoc.

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