Masterchef, il sogno di Rachida
«Vorrei lavorare in un ristorante»

Chi l’avrebbe detto che Rachida Karrati, la sarta marocchina bergamasca d’adozione, sarebbe arrivata a un passo dalla semifinale di «Masterchef»? In pochi, specie dopo averla vista «cucinare» prosciutto e melone in una prova.

Chi l’avrebbe detto che Rachida Karrati, la sarta marocchina bergamasca d’adozione, sarebbe arrivata a un passo dalla semifinale di «Masterchef»? In pochi, specie dopo averla vista «cucinare» prosciutto e melone in una prova.

Ma, più che per le sue capacità in cucina, Rachida è diventata il personaggio di questa edizione del talent di Sky per le sue caratteristiche caratteriali: l’ansia costante, la lacrima facile, la lingua tagliente, le frasi buffe.

L’abbiamo intervistata il giorno dopo la sua eliminazione, scoprendo una persona per certi versi simile alla sua immagine televisiva, ad esempio nel modo di parlare pittoresco, ma anche più saggia ed equilibrata.

In questi mesi sei diventata molto conosciuta: come è stato vederti in televisione, pensi che il tuo personaggio rispecchi come sei in realtà?

«No, sono diversa! Quando mi vedo in televisione mi copro gli occhi, mi giro, non voglio vedere. Anche nella realtà piango, sono emotiva, sensibile, ma non così tanto: ero troppo spaventata. Andare in tv così d’un colpo è stato troppo per me».

Di te si è parlato moltissimo, te lo aspettavi?

«Sì, tanta gente sa che sono brava in cucina».

Il suo sogno?

«Lavorare in un ristorante»

Ascolta qui l’intervista a Rachida

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