Quando l’insegnamento diventa esempio

Insegnanti a Bergamo come Bianca, Daniela e Luciano hanno segnato generazioni di studenti, trasmettendo passione, cultura e valori. Le loro storie continuano a ispirare chi insegna e, soprattutto, chi impara.

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Alcuni insegnanti lasciano un’impronta indelebile: non solo con le nozioni, ma con la loro dedizione, i valori e l’esempio di vita che incarnano ogni giorno. A Bergamo spiccano Bianca Maria Mariano, docente di latino e greco, Daniela Lazzari, insegnante di spagnolo e artista, e Luciano Scainelli, preside gentile e attento. Ognuno di loro ha saputo trasmettere ai propri studenti entusiasmo, curiosità e dedizione, creando legami duraturi con loro e tutta la comunità scolastica. Con le loro storie vogliamo mostrare quanto un insegnante possa lasciare un segno profondo negli studenti e nell’intera scuola, trasformando le aule in spazi di umanità.

Bianca Maria Mariano: sapeva insegnare contagiando gli studenti

Al suo funerale venne letto in greco il testo del capitolo 17 dagli Atti degli Apostoli, sul discorso di Paolo all’Areopago di Atene, così come aveva disposto lei stessa. Era fatta così la professoressa Bianca Maria Mariano, morta nell’ottobre 2018, decana della scuola bergamasca, storica insegnante di latino e greco. Bianca insegnò al Sarpi e al Sant’Alessandro, collaborò con l’Università di Bergamo e con la Cattolica di Milano. La professoressa Mariano amava studiare, era credente e soprattutto era costantemente alla ricerca. «Una ricerca compiuta incontrando le persone, gli alunni, gli amici». Nell’insegnamento Bianca, lettrice assidua e pensatrice profonda, ha saputo trasmettere ciò che ha cercato e trovato. Ciò di cui si sapeva ogni giorno innamorare, fin dalla sua tesi di laurea su un testo in sanscrito. Il suo entusiasmo ha contagiato generazioni di studenti.

Daniela Lazzari: la prof di spagnolo, artista e creativa

Tra le professoresse che sono restate nei cuori degli studenti c’è Daniela Lazzari, insegnante di spagnolo prima all’istituto delle Suore Orsoline a Bergamo e poi all’istituto comprensivo di Villa d’Almé, morta nell’ottobre 2017. «Era una donna di grande disponibilità e professionalità, con una particolare attenzione nei confronti di alunni e colleghi. Per lei l’insegnamento era più di una professione, una vera e propria passione e dedizione», così raccontavano le colleghe Marta Rota e Paola Bortolotti. «La gioia è una caratteristica che la sua vita ci ha consegnato, quel sorriso che era raro non vedere sul suo viso» chiosava don Giovanni Crippa, curato della parrocchia di Sant’Anna. Daniela era anche un’artista e creava manufatti con la ceramica e il vetro. Dal forno che aveva nella sua casa a questo scopo, prendevano vita vere e proprie opere d’arte.

Luciano Scainelli: il «preside gentile» che si spese per la scuola

«È morto il nostro preside, un uomo buono e capace di ascoltare. Da lui ci è venuta una lezione di vita, quella di un uomo che nella scuola ha speso i suoi anni e che ha lasciato solo per quei motivi di salute che gli facevano dire con serenità, da farci sembrare impossibile che fosse vero, “il tempo per me si riduce sempre più”». Queste parole, scritte dagli studenti dell’Istituto superiore Romero di Albino, dove Luciano Scainelli è stato preside, sono una sintesi efficace della sua figura. Dal tratto gentile, colto e un poco riservato, Scainelli moriva nel marzo 2003. Era nato a Parre nel 1946 ed abitava a Clusone. Si era laureato in lingua e letteratura italiana e, dopo aver insegnato alla scuola media «Prina», dal 1972 era passato alle superiori divenendo preside a Zogno, a Dalmine, a Clusone, e ad Albino.

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