Credit analyst da Goldman Sachs. «Giovani premiati dal primo giorno»

LA STORIA. A 24 anni Bianca Bona nella banca d’affari a Londra. «Responsabilità e fiducia anche ai neo assunti». Dalla Montessori all’università: «Scuola fondamentale».

Ha girato il mondo, fatto esperienze, conosciuto culture, imparato lingue e si è formata. E oggi raccoglie i frutti del suo percorso. Lei è Bianca Bona, nata e cresciuta a Bergamo, a soli 24 anni lavora con un contratto a tempo indeterminato come Credit analyst per Goldman Sachs a Londra, città in cui vive stabilmente da due anni. «La formazione ricevuta è stata fondamentale per arrivare dove sono ora – racconta la ragazza –. Ho frequentato la Scuola Montessori di Bergamo alle elementari, alle medie il Collegio Vescovile Sant’Alessandro e poi il Liceo classico Paolo Sarpi». Bianca ha continuato con gli studi universitari in Economia e il master in finanza, svolti quasi interamente all’estero.

In giro per l’Italia

«Ho vissuto in diverse parti d’Italia; da piccola ho vissuto anche in Liguria, fino all’inizio della primaria, quando sono rientrata a Bergamo dove sono rimasta fino ai 16 anni. A quell’età mi sono trasferita a Verona per frequentare il Liceo classico europeo internazionale, e concludere lì le superiori. È stata una scelta dettata dal fatto che in quella scuola potevo continuare a studiare anche lo spagnolo, oltre che l’inglese. Ed è proprio in quella scuola che è iniziato il mio interesse per l’estero. All’università mi sono trasferita a Bologna, per frequentare la triennale in Economia all’Alma Mater Studiorum. Il primo anno ho frequentato l’università in Argentina, a Buenos Aires, con un anno di exchange, quindi sono rientrata in Italia».

L’Erasmus a Lisbona

Nel 2020 l’arrivo della pandemia ha, per forza di cose, cambiato i piani di Bianca. «Col Covid-19 ho dovuto lasciare Bologna e, per il mio terzo anno, sono andata a Lisbona, con il programma Erasmus, per terminare gli studi della triennale. Successivamente ho conseguito il master alla Grenoble Ecole de Management, in Francia, dove sono rimasta per un anno, nella sede di Parigi. Proprio questo master mi ha aperto le porte al mondo della finanza, mi ha portato a fare esperienze chiamate insights programs in alcune delle aziende più rilevanti del settore come Blackrock, Bloomberg e Goldman Sachs».

La vita a Londra

«Da qui, ho scelto Goldman Sachs per iniziare la mia carriera, dove ho fatto un internship nell’estate 2022 nella sede di Londra nel dipartimento di Sales & Trading. Era la prima vera esperienza lavorativa di tutta la mia vita. Ma mi è piaciuta tantissimo e mi sono impegnata per essere confermata una volta finiti gli studi e l’internship. E così è stato: sono stata assunta a gennaio 2023 e oggi faccio analisi del credito delle aziende per generare trade ideas e capire se ci sono opportunità interessanti in cui investire per i nostri clienti». Terminati gli studi, quindi, Bianca ha deciso di restare a Londra, per avviare al meglio la propria carriera professionale. «Londra penso sia diversa da tutti gli altri posti in cui ho vissuto perché è una città che va molto veloce, più simile all’America da quel punto di vista. Parigi era molto più tranquilla. Da altre parti si lavora per vivere, a Londra si vive per lavorare, ma è anche il posto migliore per poter crescere e imparare dai migliori mentori in Europa».

La formazione in Argentina

«Io non cambierei nulla del mio percorso: l’Argentina è stata un momento formativo bellissimo, dove ho conosciuto persone stupende e una cultura che non lascerà mai il mio cuore. Farlo adesso non avrebbe lo stesso valore a livello emotivo e formativo perché mi ha aperto gli occhi su tante cose, ad esempio come noi italiani diamo per scontato il diritto allo studio, la cultura, l’accesso all’istruzione e le mille opportunità che a volte non siamo consapevoli di avere. E lì ho capito che potevo considerarmi privilegiata rispetto a tante realtà, e mi sono ripromessa che avrei sfruttato al massimo ogni opportunità nel futuro. Il Portogallo, invece, dopo il Covid-19 mi ha insegnato a apprezzare le piccole cose, e penso che Lisbona sia una città ricchissima: il mare, la vita, il viaggio, la passione per la cultura e l’arte, il cibo, e molto altro».

Il Portogallo, racconta, «è un luogo dove la gente lavora ma si gode anche la vita in un modo che non avevo mai visto prima. Il loro approccio alla vita è positivo. La Francia invece mi ha aperto tante possibilità di realizzazione personale e professionale. In Francia, già durante il master, ho iniziato a capire le dinamiche del mondo del lavoro, quali skills bisogna sviluppare e come operano le banche di investimento; mi ha aiutato molto. In Francia la maggior parte dei corsi richiede almeno un’esperienza lavorativa per potersi laureare, e ciò aiuta molto gli studenti a integrarsi nel mondo lavorativo. Quindi per me è stata un’ottima occasione. Da tutto questo ho imparato che ciò che ti poni come obiettivo è effettivamente raggiungibile, e che se mi avessero chiesto tre anni fa dove sarei stata oggi, mai avrei pensato di essere dove sono».

«Ambiente meritocratico»

A Londra Bianca ha trovato la propria strada e la propria stabilità, almeno per ora. «Lavorare in questa società mi piace e mi trovo bene, mi ha dato molte soddisfazioni. La cosa bella del lavorare qui è che, anche se giovanissimi, i neo-assunti hanno un valore aggiunto già dal primo giorno, e gli viene data sin da subito molta responsabilità. L’ambiente è meritocratico, da questo punto di vista. E seppur esposti a molto stress, i frutti si vedono presto. Non nego che al momento è un lavoro molto intenso e gli orari sono altrettanto intensi, raggiungendo anche le 70-80 ore settimanali. Ma è quello che voglio fare ora». Anche se la lontananza da casa, da Bergamo, si sente. «A livello affettivo è stato difficile quest’anno. Da studente tornavo spesso a casa e riuscivo a gestire i contatti e tutte le relazioni sociali. Ora a Bergamo mi scrivo regolarmente solo con alcune persone, specialmente le mie migliori amiche. Da studente era diverso: spesso riuscivo a tornare a casa nei fine settimana. Adesso sto cercando il mio equilibrio ed è un work in progress, spero di poterci arrivare presto. E magari viaggiare in modo più flessibile. Col tempo forse sarà possibile; intanto vado avanti e lavoro».

Il futuro

«Appena rientro in Italia, però, mi organizzo sia con i miei genitori che con le mie amiche, perché cerco di mantenere i contatti il più possibile. Penso valga la pena di fare il percorso che sto facendo, perché mi trovo molto bene e imparo tanto. Sono felice». E il futuro? «Piani per il futuro: vorrei, appunto, sicuramente trovare un po’ più di equilibro. Londra quando hai 20 anni è bellissima per mettersi alla prova, capire cosa ti piace e fare esperienza. Ma anche per lavorare il più possibile e capire presto la tua strada, farti un nome e avviare la tua carriera. Ma non penso di poter avere una famiglia qui, proprio per il tipo di vita che si conduce. Non so se l’Italia sarà il Paese giusto per me: dal punto di vista lavorativo dovrei rinunciare ad alcune cose, e non penso vorrei. Ci saranno altre opportunità, magari a Parigi, Amsterdam o in Spagna. In un futuro, sì, mi vedo forse in Spagna. Di certezze ora ne ho poche, ma so che voglio tornare a un modo di vivere più mediterraneo, in futuro. Quello penso sarà il mio obiettivo, mantenendo il livello lavorativo di ora. Quindi cercare di coniugare vita e lavoro al massimo, benessere e salute».

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