Laurea a Bergamo: «Porta sul mondo e lavoro in un’area marina protetta»

BERGAMO SENZA CONFINI. Martina Defina, classe 1996, ha vissuto in diversi luoghi nella sua vita, tra l’Italia e l’estero, ma si è innamorata di Bergamo, dove ha conseguito la laurea magistrale in «Planning and Management of Tourism Systems» dopo essere stata anche a Barcellona. Poi il tirocinio nel Parco Sommerso di Gaiola.

Originaria di Torino, ma bergamasca d’adozione. Martina Defina, classe 1996, ha vissuto in diversi luoghi nella sua vita, tra l’Italia e l’estero, ma si è innamorata di Bergamo, dove ha concluso i suoi studi universitari, dopo essere stata anche a Barcellona. «Sono nata a Pinerolo – racconta la ragazza –, nell’ospedale in cui lavorava mia zia come ostetrica, ma ho vissuto a Settimo Torinese, frequentando scuole superiori e i primi tre anni di Università a Torino, con il corso di laurea in Scienze del Turismo all’università degli studi di Torino, laureandomi a ottobre 2018». Poi il trasferimento a Bergamo, con l’esperienza però prima a Barcellona, dove Martina ha potuto capire cosa significa lasciare casa per inseguire le proprie passioni.

La passione per le lingue

«La mia passione per le lingue è maturata iniziando l’università. Scelsi di frequentare il corso di Scienze del turismo perché l’aspetto turistico mi piaceva e volevo viaggiare, scoprire luoghi e culture mossa dalla curiosità che da sempre mi contraddistingue. Iniziata l’università triennale dovetti scegliere due lingue straniere nel mio piano studi e scelsi inglese e spagnolo. Durante il primo anno grazie alle ore e ore di lettorati con docenti madrelingua, migliorai il mio inglese e imparai lo spagnolo, di cui da subito mi innamorai. Così per perfezionare e praticare la nuova lingua decisi di cercare un’esperienza di lavoro all’estero. Destinazione Spagna, ovviamente».

L’esperienza a Barcellona

Era il 2016 e Martina scelse così di fare la ragazza alla pari. «Iscrivendomi a un portale online ho trovato facilmente una famiglia ospitante a Barcellona. In poco meno di una settimana avevo arrangiato il tutto e avvertito i miei genitori. Così partii, verso una città mai vista prima, per vivere con una famiglia mai vista prima. Fu una delle scelte migliori che potessi fare. Per più di un mese quell’estate, vissi in una splendida casa a Barcellona, con una splendida famiglia che mi ha da subito fatto sentire come a casa. Oltre a conoscere persone fantastiche, visitare posti incredibili sia da sola che in compagnia della mia nuova famiglia, ebbi la possibilità di praticare lo spagnolo e così la migliorai tantissimo. Le mie migliori maestre furono proprio le due bambine a cui facevo da tata: si parlava in modo semplice e se facevo errori erano subito pronte a correggermi con gentilezza e qualche risata. E poi guardavamo insieme tantissimi cartoni animati in spagnolo, leggevo loro storie della buonanotte in lingua e inventavamo insieme tantissime storie».

Nel tempo libero, inoltre, Martina ha potuto visitare la città. «E così iniziai a conoscere Barcellona come le mie tasche, camminando su e giù, visitando luoghi meravigliosi, scoprendo tradizioni spettacolari e imbattendomi in esperienze uniche, come prendere la teleferica per il Montjuic, ballare il flamenco a Park Guell, mangiare frutta fresca alla Boqueria, il famoso Mercato, o cucinare una vera paella insieme a veri locals. Questa a Barcellona fu la mia prima esperienza lontana da casa all’estero e mi permise di crescere tantissimo». Un’esperienza che, poi, la spinse a partire di nuovo: questa volta direzione Bergamo. «Terminata la triennale decisi di trasferirmi a Bergamo per proseguire gli studi universitari e frequentare il corso di laurea magistrale internazionale in Planning and Management of Tourism Systems presso l’università degli Studi di Bergamo. Nel giro di pochissimo, anche in questo caso, arrangiai il tutto, sempre grazie al sostegno dei miei genitori. Ho scelto di proseguire gli studi turistici a Bergamo perché avrei avuto la possibilità di seguire un corso di laurea internazionale. Si trattava di un progetto sperimentale in quanto era il primo anno che lo svolgevano completamente in lingua inglese, ospitando anche studenti da ogni parte del mondo».

«A Bergamo due anni fantastici»

«Sono stati due anni, quelli a Bergamo, fantastici, in una città fantastica, che mi hanno permesso di crescere a livello scolastico, personale ed emotivo, conoscendo persone e realtà diverse – racconta –. Trovai anche coinquiline meravigliose (Ilenya, Sara e Marta), diventammo come sorelle e si creò un legame che ancora oggi persiste nonostante il tempo e la lontananza. Bergamo non aveva più segreti: sentieri di trekking, musei, monumenti, eventi culturali, la città pullulava di stimoli che recepivo con grande entusiasmo». Poi la pandemia.

«Purtroppo tutto venne improvvisamente travolto e interrotto dal Covid-19. Non dimenticherò mai quel giorno e i mesi del primo lockdown che trascorsi a Torino. Mi piace pensare però che nella sfortuna c’è sempre un lumicino di speranza: il lockdown mi impedì di proseguire il tirocinio curricolare che avevo iniziato a Milano; e capii che quello che mi interessava realmente, quello che avrei voluto fare in futuro per la vita, era lavorare nel settore turistico in un’area marina protetta, seguendo il mio amore per il mare e la mia passione per la tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale. Così ne parlai con la professoressa che avevo scelto come relatrice per la tesi, e lei mi spinse a cercare un nuovo posto che potesse rispondere ai miei interessi in cui svolgere il tirocinio curricolare e su cui scrivere la tesi».

Al Parco Sommerso di Gaiola

È così che Martina ha trovato la strada per arrivare dove è ora, a Napoli, dove vive da circa due anni. «Mi trasferii a Napoli per la prima volta dopo il lockdown per iniziare la mia nuova esperienza di tirocinio formativo al Parco Sommerso di Gaiola (che è Area Marina Protetta). E così mi trovai di nuovo in una città mai vista prima, vivendo con coinquiline mai viste prima e lavorando in un posto di cui non sapevo nulla». «Napoli è una città meravigliosa, ricca di luci e ombre. Adoro il clima, il panorama, la cultura di Napoli, le sue tradizioni e mi piace il senso di attaccamento che i partenopei sentono per la loro terra e la loro cultura. Mi piacciono gli stimoli culturali che offre la città e le opportunità di svago. Ho conosciuto belle persone anche se la lontananza da casa ogni tanto pesa. Però il mio lavoro mi piace molto: come Tourism&Communication Manager al Parco Sommerso di Gaiola, sono responsabile del Centro Visite e mi occupo della gestione delle attività turistiche. Inoltre collaboro alla realizzazione di eventi e progetti culturali sia al Parco Archeologico del Pausilypon che al Parco Sommerso di Gaiola, e di entrambi curo promozione turistica e comunicazione, soprattutto perché lavoro in un contesto unico nel suo genere. Il comprensorio Pausilypon-Gaiola, con due siti culturali e naturalistici unici nel loro genere: il Parco Archeologico Ambientale del Pausilypon e l’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola, che insieme custodiscono i resti archeologici dell’antica villa Romana del Pausilypon del I secolo a.C.».

Bergamo senza confini

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