Personal trainer in Lussemburgo: «E in un podcast racconto l’Atalanta»

LA STORIA. Marco Pezzetti, un volo per Riga gli ha cambiato la vita. L’incontro in ostello con la sua futura compagna ucraina. Il sito per il fitness nato in pandemia ora è un lavoro.

Personal trainer in Lussemburgo e autore di un podcast dedicato alla Dea. Fitness e giornalismo: nella voce di Marco Pezzetti, carica di entusiasmo, si può misurare la gioia di una persona che ha realizzato i suoi sogni, ma anche la velata malinconia di chi, per conquistare il proprio posto nel mondo, ha dovuto salutare la propria terra. Una decisione maturata dopo la laurea magistrale in Giornalismo, ottenuta all’Università degli studi di Verona. «Nel 2014, dopo la laurea, sono ritornato ad abitare con i miei genitori e, determinato a ottenere presto un lavoro, mi sono impegnato a inviare almeno un curriculum al giorno – racconta Marco Pezzetti, 37 anni, originario di Levate –. L’ambizione, allora, era quella di coniugare la mia passione per lo scrivere con quella per lo sport e di essere assunto in una redazione. Purtroppo, tutto quello che ero riuscito a racimolare erano solamente alcune collaborazioni, per le quali avevo il compito di seguire il basket, a livello territoriale». A queste collaborazioni, Marco somma l’attività di copywriter per alcuni siti di viaggi ma non è contento: la mancanza di solidità economica non lo soddisfa.

Il volo per Riga che cambia la vita

Nel 2016, quindi, la scelta di mollare tutto e partire. «La speranza era quella di individuare, all’estero, un’opportunità che potesse garantirmi un po’ più di stabilità – spiega il giovane –, ma anche la possibilità di ritrovare me stesso e di comprendere meglio cosa volessi fare della mia vita. Dopo aver acquistato il biglietto in base alla meta meno dispendiosa, mi imbarco dunque per Riga». Nella capitale della Lettonia, Marco trova impiego nell’ostello in cui soggiorna. «In cambio dell’attività svolta, mi venivano garantiti vitto e alloggio – afferma Pezzetti –. La mia idea era comunque quella di cercare un’occupazione migliore o di spostarmi in altri Paesi come, per esempio, la Finlandia. La svolta, però, avviene il terzo giorno, quando giunge all’ostello, come ospite, una turista ucraina di cui poi mi innamoro, scoprendo che anche lei ricambia il mio sentimento».

Commesso in una grande catena

I piani di Marco vengono scombussolati da Cupido: nel 2017, dopo un breve rientro in Italia (dove, alla Scuola nazionale personal trainer di Milano, ottiene il certificato di personal trainer), raggiunge in Lussemburgo la sua ragazza (che lì risiede) e nella capitale del Granducato, nuovamente, riparte da zero. «Non sapevo quasi nulla del Lussemburgo e in tasca non avevo tanti soldi, giusto quelli avuti in prestito da mamma e papà per pagare il deposito del primo affitto – afferma Pezzetti –. Ad ogni modo, nonostante non rinunci a praticare sport e alle velleità giornalistiche, decido di accettare un lavoro come commesso in un negozio, appartenente a una nota catena commerciale attiva nella ristorazione». Un’esperienza che si rivela un’opportunità di crescita. «Dovevo relazionarmi, quotidianamente, con i colleghi e con centinaia di clienti e le difficoltà, con la lingua, non mancavano – spiega Pezzetti –. Il mio inglese era infatti assai buono ma il mio francese non era minimamente paragonabile a quello utilizzato da persone francofone autoctone. Ignoravo, fra l’altro, diversi termini di settore. La mia fortuna è stata quella di trovare colleghi stupendi, che mi hanno aiutato a imparare velocemente il mestiere e a migliorare il mio francese. A loro, ogni giorno, chiedevo di spiegarmi ciò che non conoscevo e di darmi una mano con la traduzione».

Personal trainer, corsi online

Da semplice commesso, Marco, in poco tempo, diventa responsabile di un punto vendita, a capo di un’équipe di sei persone. «Non era il lavoro della vita – dice Pezzetti –, ma diventavo sempre più pragmatico e preciso. Sin da subito, inoltre, mi è stato proposto un contratto a tempo indeterminato; traguardo che mai avrei immaginato». Tuttavia, dopo tre anni, complice il Covid, qualcosa in Marco cambia. «Nel mio appartamento, durante il lockdown, oltre a praticare parecchio sport, ho avuto modo di pensare alla mia quotidianità e di comprendere come essa non mi rendesse pienamente felice. Quando sei nel vortice della routine, non ti poni troppe domande; ma quando hai la possibilità di fermarti a riflettere, diventi conscio di quel che per te è bene e di quel che non lo è. Ho capito che quell’occupazione non l’amavo e che, da un punto di vista mentale e fisico, stava diventando piuttosto stancante». Durante il periodo di isolamento, Marco apre partita Iva e pure un sito web (www.letzstaystrong.com), con l’intento, per la terza volta, di ricominciare da capo. L’idea? Quella di mettersi in gioco come personal trainer. «Dopo essermi licenziato, ho intrapreso una collaborazione con un personal trainer che cercava assistenti – racconta Pezzetti –. L’inizio non è stato esaltante: gli utenti non erano molti. Ma oggi, dopo cinque anni (e tanto impegno e pazienza), sono riuscito a trasformare quella scommessa in un’attività ben avviata che mi dà da vivere. Ho costruito il mio portfolio e attualmente seguo più di venti persone. Lavoro da freelance, online o direttamente a domicilio dai clienti e nelle imprese che organizzano sessioni di allenamento per i propri dipendenti».

La passione per il giornalismo

«Ci sono mesi difficili perché il Lussemburgo non è un paradiso fiscale per una persona comune - spiega -. Ma amo quello che faccio, anche perché i miei clienti sono per me una famiglia». E il giornalismo? «Da febbraio 2024, collaboro con una radio locale, Radio Ara, che dà molto spazio ai cosiddetti “expat” – afferma Pezzetti –. Conduco un programma sportivo, in inglese. Circa un anno fa, inoltre, ho inaugurato un podcast: “L’ora della Dea”, in cui si parla di Atalanta a 360 gradi. Una squadra che, per me, significa “Bergamo”». Città che Marco non dimentica. «Lussemburgo è a misura d’uomo – spiega il giovane –. Eppure, mi manca la bellezza di Bergamo, i suoi colori e la sua luce. E i suoi ritmi di vita, più leggeri». Una nostalgia che cede alla consapevolezza: «Casa è nel cuore, ma mi sono reinventato più e più volte per giungere alla serenità tanto agognata e ne sono orgoglioso – dice Pezzetti –. Quel che desidero, ora, è continuare a fare quello che mi piace, rimanendo in pace con me stesso».

Bergamo senza confini

Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della comunità bergamasca onlus. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].

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