
(Foto di Ansa)
L’ASSALTO. L’agguato in cui ha perso la vita Raffaele Marianella è avvenuto nei pressi del bivio di Contigliano (Rieti), al momento non si registrano fermi. Il cordoglio del presidente della Mascio Bergamo.
Proseguono le indagini sull’assalto con pietre e mattoni al pullman dei tifosi del Pistoia basket, avvenuto domenica sera (19 ottobre) lungo la superstrada Rieti-Terni, in cui ha perso la vita uno degli autisti del mezzo. Sulla vicenda lavorano gli investigatori della Squadra mobile e della Digos di Rieti, che per tutta la notte hanno sentito una decina di tifosi della curva della Sebastiani basket Rieti, la squadra di A2 che nel tardo pomeriggio di ieri aveva giocato con la Estra Pistoia al PalaSojourner. Al momento non si registrano fermi.
«Sono sconcertato, non ho parole, il basket non è questo» è la reazione del presidente della Gruppo Mascio Bergamo, Stefano Mascio, che esprime così il proprio cordoglio per la morte dell’autista del bus dei tifosi pistoiese.
Secondo la ricostruzione, fornita nella notte dalla Questura di Rieti, il pullman su cui viaggiavano i 45 tifosi toscani è stato assaltato nei pressi del bivio di Contigliano (Rieti), quando stava percorrendo la superstrada in direzione Terni, ma già senza la scorta della Polizia. L’agguato è avvenuto poco dopo uno svincolo dove gli aggressori – si sospetta ultras della curva reatina – si sono nascosti attendendo il passaggio del pullman. Il secondo autista, 65 anni, residente a Firenze ma originario di Roma, è stato colpito al volto da una pietra che ha sfondato il parabrezza del mezzo, vano il tentativo di salvarlo da parte dei soccorritori. Si chiamava Raffaele Marianella, e lavorava da pochi mesi per l’azienda di trasporti Jimmy Travel, con sede ad Osmannoro..
«Una notizia terribile che lascia senza parole». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social: «L’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket, costato la vita a un autista colpito da un mattone, è un atto di violenza inaccettabile e folle. Sotto choc anche il mondo del basket. «Il nostro primo pensiero è per la vittima e per la sua famiglia. Non ci sono parole. Sono incredulo - ribadisce il numero uno della squadra che milita nello stesso campionato di basket -: la violenza non può fare parte del nostro sport. Il basket non è questo, anche stasera nella nostra partita a Livorno abbiamo visto volare una bottiglia in campo. Questo non lo possiamo accettare e faremo sempre la nostra parte per tenere fuori i violenti dal nostro sport».
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