Anche quest’anno è allarme scuola
All’appello mancano 4 mila docenti

Tra le mille incognite che riguardano l’avvio del prossimo anno scolastico c’è anche quella relativa al personale della scuola: il dubbio è relativo all’individuazione, entro il 14 settembre, dei supplenti, che anche per l’anno 2020/2021 saranno numerosissimi.

Addirittura, secondo quanto ha dichiarato dalla dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo Patrizia Graziani, durante un’intervista a Bergamo tv si tratterà di trovare fino a 4.000 supplenti. «Abbiamo terminato le operazioni di immissione in ruolo – ha spiegato la dirigente – che quest’anno hanno coinvolto 320 docenti in provincia di Bergamo, per la maggior parte nella scuola primaria. Il sostegno invece ha le graduatorie esaurite. Ora parte la procedura della cosiddetta “call veloce”, la possibilità cioè per un docente che si trova in graduatoria e che non è stato assunto nella provincia scelta di chiedere il trasferimento in una differente regione o provincia dalla propria. Conosceremo gli esiti di questa procedura entro il 7 settembre e poi potremo partire con le nomine dei supplenti: avremo circa 3.700–4.000 docenti da nominare, un numero davvero importante».

Un numero cresciuto esponenzialmente rispetto a quello registrato lo scorso anno nello stesso periodo, quando alla chiusura della procedura di immissione in ruolo dei docenti i supplenti da individuare erano «solo» 2.500. Nel 2020 la situazione è peggiorata per una serie di concause: per esempio per lo spostamento al prossimo autunno del concorso straordinario per docenti, inizialmente previsto per la fine della scorsa primavera, i vincitori del quale sarebbero dovuti diventare i docenti in ruolo da assumere in queste settimane. Anche le Gae, le Graduatorie a esaurimento (cioè l’altro strumento di individuazione dei docenti idonei al ruolo) sono esaurite in molte classi di concorso. O ancora a pesare è la resistenza a trasferirsi al Nord di professori che provengono dal Centro-sud: se le regioni settentrionali hanno una maggiore disponibilità di cattedre, il numero maggiore di candidati si trova infatti nelle regioni meridionali. Una resistenza che, scommettono i sindacati, si paleserà in modo ancora più evidente dopo la scelta, a partire dalle assunzioni di quest’anno scolastico, di inserire un vincolo quinquennale per i nuovi docenti in ruolo, un vero e proprio legame di un lustro alla scuola scelta in prima battuta.

«Questa resistenza si paleserà anche nella nuova operazione di reclutamento chiamata “call veloce” – spiega Loris Renato Colombo, segretario provinciale di Snals Bergamo -. Personalmente credo che questa modalità di individuare nuovi docenti in ruolo non toccherà in modo particolare la nostra provincia: per un docente infatti significa ricevere una nomina lontano da casa, e sapere di dover restare lontano per almeno cinque anni. Un cambio radicale di vita». Le operazioni per la chiamata veloce sono iniziate ieri e si concluderanno il prossimo 7 settembre. Terminata la procedura si inizierà a individuare i supplenti, grazie a un’altra delle novità di quest’anno scolastico: il personale supplente verrà infatti individuato sulla base delle Gps (le Graduatorie provinciali per le supplenze) che debutteranno per la prima volta a settembre scalzando le Graduatorie di istituto (che rimarranno attive solo per le supplenze brevi in corso d’anno). Se negli anni scorsi infatti ogni scuola, a questo punto, sarebbe stata chiamata a contattare direttamente i docenti iscritti nelle proprie graduatorie interne per individuare i supplenti, a partire da quest’anno l’individuazione del personale sarà centralizzata: se ne occuperanno direttamente l’Ufficio scolastico territoriale oppure le scuole polo, quelle cioè che si sono occupate di verificare e validare le nuove graduatorie. Problemi a individuare i supplenti all’interno di queste liste non dovrebbero essercene, perché nelle Gps della provincia di Bergamo sono arrivate quasi 27 mila richieste di inserimento in graduatoria (che non corrispondono però a 27 mila aspiranti insegnanti perché un docente può chiedere di essere inserito in classi di concorso differenti). «Secondo l’orientamento che ci era stato anticipato dagli organi competenti – spiega Salvo Inglima, segretario provinciale di Cisl Scuola -, le nomine verranno fatte in presenza: i candidati dovranno controllare la pagina web dell’Ufficio scolastico perché le convocazioni verranno fatte tramite questo strumento. La pubblicazione sulla pagina dell’Ust ha infatti valore legale. I docenti potranno presentarsi nella sede indicata e scegliere tra i posti a disposizione».

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