Bimba morta di stenti, il pm: «Mamma a processo per omicidio premeditato»

Il processo. La Procura di Milano chiede il giudizio immediato per Alessia Pifferi.

I pm di Milano Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro hanno chiesto il processo con rito immediato per Alessia Pifferi, la 37enne in carcere da fine luglio scorso per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, di quasi un anno e mezzo, abbandonandola da sola in casa per sei giorni. La Procura ha deciso di contestare nell’imputazione di omicidio volontario anche l’aggravante della premeditazione, che era stata esclusa dal gip nella misura cautelare. Omicidio aggravato pure dall’aver ucciso la figlia e dai motivi futili e abietti.Sulla richiesta di processo immediato (si salta l’udienza preliminare) dovrà decidere il gip Fabrizio Filice e poi la donna andrà a giudizio in Corte d’Assise, dove rischia l’ergastolo.

La morte, secondo l’accusa, fu «conseguenza, anche alternativa e altamente probabile, se non addirittura certa» della condotta della donna, che comunque accettò «il concreto ed elevatissimo rischio che la morte della piccola Diana, poi in effetti sopraggiunta, si verificasse». Il giudice, lo scorso 23 luglio, nell’ordinanza cautelare aveva escluso la premeditazione ma la Procura è convinta di poter dimostrare nel processo che l’azione di Pifferi, difesa dal legale Fausto Teti, fu consapevole e premeditata. La difesa punterà tutto su una perizia psichiatrica.

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