Bollette, rincari in vista
Stangata su luce e gas

Si prevedono aumenti dai 75 ai 100 euro per famiglia. I consumatori: «Situazione già dura». Riscaldamento: al via se fa freddo.

La stangata si sentirà, anche a Bergamo. L’impennata delle tariffe di gas (+11,4%) ed elettricità (+15,6%) per il quarto trimestre di quest’anno, cioè per l’autunno e l’incipit d’inverno, accende le repliche delle associazioni dei consumatori.

«I soliti aumenti autunnali. Pur riconoscendo che nei mesi del lockdown si era registrato un calo delle tariffe, ora questa stangata sicuramente inciderà sulle famiglie. Considerate le difficoltà economiche e sociali conseguenti all’epidemia, non è certo una bella notizia – sottolinea Mina Busi, presidente di Adiconsum –. Per una famiglia tipo significa spendere su base annua, dal 1° ottobre 2020 al 30 settembre 2021, nell’ ipotesi di prezzi costanti, 75 euro in più per la luce e 100 euro in più per il gas. Riteniamo che non sia più rinviabile la riforma delle tariffe, come più volte auspicato: è una soluzione necessaria per dare certezze di spesa e di costi ai cittadini e per salvaguardare le fasce più deboli della popolazione».

Anche perché, ricorda Busi, «si paga circa il 45% di tasse (imposte e oneri di sistema, ndr) sul gas e il 35% sull’ elettricità. I cittadini non possono più attendere rispetto ad aumenti così pesanti». Il considerevole aumento delle bollette è «una maggiore spesa a cui sarà difficile far fronte – è il commento di Umberto Dolci, presidente di Federconsumatori Bergamo –. Già prima dell’emergenza sanitaria, nel nostro Paese avanzava in maniera allarmante il fenomeno della povertà e della discriminazione energetica, e a farne le spese sono soprattutto persone anziane e giovani studenti fuorisede. È giunto il momento di agire concretamente anche sul versante della tassazione, operando una riforma complessiva di oneri, accise e balzelli che in vario modo e in varia misura pesano sulle tasche dei cittadini». Quanto alle agevolazioni finora messe in campo per le famiglie più in difficoltà, come la sospensione dei distacchi, per Dolci c’è però una «necessità di provvedimenti ancora più incisivi, specialmente destinati ai cittadini che si trovano in maggiore difficoltà: in cassa integrazione o privi di occupazione».

Un tema caldo, in tutti i sensi, quello delle bollette. A maggior ragione con l’avvicinarsi della stagione termica e dell’aumento dei consumi di gas. Se il via libera ufficiale per l’accensione degli impianti di riscaldamento è stabilito per la maggior parte dei comuni bergamaschi (quelli in «zona climatica E») a partire dal 15 ottobre, per un arco temporale di 14 ore al giorno fino al 15 aprile, in realtà un anticipo è però consentito: fuori dal periodo della stagione termica, infatti, è possibile in qualsiasi momento accendere il riscaldamento se le condizioni climatiche lo richiedono, con un massimo giornaliero di 7 ore e non appunto di 14; per gli impianti centralizzati, diffusi nei condomìni, la decisione viene presa appunto dal condominio. Per i comuni bergamaschi in «zona E», poco meno di una cinquantina di località in alta valle, invece non vi sono limitazioni.

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