«Contatti stretti», regole diverse per studenti e insegnanti - Le Faq

Una dozzina di domande e di risposte sul sito della Regione Lombardia per chiarire le regole della nuova quotidianità scolastica

Una dozzina di domande e di risposte, per chiarire le regole della nuova quotidianità scolastica. La Regione ha definito le linee guida per la gestione del Covid nelle scuole, pubblicando sul proprio sito istituzionale delle «Faq» di sintesi . Tra i punti nodali, Palazzo Lombardia ha fissati i criteri sui provvedimenti da attuare in caso di particolare diffusione del virus in una specifica scuola: «Ove almeno il 30% delle classi sia coinvolto da almeno un caso di Covid, oltre all’attivazione delle procedure di quarantena per i contatti, le Ats possono valutare i seguenti provvedimenti in base alle caratteristiche del cluster – spiega la Regione -: sospensione delle attività in presenza per l’intero plesso scolastico; la quarantena di tutti i soggetti afferenti (tutti gli studenti compresi quelli delle classi non interessate da casi); l’effettuazione ai non contatti di uno screening ripetuto ad almeno 0-5-10 giorni anche tramite l’utilizzo del tampone salivare molecolare permettendo la continuazione dell’attività».

Tra i punti cruciali, la definizione del criterio di «contatto stretto» che fa scattare l’isolamento fiduciario in caso di un positivo . Con una differenza sostanziale tra studenti e insegnanti. Sono considerati contatti stretti, spiega la Regione, «gli studenti dell’intera classe (presenti nelle 48 ore precedenti l’emersione del contagio). Pertanto in presenza di uno o più soggetti risultati positivi nella singola classe, tutti gli studenti sono messi in quarantena». Sul tema delle quarantene per gli studenti qualcosa potrebbe però cambiare nel prossimo futuro, considerata la mozione presentata ieri da Lombardi Civici Europeisti e Pd, approvata con 57 voti favorevoli e 2 astenuti dal Consiglio regionale: il documento «impegna la Giunta a farsi portavoce presso il Governo affinché i tamponi, anche salivari, meno invasivi, siano utilizzati regolarmente quale strumento per evitare la quarantena di tutta la classe nel caso in cui vi siano dei soggetti positivi, mettendo in campo tutte le azioni possibili per garantire la frequenza in presenza degli studenti lombardi di ogni ordine e grado».

La procedura è sicuramente diversa invece per il personale scolastico, e dunque in primis gli insegnanti, per i quali la quarantena non è automatica : «Il personale scolastico che abbia osservato le norme di distanziamento interpersonale (igienizzazione frequente delle mani e utilizzo della mascherina chirurgica) non è da considerarsi contatto di caso, a meno di differenti valutazioni da parte di Ats in relazione a effettiva durata e tipologia dell’esposizione. Perciò gli insegnanti che lavorano anche parzialmente nella classe messa in quarantena effettuano comunque tampone molecolare in via precauzionale e proseguono l’attività lavorativa (anche nel periodo di attesa dell’esito del tampone), a meno di: esito positivo del tampone effettuato; identificazione di variante nella classe/i di docenza; insorgenza di casi secondari tra gli insegnanti; insegnante contatto stretto di caso extralavorativo».

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