Corsarola, parte il «cantiere pilota»: si rifanno gli impianti dopo 60 anni

Da metà gennaio lavori lungo 150 metri, dalla chiesa del Carmine a piazza Mascheroni. L’assessore Brembilla: «Poi capiremo come procedere. Case e negozi accessibili con passerelle».

L’assessore Marco Brembilla lo chiama «cantiere pilota». Montare e smontare, in Città Alta, riserva sempre sorprese. Figuriamoci se si tratta di mettere mano alla Corsarola, la «regina» delle vie del centro storico, «inviolata» da sessant’anni, se non per qualche rattoppo qua e là.

Così i lavori che partiranno da metà gennaio per rifare i sottoservizi, nel tratto di via Colleoni tra la chiesa del Carmine e piazza Mascheroni, serviranno anche per capire come muoversi poi. «È un primo tratto sperimentale non molto lungo, circa 140-150 metri, – entra nel dettaglio il titolare dei Lavori pubblici –, per vedere cosa troviamo scavando. Quando si tratta di Città Alta, infatti, è sempre un po’ un punto interrogativo». La collaborazione con la Soprintendenza (che ha approvato il progetto, passato nei giorni scorsi in Giunta) è stretta, con alcune indicazioni da rispettare: gli scavi previsti saranno meno profondi del deposito archeologico noto a oggi e un archeologo sarà sempre presente lungo le fasi del cantiere, in caso di ritrovamenti di interesse storico. La tabella di marcia è serrata: «Bisogna concludere entro fine marzo, per la ripresa della stagione turistica», detta i tempi Brembilla. Si riprenderà poi alla fine dell’estate, da metà settembre a novembre, con un secondo lotto. «La cui portata dipenderà proprio dai risultati del “cantiere pilota”», precisa l’assessore. Una cosa però è certa: «Nel 2023 i lavori saranno sospesi, per non interferire con la Capitale della cultura». L’idea è comunque sistemare tutta la via fino a piazza Mercato delle Scarpe. Per partire sono stati stanziati 700mila euro.

Le fasi

Tre le fasi dei lavori in programma da metà gennaio: l’impresa che si aggiudicherà l’appalto comunale rimuoverà la pavimentazione (che nel frattempo verrà stoccata nei magazzini di via Serassi); poi subentreranno in successione i titolari dei sottoservizi (Unareti e Uniacque, protagonisti nei lavori di sostituzione degli impianti di acqua e gas, ma anche Telecom ed Enel); poi tornerà in azione l’impresa per rimettere il porfido. «Se il materiale sollevato si presenterà in buone condizioni, una volta pulito lo riutilizzeremo – spiega Brembilla –, altrimenti andremo in Trentino a comprare il porfido, la pavimentazione della Corsarola, infatti, è fatta di “porfido del Trentino”, e risale a circa 60 anni fa». La stessa età delle tubazioni che andranno sostituite. «L’intervento, anche se mi fa tremare i polsi, non era più rinviabile, anche per una questione di sicurezza – è convinto l’assessore –. Le tubazioni di acqua e gas sono vecchie, con guasti frequenti. Senza allarmismi, di fronte a un possibile pericolo non si può far finta di niente.

Il confronto

L’assessore mette in conto anche qualche disagio. «Con il delegato a Città Alta Robi Amaddeo incontreremo residenti e commercianti per tranquillizzarli – annuncia Brembilla –. L’accesso pedonale ad abitazioni e negozi sarà sempre garantito durante i lavori, grazie a delle passerelle, messe alternativamente a destra e a sinistra della strada, e a degli attraversamenti pedonali».

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