Da mercoledì la salma di Papa Francesco in San Pietro, i funerali probabilmente sabato

IN VATICANO. Le esequie del Pontefice sono regolate da un documento specifico, aggiornato lo scorso anno proprio da papa Bergoglio. Lunedì «il rito della deposizione della salma nella bara». Mercoledì la traslazione in San Pietro, martedì 22 si decide la data dei funerali: probabilmente saranno sabato 26 aprile. Rese note le cause del decesso e il testamento.

La morte di Jorge Mario Bergoglio apre la transizione della Chiesa verso il suo successore, che si concluderà con il famoso annuncio dalla loggia centrale della basilica di San Pietro: «Habemus Papam». La morte di un Pontefice segna l’inizio di un rituale dalla tradizione millenaria, caratterizzato da cerimoniale rigoroso e storico, ma anche con delle novità introdotte proprio da Papa Francesco.

Il Papa è morto nel suo appartamento a Casa Santa Marta e lunedì sera 22 aprile a salma è stata traslata nella Cappella della stessa Domus per il rito della constatazione della morte e per la deposizione nella bara. La salma di Francesco dovrebbe essere traslata nella basilica di San Pietro, per l’omaggio dei fedeli, mercoledì 23 aprile.

L’accertamento del decesso e l’inizio della sede vacante

Prima di tutto, la morte del Papa è stata accertata dal Camerlengo davanti a due figure: il maestro delle celebrazioni liturgiche e il segretario e cancelliere della Camera apostolica. Negli ultimi decenni, la morte di un Pontefice viene decretata da un medico. La frase in latino «Vere Papa mortuus est» («Il Papa è veramente morto») viene riportata dal Camerlengo sul certificato di morte del Pontefice redatto dalla Cancelleria Apostolica, la cui pubblicazione dà il via all’inizio del periodo di «sede vacante». Dal 2019 il cardinale Camerlengo è Kevin Joseph Farrell. Il rito della constatazione della morte di Papa Francesco è avvenuto lunedì sera 21 aprile alle 20.

Le cause del decesso e il testamento del Pontefice

Il decesso di Papa Francesco è avvenuto per ictus e attacco cardiocircolatorio. Lo rende noto la Sala Stampa della Santa Sede con il rito della constatazione e la denuncia di morte di Papa Francesco stilata dal professor Andrea Arcangeli, direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano.

Diffuso anche il testamento, l’atto riporta la data del 29 giugno 2022: «Chiedo che le mie spoglie mortali riposino nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore - si legge -. Desidero che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni Viaggio Apostolico ad affidare fiduciosamente le mie intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarLa per la docile e materna cura».

«Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale - e aggiunge -. Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus».

«Le spese per la preparazione della mia sepoltura saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto, da trasferire alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e di cui ho provveduto dare opportune istruzioni a mons. Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano», si legge nel testamento. Il benefattore che ha pagato la realizzazione della tomba del Papa a Santa Maria Maggiore è anonimo: lo ha detto la sala stampa vaticana rispondendo ai giornalisti.

Il testamento si conclude così: «Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e continueranno a pregare per me. La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli».

Nel testamento: «Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale. Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus»


Sigilli sia al Palazzo apostolico che a Santa Marta

Sempre lunedì sono stati apposti i sigilli agli appartamenti del Papa: non solo quello al secondo piano di Casa Santa Marta ma anche quello al terzo piano del Palazzo apostolico, anche se Papa Francesco praticamente non l’ha mai usato, se non per gli Angelus della domenica.

La diffusione della notizia nel mondo

La camera e lo studio del Papa sono stati sigillati e il Camerlengo ha comunicato il decesso al Vicario di Roma che la ha diffuso al mondo intero . Il portone di bronzo di San Pietro è stato chiuso a metà e le campane hanno suonato rintocchi a martello.

Il corpo lunedì sera a Santa Marta

«Il rito di constatazione del decesso e la deposizione del corpo nella bara è durato circa un’ora». Lo ha riferito il portavoce vaticano, Matteo Bruni, sottolineando che l’atto di morte è stato autenticato dal card. Farrell. «In questo momento - ha aggiunto - il corpo del Papa si trova nella cappella del pian terreno di Casa Santa Marta».

La salma nella Basilica Vaticana

La traslazione della salma del Santo Padre nella Basilica Vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli avverrà mercoledì mattina 23 aprile, secondo le modalità che verranno stabilite e comunicate martedì 22 aprile, a seguito della prima Congregazione dei Cardinali.

La data dei funerali sarà decisa martedì 22 aprile

La data dei funerali del Papa sarà decisa il 22 aprile dalla Congregazione dei cardinali e - come prevede il testo liturgico - dovrebbe avvenire tra il quarto e il sesto giorno dalla morte: tra venerdì 25 e domenica 27 aprile. Probabilmente saranno sabato 26 aprile.

Martedì mattina si riuniranno infatti nella prima Congregazione i cardinali già presenti a Roma, e quelli che riusciranno ad arrivare nelle prossime ore. Tra le prime decisioni ci sarà la fissazione della data dei funerali che, secondo le nome della Universi Dominici Gregis, si dovrebbero tenere tra il quarto e il sesto giorno dalla morte, quindi tra venerdì 25 aprile e domenica 27 aprile, considerato che il rito della constatazione della morte si è svolto solo nella sera di lunedì. Secondo quanto si apprende da fonti vaticane la data più probabile è quella di sabato 26 aprile.

Le novità per la veglia e la sepoltura

Papa Bergoglio ha cambiato le regole: se prima la salma veniva esposta su un catafalco ai fedeli per tre giorni, mentre i cardinali per nove giorni celebravano i cosiddetti “Novendiali” di suffragio, Papa Francesco ha modificato il rito. Il suo corpo non sarà più esposto alla venerazione dei fedeli su un catafalco, ma su una semplice bara di legno aperta, «con dignità, ma come ogni cristiano». Bergoglio ha inoltre semplificato il rito funebre, prevedendo una veglia, e non due, e nessuna cerimonia per la chiusura della bara. Un altro elemento di novità consiste nell’introduzione delle indicazioni necessarie per l’eventuale sepoltura in un luogo diverso dalla Basilica Vaticana. Papa Francesco aveva confermato di aver dato disposizioni per essere sepolto a Santa Maria Maggiore, la basilica dove anche prima di diventare Pontefice si recava a pregare. Desiderio confermato anche nel testo del suo testamento.

Verso il Conclave

Per procedere all’elezione di un nuovo Pontefice si devono attendere un minimo di quindici giorni, non solo per consentire ai Cardinali assenti di giungere a Roma per il Conclave, ma anche per dare loro il tempo di riunirsi nelle congregazioni, le riunioni preparatorie necessarie agli elettori per muoversi in un orizzonte più ampio entro il quale muoversi nella scelta del nuovo Pontefice. Trascorsi però, al massimo, venti giorni dall’inizio della Sede Vacante, tutti i Cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all’elezione». Si ipotizza quindi tra il 6 e il 10 maggio, ma se tutti i cardinali saranno a Roma il conclave potrà essere anticipato.

La lettera del decano Re ai cardinali in vista del conclave

«Come è stato ufficialmente annunciato, Sua Santità Papa Francesco è entrato nella vita eterna questa mattina (lunedì 21 aprile, ndr) alle ore 7:45». Così recita la lettera di convocazione alla prima Congregazione generale del decano del collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re. Nella lettera di convocazione della congregazione, il cardinale Re scrive che «in conformità al n.19 della Costituzione apostolica Universi dominici Gregis, convoco formalmente i cardinali elettori alle Congregazioni generali del Collegio cardinalizio, previste durante la vacanza della Sede apostolica e in preparazione al Conclave».

«Resta aperto il Giubileo»

È stato sospeso il rito della canonizzazione di Carlo Acutis ma non il Giubileo degli adolescenti con la messa a Piazza San Pietro, sempre previsto per il 27 aprile. Lo chiarisce il Vaticano perché «il Giubileo resta aperto», come detto dal portavoce vaticano Matteo Bruni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA