Dolore a Lovere per l’istruttore Cai 54enne, morto in montagna in Valcamonica

Il Cai di Lovere piange uno dei suoi istruttori, Luca Ducoli, morto a 54 anni sulla parete ovest del Pizzo Badile Camuno, sul territorio comunale di Ceto in Valcamonica.

Ha insegnato ad arrampicare a tantissimi giovani, lui che la montagna e le pareti verticali le aveva nel sangue e quel mondo lo frequentava, con costanza e preparazione, da quarant’anni. Ieri però una fatalità l’ha tradito.

Il Cai di Lovere piange uno dei suoi istruttori, Luca Ducoli, morto a 54 anni sulla parete ovest del Pizzo Badile Camuno, sul territorio comunale di Ceto in Valcamonica. Abitava con la sua famiglia alla Corna di Darfo Boario Terme e qui lavorava come odontotecnico nello studio Dentart aperto insieme a un socio, ma anche a Lovere era di casa, grazie all’impegno nel Club alpino in qualità di istruttore nazionale di arrampicata libera.

Un quarto d’ora dopo

La tragedia ieri mattina intorno alle 9,45, un quarto d’ora dopo aver attaccato, insieme a due amici, la via ferrata. «Avevamo deciso di fare una via di arrampicata sulla parete ovest del Pizzo Badile aperta da poco, il 13 agosto – racconta Luca Stocchetti, di Esine, anch’egli istruttore del Cai di Lovere –. Eravamo al primo tiro, Luca era il primo in cordata, dietro c’ero io e poi il nostro amico, un giovane di Lovere. Fatalità ha voluto che si staccasse una porzione di roccia e quindi Luca è precipitato». A provocare le lesioni che hanno portato alla morte dell’alpinista, l’impatto contro uno spuntone di roccia sottostante.

«Il problema – continua l’amico – è che il chiodo sopra di lui era piantato nella porzione di roccia che si è staccata, quindi Luca è precipitato per 7-8 metri. Io, che ero sotto di lui, gli facevo sicura ventrale, ho tenuto il suo volo per non farlo arrivare a terra, ma purtroppo è andato a sbattere contro quello spuntone». Sono stati gli stessi amici di cordata a chiamare immediatamente il 118, calare Ducoli e metterlo in sicurezza finché non sono arrivati i soccorsi.

La situazione è subito parsa disperata: i soccorritori giunti sul posto con l’elisoccorso da Sondrio hanno praticato le manovre di rianimazione, ma senza esito. Sul posto i tecnici delle delegazione del Soccorso alpino di Breno. A loro il compito di recuperare il corpo dell’uomo, trasportato a valle con l’elicottero, all’ospedale di Esine, dove i carabinieri di Breno hanno raccolto la testimonianza dei due compagni di cordata.

Ducoli, che da poco era diventato nonno, lascia la moglie Nicoletta e i quattro figli Alice, Davide, Anita e Irene. I funerali saranno celebrati domani alle 18 al cimitero di Corna di Darfo Boario Terme.

Il corso ai nastri di partenza

Unanime il cordoglio tra i soci del Cai di Lovere. Ducoli stava tra l’altro preparando l’avvio del corso di arrampicata libera, previsto per l’ultimo weekend di ottobre, «finalmente dopo due anni di stop per la pandemia – spiega l’istruttore Luca Stocchetti –. Vedremo cosa fare: il suo desiderio sarebbe senz’altro quello di continuare, di proporre questo corso, era la sua grande passione e come tutti noi puntava molto sulla sicurezza, sull’aggiornamento. Ma purtroppo in una tragedia del genere, anche se la sicurezza è stata massima, è prevalsa la fatalità, si è distaccata una porzione importante di roccia, un grande masso proprio nel momento in cui passavamo...». L’imponderabile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA