Effetto Covid sul bilancio: a Bergamo giù le entrate per le multe

Cifra record nelle casse dell’amministrazione grazie alle grandi operazioni immobiliari in corso. Solo 6,9 milioni dalle sanzioni. Gandi: «Avanti con gli investimenti». Commercio e turismo, piano da 660mila euro.

È boom di oneri di urbanizzazione nelle casse del Comune di Bergamo, 9 milioni di euro frutto delle grandi operazioni immobiliari in corso (vedi la ex Ote), segnale di ripartenza della città. Si recupera terreno anche sull’Imu, 3 milioni di euro in più generati dall’azione di vigilanza degli uffici e dalle «autoliquidazioni». Qualche timido segnale dall’imposta di soggiorno e della pubblicità con 300 mila euro extra in cassa.

I conti reggono nel quadro tratteggiato dall’assessore al Bilancio, Sergio Gandi, in occasione della variazione di bilancio (l’ultima dell’anno), al vaglio del Consiglio comunale martedì. I conti reggono ma, per portare avanti il piano di investimenti da 50 milioni di euro che lo stesso assessore definisce «ambizioso», la Giunta ha messo in conto la vendita di una quota di azioni A2A fino a oltre 5 milioni. Un’alienazione non certa, ma possibile se ci sarà bisogno di liquidità (tutti i dettagli nel box qui a fianco).

660mila euro per il commercio

Intanto, anche grazie al fondo «zone rosse», Sergio Gandi annuncia un «pacchetto commercio-turismo» da 660mila euro per rilanciare una città segnata dalla pandemia. Un contributo da 250mila euro a VisitBergamo per un piano di rilancio e promozione mediatica che parte dall’aeroporto di Orio al serio, dove ci sarà una presenza stabile. Per il Distretto urbano del commercio, 150mila euro per il «marketplace Bergamo shopping», per «digitalizzare» i negozianti e le loro attività. Con i restanti 260mila euro il Comune integra i fondi regionali risultati insufficienti a finanziare un bando di qualche mese fa a sostegno delle piccole imprese presenti nel Duc (delle 89 richieste solo 35 sono state esaudite, le 54 escluse saranno prese in considerazione).

La manovra novembrina è necessaria per ritarare quanto preventivato: «Siamo in un anno non particolarmente agevole dal punto di vista economico-finanziario, non ci sono più gli aiuti del 2020, anche se ci siamo portati dei lasciti – spiega Gandi –. A fronte di una situazione complessa, non abbiamo rinunciato a nessun investimento, riducendo l’avanzo di amministrazione del 50%, a 3 milioni e 70mila euro, un’operazione virtuosa perché fatta in condizioni complicate. Bene gli oneri di urbanizzazione, la cifra più alta da quando siamo qui».

Multe, giù le entrate

Tra i punti deboli le entrate extratributarie del 3° titolo, vale a dire le multe, che si fermano a 6,9 milioni (i 12 milioni e mezzo pre Covid sono un ricordo). Male sul fronte dei dividendi, «per ovvie ragioni non avremo quelli di Sacbo, che sfiorano il milione di euro» annota Gandi. Ci sono poi le spese che aumentano. Anche la grande casa del Comune subisce gli aumenti in bolletta (488 mila euro in più), ma in generale le uscite crescono di 5,3 milioni. Dentro ci sono le partite di giro (come il fondo a garanzia di tasse e multe non pagate) e spese effettive in più, come quella per i minori non accompagnati (575 mila euro) «fenomeno acuito alla fine del lockdown, è nostro dovere far fronte a questa necessità» sottolinea l’assessore. E ancora i tradizionali contributi pre-natalizi alle associazioni (550 mila euro), il famoso piano telecamere in carico ad Atb (468 mila euro).

Le opere da avviare

Si anticipa la spesa per la progettazione (1,8 milioni di euro) della riqualificazione degli alloggi Erp di piazzale Visconti e dell’ex carcere di Sant’Agata, un progetto («PinQua») da quasi 14 milioni di euro finanziato dal governo. «Dobbiamo partire il prima possibile per rispettare le scadenze» spiega Gandi. Soldi stanziati anche per il nuovo Campo utili, mentre viene traslata all’anno prossimo la nuova scuola «G.Rosa», «non urgente perché coperta da altri fondi (di Regione Lombardia, progetto Spazi_ARE, ndr)» rassicura il tesoriere di Palafrizzoni. Che, a proposito di fondi, spera in un cambio di indirizzo del governo sui residui del finanziamento «zone rosse», «3 milioni di euro a disposizione per interventi riconducibili a quell’alveo di sostegno. Speriamo di poterli utilizzare anche sul 2022, Anci ci sta lavorando. Sarebbe assurdo doverli restituire».

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