Elezioni. Aspiranti sindaci: vince l’esperienza: solo 6 «under 35»

L’età media dei candidati è di 52 anni. Ma non mancano figure «in erba» nelle liste per i Consigli. A Cornalba Alessandro Vistalli punta al sesto mandato.

Due anni fa la Bergamasca era balzata alle cronache nazionali per aver eletto – a Onore – il sindaco più giovane d’Italia, Michele Schiavi, oggi ventiduenne. E una ventina, quell’anno, erano i candidati sindaci «under 30» (su 166 Comuni al voto). Due anni dopo il quadro è decisamente cambiato: nelle 38 realtà chiamate al voto il 3 e 4 ottobre, ad avere la meglio è l’esperienza, sia per età, sia per curriculum, con candidati sindaci che nella stragrande maggioranza dei casi hanno già «calcato», in diverse vesti, le aule consiliari. Un quadro su cui possono aver influito in parte la pandemia e la consapevolezza delle fatiche attraversate da chi svolge il ruolo di amministratore, ma che sembra confermare pure la difficoltà crescente (con le dovute eccezioni) nel coinvolgere nuovi volti nell’impegno amministrativo.

Qualche calcolo anagrafico mostra che l’età media dei candidati sindaci di questa tornata è di 52 anni; la fascia d’età più presente è quella dei cinquantenni, e in generale, scorrendo l’elenco di aspiranti primi cittadini, non si trovano figure al di sotto dei trent’anni. Sono sei, invece, sparsi in vari Comuni, gli «under 35». Si tratta di Nicola Facchinetti a Costa Volpino e Matilde Tura a Treviglio (entrambi trentenni), Roberto Cecchi a Pumenengo (31 anni), Marco Picenni a Cologno al Serio (32), Matteo Macoli a Ponte San Pietro (33) e Sara Riva a Gromo (34).

Mentre se, pure nelle letture tra addetti ai lavori, la generazione dei 30-40enni risulta particolarmente distante dal mondo dell’amministrazione, va detto che in questo caso sono 24 (su 79) i candidati sindaci in corsa di età compresa tra i 35 e i 49 anni.

«Grande entusiasmo»

«Per la mia esperienza, confermo che non è sempre facile trovare ragazzi che abbiano voglia di impegnarsi per la comunità, e ancora più per la politica. Ma ce ne sono, ne abbiamo anche nella nostra squadra», racconta Facchinetti, che a Costa Volpino sfiderà l’assessore uscente Federico Baiguini. Classe ’91, Facchinetti è alla sua prima esperienza amministrativa, mentre fa parte del direttivo della Pro loco, ed è volontario di Protezione civile. Preoccupato per il carico di (eventuali) responsabilità da primo cittadino? «No, c’è grande entusiasmo, sia mio che della squadra».

Trent’anni anche per Matilde Tura, candidata del centrosinistra nella più grande tra le realtà al voto: Treviglio (se la vedrà col sindaco uscente Juri Imeri, 39 anni, oltre che con Daniele Corbetta e Augusto Corsi). «Quello dei giovani è un tema centrale nella nostra campagna elettorale – dice –. Tra le sei liste che mi sostengono ce n’è una, «Treviglio merita di +», formata interamente da under 35. Credo che la mia scelta di impegnarmi possa essere anche un modo per dare voce a una generazione che non ne ha molta». Anche se, sottolinea, «lo spirito non è di certo quello della “rottamazione”: vogliamo un rinnovamento con radici solide».

E a proposito di radici solide, merita di sicuro una menzione il «cursus honorum» di Alessandro Vistalli, che a Cornalba corre (sfidato da Luca Vistalli, peraltro suo cugino di secondo grado) per il sesto mandato da sindaco: «Ho iniziato a 22 anni come consigliere – racconta –. Le difficoltà ci sono sempre state, in un Comune piccolo con risorse minime. Certo il Covid ci ha spiazzati tutti, e negli anni, avendo meno personale, le responsabilità sono aumentate». Vistalli, per dire, nel suo Comune fa anche il responsabile di ufficio tecnico e ragioneria: «Per fortuna ho sempre avuto validi collaboratori, ma il sindaco deve essere molto presente». E anche qui sta una delle spiegazioni della difficoltà, soprattutto per gli «under 40», di impegnarsi in prima linea. Numerose figure giovani sono comunque presenti nelle liste dei vari paesi, che spesso puntano sul «mix» tra esperienza e rinnovamento.

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