Lascia l’ospedale dopo 21 anni e 80 mila bimbi nati al Papa Giovanni

In pensione Luigi Frigerio,storico direttore di Ostetricia e Ginecologia all’ospedale Papa Giovanni XXIII. «Il ricordo più toccante? Il trasloco nel nuovo ospedale. Ho ancora negli occhi quelle settanta culle sotto la neve».

«Un anno fa avevo dismesso il camice per trasformarmi in paziente, all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: ero in condizioni difficili perché contagiato dal Covid. Ora, dopo essere stato curato dai colleghi in modo lodevole e aver riacquistato le forze e l’energia che il virus mi aveva portato via, lascio di nuovo il camice, ma non smetterò con il mio lavoro: sarò consulente per l’area ostetrico-ginecologica al Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro, nel Gruppo San Donato. È quasi una nuova giovinezza, per me: don Luigi Giussani (fondatore di Comunione e Liberazione ndr), che ho conosciuto personalmente, diceva sempre che essere giovani è aver fiducia in uno scopo, senza scopo si è già vecchi. Ecco, forse Papa Giovanni, di cui l’ospedale di Bergamo dove ho lavorato porta il nome, aiutandomi contro il Covid ha voluto dirmi che qualcosa devo ancora fare: così, lascio questo ospedale per limiti di età, ma non verrà meno il mio impegno nella specialità per cui ho speso la vita».

Luigi Frigerio, 70 anni compiuti il 19 marzo, storico direttore di Ostetricia e Ginecologia e del Dipartimento Materno infantile dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, va in pensione «con l’animo di una nuova giovinezza. E lascio l’ospedale – aggiunge – accompagnato dai riconoscimenti che tantissimi colleghi hanno voluto tributarmi, al Papa Giovanni: come commiato mi hanno regalato una grande lettera, firmata da tantissimi, in cui hanno voluto testimoniarmi la loro stima. Mi sono commosso».

Ventun anni nella stessa struttura, a guidare un reparto che è la quintessenza della vita: sotto la sua direzione quanti bambini sono nati?

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