Maturità al via, ammessi (quasi) tutti. Niente scritti, solo l’orale

Comincia oggi la prova per gli studenti delle quinte superiori: anche quest’anno sarà solo orale. Dopo l’ammissione di «diritto» del 2020, gli istituti sono tornati a selezionare, ma gli esclusi sono pochi.

Sarà di nuovo una maturità individuale: niente scritti, ma un solo orale, ogni studente di fronte alla propria commissione per quello che non è solo il primo grande esame della vita, ma soprattutto un rito di passaggio. Un rito al quale si sottoporranno quest’anno anche circa 9.500 studenti orobici che da oggi (mercoledì 16 giugno) saranno impegnati nell’edizione 2021 dell’esame di Stato.

Non tutti gli studenti di quinta, però, potranno cimentarsi nella prova: quest’anno infatti le scuole sono tornate, seguendo le indicazioni ministeriali, a poter non ammettere tutti gli studenti all’esame di Stato. Per la verità, la percentuale di non ammessi è davvero esigua, si tratta di quelle situazioni in cui i ragazzi hanno smesso di frequentare le lezioni da tempo o in cui davvero sono state rilevate gravi insufficienze. Una manciata di studenti in tutta la città: tutti ammessi i ragazzi del Sarpi, del Secco Suardo, del Lussana e del Licei dell’Opera Sant’Alessandro; solo lo 0,67% degli studenti non ammessi al Falcone, il 2,6% al Vittorio Emanuele II e il 5,35% al Paleocapa. La percentuale aumenta invece negli istituti professionali, come al Pesenti, dove quest’anno il 17,46% degli studenti delle quinte non sono stati ammessi all’esame finale. «Anche quest’anno siamo tutti pronti - spiega la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, Patrizia Graziani -. Le commissioni si sono insediate ieri (lunedì per chi legge, ndr) e sono tutte complete, non è stato necessario procedere con alcuna sostituzione. Inoltre, tutte le misure di sicurezza sono state attuate: abbiamo ovunque il distanziamento e siamo attrezzati anche con i dispositivi di protezione individuale, come mascherine e igienizzanti. Abbiamo lavorato per garantire la sicurezza di tutti. Ci sono tutte le condizioni per cominciare bene anche questo esame di Stato e procedere con tranquillità».

Non può mancare un pensiero per i protagonisti della prova: gli studenti. «Vorrei fare loro un augurio - aggiunge Graziani -: un grande in bocca al lupo a tutti, sperando che gli studenti affrontino questa prova con la giusta adrenalina. Si tratta di un esame importante, che chiude un ciclo di studi e quindi ai ragazzi chiedo di mostrare con tenacia quello che sanno e che hanno imparato negli ultimi cinque anni e che è la parte migliore del loro processo scolastico. Spero affrontino questa prova senza timori, ma con adrenalina. È un esame importante ed è importante superarlo brillantemente. Vorrei fare i miei auguri anche alle commissioni e ai loro presidenti: che possano fare un buon e sereno lavoro».

Per il secondo anno consecutivo gli studenti non saranno chiamati a prove scritte, ma solo a un orale che permetterà loro di esprimere tutto il proprio percorso scolastico. L’orale, che dovrebbe avere una durata di circa 60 minuti, sarà composto da quattro parti. Nella prima i ragazzi e le ragazze saranno chiamati a discutere l’elaborato che hanno preparato nel mese di maggio e che si concentra su alcune delle materie di indirizzo della scuola dei singoli, alle quali però gli studenti potevano aggiungere collegamenti anche da altre materie. Nella seconda parte dell’esame è prevista la discussione di un testo che è stato oggetto di studio da parte degli studenti nell’ambito dell’insegnamento di Lingua e letteratura italiana. Nella terza parte ci si concentrerà sull’analisi di materiali (un testo, un documento, un’esperienza, un problema, un progetto) predisposti dalla commissione, prevedendo una trattazione di nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline. Infine, nell’ultima parte i ragazzi dovranno esporre l’esperienza nei Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento). Inoltre i candidati dovranno dimostrare di aver maturato le competenze e le conoscenze previste nell’ambito dell’Educazione civica. Le indicazioni ministeriali prevedono che nello svolgimento dei colloqui si debba tener conto delle informazioni contenute nel curriculum dello studente, un documento che comprende il percorso scolastico, ma anche le attività effettuate in altri ambiti, come sport, volontariato e attività culturali.

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