Nubifragio, danni agricoli per 10 milioni: «Da potenziare le assicurazioni»

Le stime rese note da Coldiretti durante il sopralluogo dell’assessore regionale a due aziende bergamasche danneggiate. Brivio: aiuti statali utopistici, servono misure più efficaci.

La tempesta che lo scorso 8 luglio ha flagellato la nostra provincia, in particolar modo la Bassa, avrebbe causato danni alle campagne orobiche per oltre 10 milioni di euro: cifra che fa schizzare a 14 miliardi, nell’ultimo decennio, il contatore dei danni subìti dagli agricoltori italiani per via del maltempo. Stime da record rese note dai tecnici di Coldiretti Bergamo che, sulla base di dati e segnalazioni forniti dagli associati, è emersa nel corso di una visita a due delle aziende bergamasche più colpite dal maltempo da parte del presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio, del direttore Carlo Loffreda e dell’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi. La prima tappa del viaggio orobico è stata a Treviglio, presso l’orticoltura di Claudio Manenti dove la furia della tempesta, oltre a distruggere serre ed edifici rurali, ha devastato intere vigne e campi di mais. Poi, è stata la volta del Mioorto a Spirano dove hanno preso parte alla visita anche il consigliere regionale Giovanni Malanchini, il sindaco di Spirano Yuri Grasselli e il primo cittadino di Lurano Ivan Riva. Il danno registrato dall’azienda spiranese ammonta a circa un milione di euro: a emergere, però, non sono solo criticità legate agli aspetti strutturali ed economici, ma anche a quelli operativi.

«Altre problematiche riscontrate - sottolinea Malanchini - riguardano, soprattutto, la difficoltà nel recuperare le materie prime, plastiche e metalliche dotate di parametri di elasticità ben definiti, difficilmente reperibili sul mercato che, se non installate nei periodi adeguati, potrebbero mandare all’aria non la singola stagione ma l’intera annata. Gli effetti negativi della tempesta non si possono certamente sintetizzare dal danno emergente dalla visita: il discorso è molto più ampio».

«Si tratta - spiega Brivio - di un bilancio molto pesante che deve farci ripensare al modo con cui stiamo affrontando i cambiamenti climatici. Servono strumenti assicurativi sempre più adeguati alle esigenze del mondo agricolo ed essendo, ormai, questi eventi catastrofici sempre più frequenti – aggiunge – è chiaro che anche le istituzioni devono urgentemente approntare misure di aiuto efficaci e con coperture finanziarie sufficienti». Attendere aiuti dallo Stato è, per Rolfi, «pura utopia». «Dobbiamo potenziare, estendere e rendere efficienti - avverte l’assessore regionale – le coperture assicurative. Sperare nei rimborsi statali si rischia di restare strangolati in una burocrazia insostenibile. Nel giro di pochi mesi – continua – abbiamo registrato, in Lombardia, gelate tardive, siccità, grandine e piogge torrenziali, con danni milionari. Quando lo Stato riconosce eventi eccezionali, e quindi un ristoro alle aziende agricole, purtroppo, passano mesi, se non anni, prima che i fondi arrivino, tra l’altro in misura sempre inferiore al danno subìto».

«Fa sempre piacere – dice Grasselli – che Regione Lombardia sia al nostro fianco in momenti come questo, dove abbiamo fatto toccare con mano all’assessore il danno enorme subìto dai nostri agricoltori».

A fare il punto su come, dall’inizio dell’estate, in Europa, si sia verificato il 45% di eventi estremi come nubifragi, alluvioni trombe d’aria e grandinate in più rispetto all’anno precedente è proprio Coldiretti: i dati sono emersi da un’analisi condotta dall’associazione degli agricoltori sui dati dell’European Severe Weather Database che si riferiscono all’ultima ondata di maltempo che ha colpito Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi e Germania. Intanto Regione Lombardia ha varato un piano di sviluppo rurale del territorio lombardo che attraverso investimenti, sburocratizzazione e innovazione punta a coniugare la sostenibilità ambientale delle 45mila aziende agricole della regione a quella economica.

Si tratta di «un documento da 400 milioni di euro – precisa Rolfi – frutto di una trattativa tra Regioni e Governo che ha portato alla Lombardia 40 milioni di euro in più rispetto a quanto previsto con i criteri storici. La priorità sarà quella legata alla misura 4.1: 118 milioni di euro per investimenti finalizzati a redditività, competitività e sostenibilità delle aziende agricole».

Altri 48 milioni verranno invece utilizzati per dare corso a 175 progetti ammessi e non finanziati per mancanza di risorse presenti nella graduatoria già aperta: «Una misura anticrisi – chiude Rolfi – che porteremo già entro agosto per mettere in circolo liquidità e aiutare le imprese». «Dalla Regione – spiega Ivan Riva – c’è stata la massima disponibilità a trovare il prima possibile una soluzione anche se sappiamo che, per tutti, sarà difficile».

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