Ospedali, a Bergamo 31 ricoveri in 24 ore
In Lombardia tagli all’attività ordinaria

Domenica 7 marzo sono stati ricoverati 31 pazienti tra Papa Giovanni, Bergamo Est e Humanitas Gavazzeni. Stasi: «Numeri in continua ascesa. Verso la Fase 4».

Marzo, un anno dopo, negli ospedali non consegna la stessa violenza del primo tsunami, ma racconta di giorni su cui sbatte un’ondata di nuovo potente. Potente e complessa, perché impatta su una macchina organizzativa impegnata su più fronti: il ritorno del Covid, la campagna delle vaccinazioni, la cura delle patologie extra-Covid.

La Lombardia da questa settimana entra pienamente nel livello 4a, salendo un altro gradino nella scala dell’allerta ospedaliera (arriva fino a 5, in mezzo ci sono anche 4b e 4c), con una riorganizzazione profonda della propria quotidianità: si ricavano nuovi posti letto, si rimodula l’attività ordinaria. Una scelta guidata dai numeri, ancora critici a Bergamo e in tutta la regione, perché negli ospedali bergamaschi a ieri erano ricoverati 423 pazienti Covid (di cui 49 nelle terapie intensive), 31 in più di sabato (+28 nei reparti ordinari, +3 in rianimazione); era dal 19 novembre, nel picco della seconda ondata, che non si tracciava un incremento giornaliero così pesante. Tra l’altro il balzo di domenica è una stima in difetto, perché calcolata solo sui dati di «Papa Giovanni», Asst Bergamo Est e Istituti ospedalieri bergamaschi, mentre non sono arrivati aggiornamenti dall’Asst Bergamo Ovest e dall’Humanitas Gavazzeni e dunque la situazione potrebbe essere ancora più acuta. Quanto all’occupazione dei letti, invece, si è di nuovo sui livelli di metà dicembre.

«In aumentO l’uso di Cpap»

Il polso di una giornata seria, che ha chiuso una settimana di nuova pressione, lo restituiscono i numeri e le voci. Negli ultimi sette giorni, il totale dei pazienti Covid in Bergamasca è cresciuto di 130 unità, +36% rispetto ai 311 del 1° marzo; è di nuovo forte lo stress sulle terapie intensive, passate da 31 a 49 ricoverati (+58%). Al «Papa Giovanni» i pazienti sono diventati 112 (79 in degenza, 33 in terapia intensiva), +10 da sabato. Di «numeri in continua ascesa» parla Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst, spiegando che dei 79 pazienti in degenza «10 sono con Cpap», mentre «in terapia intensiva abbiamo sfondato il tetto di 32 posti letto Covid previsti dal piano regionale in Fase 3 e stiamo andando verso la Fase 4, in cui sarà necessario ridefinire ulteriori riduzioni delle attività non Covid – prosegue la dg -. Anche i posti per pazienti con Cpap in pneumologia da 6 sono aumentati a 10. Ormai la percentuale tra pazienti inviati da Centrale operativa regionale, soprattutto provenienti dall’area bresciana, e di pazienti che provengono dal nostro pronto soccorso residenti nella Bergamasca è 50 e 50. D’altra parte il numero in crescita di nuovi contagi nella nostra provincia denota un quadro estremamente preoccupante per la nostra Asst, già impegnata anche nella campagna vaccinazioni».

L’Asst Bergamo Est

La crescita è stata ancor più marcata nelle strutture dell’Asst Bergamo Est, dove i ricoverati sono saliti a 105 (+17 da sabato), tra i 36 a Seriate (di cui 7 in terapia intensiva), i 18 di Alzano, i 15 di Piario, i 20 di Lovere e i 16 di Gazzaniga. Qui la predominanza è di pazienti bergamaschi, con malati che arrivano da più fronti, dai trasferimenti ai Ps: «La situazione è emergenziale, comunque monitorata, ma in rapido peggioramento – rileva Gabriele Perotti, direttore sanitario dell’Asst -. Nonostante il nostro stato di allerta già al livello 4a, stiamo valutando in queste ore altre strategie da mettere in atto nei primissimi giorni di questa settimana». Nessun aggiornamento dall’Asst Bergamo Ovest, dove venerdì i ricoverati erano 97 tra gli ospedali di Treviglio (53) e Romano (44), ma i posti letto disponibili da ieri sono saliti a 125 con l’apertura di altri 7 in terapia intensiva. La salita della pressione si osserva anche al Policlinico San Pietro (Iob-Gruppo San Donato), con 67 ricoverati totali (+4 da sabato) di cui 4 in rianimazione: i posti ordinari disponibili sono stati ampliati a 92, all’interno di una strategia che potrà portare gradualmente fino all’attivazione di 140 letti in degenza e 11 in terapia intensiva a seconda del livello d’allerta, in accordo con Regione e Ats. All’Humanitas Gavazzeni venerdì si contavano 38 pazienti in degenza ordinaria e 5 in terapia intensiva; da oggi l’Istituto Palazzolo è pronto a ospitare nuovi pazienti Covid.

Il sistema lombardo

È l’intero sistema lombardo a essere colpito da un forte ritorno dei malati; i ricoverati sono diventati 5.631, 966 in più negli ultimi sette giorni (+20%). Sabato alle direzioni degli ospedali e delle Ats è giunta una nota della Direzione generale Welfare che ufficializza, a partire da oggi, «l’attivazione del livello 4a» che prevede l’apertura in tutta Lombardia di 1.005 letti di terapia intensiva Covid e 7.250 di degenza. Tra le conseguenze inevitabili, scrive la Regione, «è necessario che tutte le strutture ospedaliere predispongano con immediatezza la riduzione, fino alla sospensione, dell’attività di ricovero e dell’attività chirurgica procrastinabile».

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