Parcheggi Atb, cresce l’uso di app e carte
Ecco come fare a pagare la sosta

Le monetine restano le preferite, ma l’innovazione si fa largo. L’azienda studia un servizio di terza generazione. Scarfone: «Informazioni in tempo reale».

Pagare il parcheggio non è mai stato così facile. Basta poco, giusto qualche clic. Ma i pagamenti digitali devono fare ancora tanta strada per conquistare il mercato bergamasco, nonostante la promettente doppia cifra superata da Atb nel 2019. «La tecnologia ottimizza l’organizzazione, consente flessibilità sulla sosta e pagamenti puntuali», dichiara Gianni Scarfone, direttore generale Atb, l’Azienda Trasporti Bergamo che gestisce la sosta regolamentata su strisce blu e i sistemi di pagamento, «Sull’innovazione tecnologica e i servizi per la mobilità stiamo investendo molto».

E i numeri parlano da soli: nel 2018, sui 5 milioni e 245 mila euro di introiti derivanti dal pagamento dei parcheggi tra città bassa e Città Alta (in questo caso gli incassi vanno a Bergamo Parcheggi), 436 mila euro provengono da pagamenti effettuati in digitale tramite App. «Si tratta dell’8,31% sull’importo totale di quei 5 milioni e 245mila euro, risorse che poi investiamo per far funzionare tutto il sistema», precisa Scarfone.

La crescita nel 2019

Ma il vero incremento del pacchetto smart si è registrato nel corso del 2019: sui 5 milioni e 115mila euro di introiti derivanti dai parcheggi, quasi 683mila provengono dalle App digitali. «È il 13,34% dell’intero importo, indicativo di un fenomeno in continua crescita», chiarisce il dg di Atb Mobilità. E questo grazie alla comodità delle tante App che oggi permettono di pagare solo il tempo effettivo di utilizzo del parcheggio, consentendo all’utente di bloccare la tariffa se raggiunge l’auto prima del previsto o di prolungare il tempo di sosta (scaduto il tempo di sosta massima previsto) tramite il proprio smartphone se una riunione si protrae, senza il rischio di multe. «Il fenomeno è legato alla tendenza delle persone a usare sempre più spesso le App e al fatto che noi abbiamo reso possibili queste soluzioni - conferma Scarfone -, abbiamo infatti offerto tutta la gamma di provider».

Le due app di Atb

Atb ha ideato ben due App per permettere questo pagamento: la sosta Atb Mobile Sms (16mila soste nel 2018 e poco oltre nel 2019) permette di pagare il parcheggio inviando un messaggio, ovunque ci si trovi, dopo essersi registrati ad ATB@home, aver effettuato il login e caricato il proprio borsellino elettronico online con carta di credito. Invece Atb Mobile Youpay (più di 19mila soste nel 2018, quasi 21mila nel 2019), che suggerisce anche l’area di sosta più vicina, consente di pagare il parcheggio immettendo i dati della propria carta. In entrambi i casi si pagano solo i minuti effettivi di stallo e si espone sul cruscotto il tagliando di sosta Atb che permette all’ausiliare del traffico di verificare con il palmare.

Ma c’è anche chi utilizza il Telepass per le autostrade e ora ne usufruisce sempre di più (quasi 79 mila le soste registrate con questa App nel 2018, sfiorate le 87mila nel 2019) anche per pagare i parcheggi: con l’App Telepass Pay si gestisce il tempo di sosta dallo smartphone, pagando solo l’effettivo.

Il boom di Easypark

La stessa funzione dell’App Easypark che però - insieme a Telepass Pay - negli ultimi due anni, partendo da Milano, ha raggiunto il picco più alto grazie al fatto che, oltre a garantire il pagamento puntuale tramite PayPal, permette di pagare il parcheggio in oltre 1300 città di 15 Paesi d’Europa che si servono delle App. Solo a Bergamo, si è passati dai 15mila parcheggi pagati nel 2018 agli oltre 64mila dello scorso anno. Infine, c’è anche la più tradizionale sosta Pos con carte di credito: sono stati quasi 69mila nel 2018 i pagamenti con Pos, saliti a 104mila nel 2019. Ma il classico tintinnio delle monetine? Valgono ancora la maggioranza degli introiti: il 91,69% sul totale degli incassi nel 2018 e l’86,67% nel 2019, comunque in calo. Meno file ai parcometri quindi, ma nessun addio (almeno per ora) alle monetine, anche se il futuro punta alle App, come precisa il direttore generale di Atb: «Il pagamento smart non sostituirà completamente la moneta, ma è destinato a incrementare ulteriormente negli anni a venire, noi abbiamo la visione sulla smart mobility, dove le tecnologie sono al servizio del cittadino», continua Scarfone. Per questo Atb sta già pensando di creare un App di terza generazione che offra un’informazione integrata su tutto il sistema di mobilità: «Vogliamo rendere disponibile una piattaforma con l’informazione in tempo reale su tutto il sistema della mobilità -, svela Scarfone, - e arrivare a stringere accordi commerciali per poter acquistare tutti i titoli di viaggio tramite un’unica App, perché ormai il cittadino è erratico e il suo viaggio è fatto di sottosistemi e interscambi, noi gli forniamo un “travel plan” - come già esiste a Parigi - per rimanere sulla cresta dell’onda».

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