Più di 2.500 ore di assistenza sanitaria a luglio e agosto per 21 Comuni turistici

La Giunta regionale ha stabilito i rinforzi per l’attività estiva che saranno poi distribuiti in base alle esigenze degli Ambiti territoriali. L’assessore Magoni: «Attenzione ai territori e sostegno alla ripartenza».

Più di 2 mila e 500 ore. È questa la cifra totale oraria di assistenza sanitaria estiva per le località turistiche bergamasche stabilita dalla delibera approvata ieri dalla Giunta Regionale per garantire la copertura medica a 21 Comuni della provincia di Bergamo. Una cifra oraria che va a rafforzare la sanità delle località di villeggiatura bergamasche e che permetterà così a questi luoghi di offrire un servizio essenziale, quello sanitario, ai turisti che decideranno di viverle in questa estate 2021.

«Si tratta di una delibera importante – ha dichiarato Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda –, che fornisce risposte concrete a esigenze crescenti. Si è parlato, infatti, spesso ultimamente della carenza di medici di base e l’attenzione alla medicina territoriale sarà assolutamente uno dei focus della revisione attualmente in corso della Legge Regionale 23. Da donna di montagna conosco bene quanto sia difficile oggi sopravvivere per tante realtà territoriali eccellenti ma fragili, che hanno bisogno di lavoro, infrastrutture, servizi». Le 2.512 ore di attività previste nei mesi di luglio e agosto per la provincia di Bergamo saranno poi suddivise in base alle esigenze espresse dai rispettivi Ambiti territoriali tra i 21 Comuni bergamaschi individuati dalla delibera come beneficiari del servizio: Bossico, Lovere, Solto Collina, Ardesio, Castione della Presolana, Cerete, Clusone, Colere, Fino del Monte, Gromo, Onore, Premolo, Rovetta, Schilpario, Selvino, Songavazzo, Valbondione, Vilminore di Scalve, Piazza Brembana, Serina, Sant’Omobono Terme. «Sono sempre stata convinta che il turismo possa essere uno dei modi per rilanciare la montagna lombarda – ha concluso Magoni –, creando lavoro e occupazione, conservando l’identità e le preziose tradizioni che altrimenti rischieremmo di perdere per sempre. Abbiamo un patrimonio d’eccellenza, da non disperdere: bellezze naturali ed esperienze uniche, per rilassarsi, in totale sicurezza, specialmente dopo il tremendo periodo che abbiamo vissuto. Sappiamo che la richiesta di assistenza sanitaria per i turisti sarà ancora più significativa in quest’estate particolare e con questa delibera la Giunta Regionale continua a dimostrare attenzione ai territori e sostegno alla ripartenza del turismo». Soddisfatti della notizia sia l’Ambito territoriale Valle Brembana, che l’Ambito territoriale dell’Alta Val Seriana e Val di Scalve, che riconoscono l’attenzione di Regione Lombardia su un servizio così importante, quello dell’assistenza sanitaria, che risulta ancora più importante per il lavoro di rilancio turistico che la montagna bergamasca sta cercando di portare avanti nel post pandemia.

«Apprezziamo l’impegno di Regione alla luce della difficoltà che si registra ogni anno nel trovare i medici disposti a operare questo importante servizio – ha dichiarato Patrizio Musitelli, presidente dell’Ambito Valle Brembana –. I nostri territori stanno vivendo, in questo momento fondamentale per il rilancio delle nostre valli, un importante afflusso di turisti che, dopo l’emergenza legata al Covid-19, cercano ancora di più luoghi aperti, belli e con servizi. Per questo la disponibilità di medici è molto importante». «Le indiscrezioni di stampa sulla delibera odierna (ieri per chi legge, ndr) – ha commentato Flavia Bigoni, presidente dell’Ambito dell’Alta Val Seriana e Val di Scalve –, di cui aspettiamo il testo ufficiale, sembrano venire incontro alla grande necessità di continuità assistenziale sanitaria turistica nei Comuni storicamente a elevata vocazione turistica, fortemente attrattivi, specie nel periodo post-Covid. Il tavolo di confronto avviato da tempo con Ats Bergamo e i sindaci dei Comuni interessati ha visto l’Ambito Alta Valle Seriana e Valle di Scalve in particolare proporre diverse soluzioni utili a garantire il servizio di continuità sanitaria turistica, pur nella consapevolezza del numero limitato di medici sinora disponibili. Ci auguriamo quindi che tali proposte siano state accolte, nell’ottica congiunta di trovare soluzioni utili ai nostri cittadini e villeggianti».

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