Putin, stop alle forniture di gas a Polonia e Bulgaria. Von der Leyen: no a ricatti dalla Russia

Il punto Nuova escalation nel conflitto tra Russia e Ucraina. L’appello di Papa Francesco all’udienza generale per fermare le armi.

Nel suo nuovo messaggio alla nazione nella notte tra il 26 e il 27 aprile il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di volere smembrare e ridisegnare i confini dell’Europa centrale e occidentale. «L’obiettivo finale della leadership russa – ha detto stando ai media internazionali – non è solo quello di impadronirsi del territorio dell’Ucraina, ma di smembrare l’intera Europa centrale e orientale e assestare un colpo globale alla democrazia». E secondo il consigliere del presidente ucraino, Oleksiy Arestovych, riporta l’agenzia di stampa Ukrinform, la guerra in Ucraina potrebbe durare fino all’inizio dell’anno prossimo.

Stop al gas russo per Bulgaria e Polonia

Intanto non si fermano gli attacchi russi. Le amministrazioni regionali militari e civili informano che nella notte sono stati bombardati, con munizioni a grappolo, il villaggio di Zaitseve e la comunità di Svitlodarsk, nella regione di Donetsk. Gli insediamenti di Marinka, Krasnohorivka, Vuhledar e Lyman sono stati continuamente bombardati con sistemi di artiglieria. Prosegue come annunciato martedì 26 aprile anche la guerra del gas che non riguarda l’Italia. «I flussi di gas dalla Russia in entrata in Italia da Tarvisio sono regolari», ha detto all’Ansa un portavoce di Snam. Mosca stamani ha bloccato le forniture di gas a Polonia e Bulgaria per effetto del mancato pagamento, ieri, del gas in rubli. Gazprom ha inoltre avvertito i due Paesi che in caso di prelievo non autorizzato di gas russo destinato a Paesi terzi, le forniture di transito verranno ridotte di un ammontare analogo. Ma la Bulgaria si è assicurata riserve di gas per almeno un mese e, sottolinea, non ha violato alcun contratto con Gazprom, a cui ha pagato il gas in dollari ad aprile.

Von der Leyen: ricatto russo attraverso il gas

Mentre, denuncia, è il gruppo russo che sta violando gli accordi esistenti secondo quanto afferma il ministro dell’energia bulgaro Alexander Nikolov, secondo quanto riporta Bloomberg. «La Bulgaria non negozierà sotto pressione e a testa bassa», ha detto Nikolov, secondo il quale «è chiaro che in questo momento il gas naturale viene usato come arma politica e commerciale nel contesto della guerra». Solidarietà a Polonia e Bulgaria è stata espressa dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, secondo la quale si tratta di «un altro tentativo della Russia di ricattarci con il gas. Siamo preparati per questo scenario. Stiamo tracciando la nostra risposta coordinata dell’Ue. Gli europei possono aver fiducia nel fatto che siamo uniti e solidali con gli Stati membri colpiti». E annuncia che in corso una riunione del gruppo di coordinamento sul gas.

La situazione sul campo di battaglia

Nella notte un deposito di munizioni è stato dato alle fiamme vicino al villaggio di Staraya Nelidovka nella regione di Belgorod, nella Russia occidentale, vicino al confine con l’Ucraina: lo scrive il governatore della regione Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram, secondo quanto riportato dalla Tass. Pesanti bombardamenti, sempre durante la notte nella regione di Dnipropetrovsk, nell’Ucraina orientale, hanno provocato un grande incendio in un sito di infrastrutture energetiche. Lo riporta il Kyiv Independent. Le truppe russe hanno bombardato la città di Zelenodolsk e i villaggi di Maryanske e Velyka Kostromka, danneggiando le infrastrutture energetiche e causando perdite di petrolio. Il governatore di Dnipropetrovsk Valentyn Reznichenko ha scritto su Telegram che i soccorritori hanno impiegato ore per spegnere l’incendio e una persona è stata ricoverata in ospedale.

Gli attacchi alle posizioni russe sull’isola dei Serpenti

Le forze armate ucraine hanno colpito le posizioni russe sull’isola dei Serpenti, distruggendo il sistema missilistico antiaereo Strela-10 secondo quanto riferisce l’esercito ucraino riportato da Ukrainska Pravda. Sono 400 le denunce contro soldati russi per violenze sessuale a donne e bambini, arrivate dal primo al 14 aprile al numero istituito dal Parlamento ucraino per presentare segnalazioni e ricevere assistenza psicologica secondo quanto rende noto la commissaria ai Diritti umani del parlamento ucraino Lyudmyla Denisova citata dal Kyiv Independent.

Nuovo appello di Papa Francesco

Nuovo appello del Papa durante l’udienza generale. «Vi chiedo di perseverare nella preghiera incessante per la pace. Tacciano le armi, affinché quelli che hanno il potere di fermare la guerra, sentano il grido di pace dell’intera umanità!».

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