«Questa medaglia a Chiara e Silvia
Il loro coraggio va riconosciuto»

Lo schianto di Orio del settembre scorso. I due soccorritori che hanno ricevuto la benemerenza del Comune l’hanno donata alla due sorelle salvate. E lunedì prossimo al Quirinale: saranno nominati ufficiali dell’Ordine al merito della Repubblica.

«Abbiamo voluto donare la medaglia d’oro ricevuta dal Comune di Bergamo a Chiara e Silvia perché noi, senza il loro contributo dall’interno dell’aereo, avremmo soltanto potuto assistere a un’immane tragedia».

Ecco perché venerdì sera, 7 febbraio, Angelo Pessina e Franco Defendi hanno consegnato alle sorelle Mecca, sopravvissute allo schianto del 21 settembre scorso vicino all’Aeroclub di Orio al Serio, il riconoscimento consegnato loro per aver soccorso le due ragazze e anche il loro papà, Stefano Mecca, 51 anni, poi morto sei giorni dopo in ospedale, mentre Marzia, 15 anni e gemella di Silvia, era morta sul colpo. «È stata una serata intensa – confida Francesca Ongaro, moglie di Mecca –: era come se nella nostra taverna, oltre alla nostra famiglia e ad Angelo e Franco, che avremo visto due o tre volte ma che è come se conoscessimo da sempre, fossero ancora presenti mio marito Stefano e la nostra Marzia».

«Siamo stati invitati a cena a casa Mecca, ma in qualche maniera ci siamo autoinvitati – racconta Angelo Pessina – perché volevamo a tutti i costi consegnare la medaglia alle due sorelle: siamo sempre stati convinti che a salvarle sia stato soprattutto il loro coraggio. Non se lo aspettavano e i loro sguardi ci hanno davvero emozionato. È stato poi un momento intenso: in precedenza ci eravamo visti sempre di sfuggita, alle cerimonie ufficiali o ai funerali: lì a casa loro, a Gazzaniga, c’erano invece anche i nonni e gli zii, dunque la famiglia al completo. Che ci ha accolto e coinvolto emozionandoci, anche per come Chiara e Silvia stanno cercando di reagire al dramma che hanno vissuto, nonostante tutte le difficoltà e nonostante l’assenza, solo fisica, del papà e della sorella».

Tra l’altro tra una settimana esatta, lunedì prossimo, 17 febbraio, Angelo Pessina e Franco Defendi saranno al Quirinale, convocati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che consegnerà ufficialmente ai due eroi – anche se loro preferiscono non utilizzare questo termine – la nomina a ufficiali dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, assieme ad altri trenta cittadini italiani che si sono distinti per atti di eroismo o di altruismo. In quella circostanza saranno accompagnati da Francesca Ongaro e dalle figlie: «Faremo parte della delegazione – annuncia – e saremo al loro fianco in questa circostanza così importante. Abbiamo anche scritto a Papa Francesco, perché Chiara in particolare ha sempre mostrato, fin da quando era ricoverata in ospedale, il desiderio di incontrarlo. Chissà se ci risponderà».

Pessina, 57 anni, è stato ispettore della polizia di Stato, mentre Defendi, 75 anni, ha lavorato in una ditta di costruzioni metalliche: la mattina del 21 settembre scorso stavano percorrendo l’Asse interurbano nei pressi dell’Aeroclub Taramelli quando assistettero per caso allo schianto del «Mooney M-20» pilotato da Stefano Mecca e che stava rientrando all’aeroclub dopo aver riferito alla torre di controllo di un generico problema. Senza pensarci due volte, i due amici intervennero in soccorso di padre e due figlie, mentre Marzia era morta sul colpo nel violento impatto.

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