Rincari dei carburanti, fino a 200 euro in più all’anno per le famiglie

Aumento del 10% per la benzina da gennaio Adiconsum: pesa l’aumento del prezzo del petrolio. Il nodo accise: i costi in Italia fra i più alti d’Europa.

È uno stillicidio che alla lunga pesa sulle tasche. La corsa al rialzo dei prezzi dei carburanti sembra avere il ritmo di quei passisti del ciclismo: senza strappi, però prosegue incessante e martellante. Con i suoi riflessi: se nell’ultimo mese sia la benzina sia il gasolio in città sono rincarati di circa 5 centesimi al litro, vuol dire che un pieno da 50 litri oggi costa 2,5 euro in più di metà giugno. Calcolatrice alla mano, quattro pieni al mese comportano una maggiore spesa di 10 euro, cifra che raddoppia se in famiglia le automobili utilizzate sono due. La proiezione, se non cambierà la situazione, è che questi ultimi rialzi dei prezzi incideranno sulle famiglie bergamasche fino a 200 euro annui. Mettendo a confronto otto distributori del capoluogo bergamasco, disseminati tra il centro (da via Maj a via Ghislandi) e la periferia (via Borgo Palazzo, via Stezzano, via Grumello, la circonvallazione), con diverse insegne (Q8, Eni, Ip, Esso), emerge che il prezzo medio della benzina «self» è di 1,659 euro al litro (era a 1,613 nella prima settimana di giugno), mentre il gasolio «self» viaggia a quota 1,511 euro al litro (era a 1,461 nella prima settimana di giugno).

Segnalazioni e accise

«Diversi clienti ci hanno chiamato per lamentarsi – rileva Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. I rincari sono lì da leggere e sono la conseguenza dell’aumento del prezzo del petrolio, che è schizzato. Perché? I motivi di questa situazione sono diversi: la ripresa economica globale dopo un duro 2020, la Cina che consuma di più anche perché è ripartita prima del resto del mondo. Secondo i nostri calcoli, la benzina è aumentata del 16,4% nell’ultimo anno e del 10% da gennaio».

Sul costo che il cittadino si trova a pagare, tra l’altro, incide una questione vecchia e sempre irrisolta, seppur di tanto in tanto di nuovo rimessa al centro del dibattito politico: le accise, e ancora oggi in quell’euro e sessanta abbondante sono inclusi svariati centesimi per il finanziamento della guerra d’Etiopia o per la ricostruzione dell’alluvione di Firenze e del terremoto nel Belice, del sisma in Friuli e di quello in Irpinia, e via elencando. «La conseguenza è che siamo ai primi posti in Europa per costo dei carburanti – sottolinea Mina Busi -. Tra l’altro, siamo in un periodo di partenza per le vacanze e questi rincari sono un ulteriore peso sulle spalle delle famiglie. La stima, complessivamente, è che il rialzo dei prezzi inciderà sulle famiglie per oltre 200 euro l’anno. Anche perché quando aumenta la benzina e il gasolio aumentano anche i prezzi di molti altri beni, dato che il trasporto è alla base del commercio e dell’industria. Soluzioni? Difficile trovare alternative, visto che alle automobili è complicato rinunciare».

La voce dei benzinai

Quel che anche nei distributori bergamaschi si vive è ovviamente il riflesso di dinamiche e logiche ben più ampie. Globali. E i benzinai poco possono farci, sospira Renato Mora, presidente del Gruppo Benzinai di Ascom Bergamo: «Siamo vittime come i consumatori: noi non abbiamo aumenti di margine ogni volta che aumenta il prezzo del carburante. Abbiamo dei margini fissi, che tra l’altro diminuiscono percentualmente all’aumentare del prezzo del carburante», spiega Mora. Del prezzo della benzina ci si accorge però quando aumenta, e meno di frequente quando invece scende: «Nel 2020 i prezzi erano crollati. Il gasolio era a 1,29, la benzina a 1,38 – ricapitola Mora -. È chiaro che i prezzi di oggi sono alti se confrontati al 2020, perché un anno fa, a causa del lockdown, erano diventati bassissimi. Tra l’altro, anche per la nostra categoria sono stati mesi molti difficili: i consumi si erano azzerati. Ora assistiamo a una legge di mercato: quando c’è maggior domanda, il prezzo aumenta. E così come è cresciuto il prezzo del petrolio, è cresciuto il prezzo che si paga al rifornimento. Le accise? Anche qui, noi benzinai siamo vittime quanto i consumatori. Ma purtroppo su questo tema non si interviene mai».

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