Ristoranti e saracinesche giù alle 18
Si punta sulle consegne a domicilio

I ristoranti hanno solo il pranzo, la sera resta il delivery che diventa la speranza di sopravvivenza a cui si aggrappano però non solo gli operatori del mondo del gusto.

Li hanno sperimentati durante il primo lockdown e in questi mesi i servizi di consegna a domicilio si sono rafforzati. Ascom ha raccolto impressioni e numeri. «In primavera le imprese che facevano consegne a casa sono passate dal 7% al 17%, un aumento del 143% – snocciola i dati il direttore Oscar Fusini –. Di queste, il 72% aveva dichiarato che avrebbe continuato a utilizzare la consegna a domicilio. La situazione è abbastanza allineata alle previsioni, inoltre, a settembre, l’8% delle imprese che aveva avviato la consegna a domicilio con il lockdown ha stretto un accordo con un partner per la consegna. Assistiamo a una crescita, ma la consegna a casa non è la panacea di tutti i mali». «È una buona opzione per chi punta sulla vendita del prodotto e non di un servizio – conclude Fusini –. Alcuni ristoranti gourmet possono anche fare la consegna a domicilio, ma l’esperienza e l’atmosfera non sono certo riproducibili a casa».

Il delivery riguarda anche i beni di prima necessità, dal pane ai detersivi, passando dai libri. Il vicedirettore di Confesercenti Cesare Rossi ha una sua idea: «Ricordo i volontari di BergamoXBergamo che durante il lockdown consegnavano la spesa a casa a chi ne aveva bisogno – spiega –. Questo momento può essere l’occasione per pensare a un servizio di consegna che da un lato valorizzi i negozi di vicinato e dall’altro sia agganciato ai servizi sociali, individuando però una nuova figura che sia di collegamento. È una modalità che si può allargare ad altri beni, pensando anche a un delivery della cultura, con la consegna dei libri da parte dei librai». Intanto il Distretto urbano del commercio sta lavorando a un sistema che consenta ai clienti di acquistare in negozio e richiedere la consegna a casa, liberandosi dai sacchetti. Si punta a inaugurarlo per Natale. «Stiamo lavorando a una piattaforma (a uso delle imprese, ndr) collegata a un operatore che si occupi della consegna – fa il punto Nicola Viscardi, presidente Duc –. La nostra sfida è offrire questo servizio gratis a chi supera una soglia di spesa, garantendo la consegna in giornata».

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