Scuola, il concorso slitta in autunno
«A settembre il solito caos supplenze»

L’intesa a livello governativo ha sostituito il quiz a crocette previsto inizialmente con una prova scritta. Inglima: «Occasione persa per almeno 650 docenti bergamaschi». Colombo: «Meglio una selezione per titoli».

Il concorso straordinario della scuola si allontana e con lui le speranze di iniziare il prossimo anno scolastico con più tranquillità e con meno supplenti. Un accordo raggiunto nella notte tra le forze di maggioranza dilata i tempi per il concorso straordinario della scuola superiore di primo e secondo grado: secondo le ultime modifiche le prove non dovrebbero aver luogo prima del prossimo autunno e ciò significherà che il 2020/2021 sarà di nuovo un anno all’insegna dei supplenti.

Fino alla settimana scorsa il concorso straordinario per i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado era in programma per la prossima estate: doveva interessare tutti i docenti con all’attivo già 36 mesi di servizio e prevedeva una procedura selettiva con un test a crocette di 80 domande da quattro risposte l’una. Un test che poteva essere superato con 56 risposte corrette. «Noi avevamo espresso perplessità – sottolinea Salvo Inglima, segretario provinciale di Cisl Scuola – sulla tempistica e sulle modalità della prova, anche visto il clima di questi mesi e le restrizioni dovute al Coronavirus. Soprattutto alla luce della necessità di avere in cattedra i docenti in modo stabile dal primo settembre, per evitare il massiccio ricorso ai supplenti. Avevamo proposto che il concorso potesse svolgersi sulla base della sola valutazione dei titoli, ma il tema divideva le parti all’interno della maggioranza».

Parti che hanno trovato un accordo tra domenica e lunedì. «Si rimanderà quindi il concorso di alcuni mesi – continua Inglima - e non sarà più un test a crocette ma si sottoporranno i candidati a un elaborato scritto che i docenti dovranno svolgere in sede concorsuale. Il concorso non si farà prima del prossimo autunno o forse anche della prossima primavera, a causa della situazione sanitaria. Nel frattempo si procederà con assunzioni a tempo determinato, cioè con le supplenze. Il concorso ordinario resta fermo, ma ipotizziamo che verrà data precedenza allo straordinario. All’atto pratico significa avere moltissimi supplenti, anche per il prossimo anno scolastico, assunti da graduatorie a esaurimento o da Messe a disposizione, in particolare per le classi di concorso dove abbiamo meno docenti, come quella di sostegno. Un’occasione mancata perché almeno 650 docenti bergamaschi potevano essere stabilizzati dal primo settembre, solo nella secondaria di primo e secondo grado». I supplenti totali, in tutti gli ordini e gradi della scuola bergamasca infatti rischiano di essere molti di più, quasi cinquemila. «Di sicuro sarà un inizio di anno difficoltoso – conclude -. Ai problemi storici della scuola dovranno essere aggiunti anche quelli relativi alla riorganizzazione legata al Coronavirus».

Una nuova modalità che non convince le sigle sindacali. «Noi siamo sempre dell’idea – sottolinea Loris Renato Colombo, dello Snals Bergamo – che la soluzione migliore sia il concorso per titoli: avrebbe significato avere professori in ruolo e in cattedra già da settembre. Vedremo poi come verrà fatto l’aggiornamento delle graduatorie provinciali. Le certezze sono due: da una parte che anche a settembre avremo tanti supplenti, perché non avremo il concorso, e che questo Governo non ama il confronto con le sigle sindacali che, anche questa volta, non sono state consultate». L’annuncio dell’accordo è stato dato dal Ministro all’Istruzione Lucia Azzolina tramite le sue pagine social: «Vogliamo ridurre il precariato – aveva scritto al termine dell’incontro con il premier Conte tra domenica e lunedì -, per dare più stabilità alla scuola, e vogliamo farlo attraverso una modalità di assunzione che garantisca il merito. La proposta presentata va in questa direzione, confermando il concorso come percorso di reclutamento per i docenti. È stata anche accolta la richiesta di modificare la modalità della prova, eliminando i quiz a crocette previsti nel decreto sulla scuola votato a dicembre in Parlamento. Saranno sostituiti da uno scritto, in modo da garantire una selezione ancora più meritocratica». Per coprire i posti in attesa del concorso infine «ci saranno le supplenze dalle graduatorie provinciali che saranno aggiornate con le nuove modalità».

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