Tamponi in farmacia, boom di richieste. Resta il nodo degli elenchi non aggiornati

Con i prezzi calmierati da una media di 4.500 test rapidi a settimana si è passati a 6.500: 50% in più. All’iniziativa del ministero hanno aderito circa 100 strutture, ma i sistemi informatici regionali sono «fermi» a 13.

La corsa ai tamponi è scattata anche in Bergamasca, con una richiesta che cresce giorno dopo giorno . Il periodo, d’altronde, è «rovente»: oltre a chi non è in regola con la vaccinazione, e dunque necessita del test per ottenere il green pass «temporaneo» di 48 ore per accedere a ristoranti al chiuso o ai concerti, i tamponi sono chiesti in abbondanza anche per l’imminente ripresa degli allenamenti di molti sport, sia per le prime squadre sia per il settore giovanile, e anche per chi in realtà è già vaccinato. Sono le farmacie i principali presìdi che offrono il servizio, con i tamponi antigenici rapidi che danno un responso in un quarto d’ora circa e rispetto a cui è in vigore un accordo nazionale per il prezzo calmierato .

Il boom scorre nelle stime dei numeri di Federfarma Bergamo: se nell’ultimo periodo si viaggiava all’incirca a 4.500 test settimanali, adesso si potrebbe essere saliti attorno a quota 6.500, dunque con un aumento della domanda vicino al 50% in più. «La crescita delle richieste è significativa – conferma Giovanni Petrosillo, presidente di Federfarma Bergamo, l’associazione dei titolari delle farmacie -, per diversi motivi e per diverse platee, non solo per chi non è vaccinato e necessita del green pass per esempio per il ristorante». I tamponi rapidi nelle farmacie lombarde sono partiti dalla seconda metà di febbraio: da quel momento e sino al 28 luglio in Bergamasca si sono contati 101.225 test, di cui 2.658 erogati tramite il sistema sanitario regionale (Ssr) per la «popolazione» del mondo scolastico e 98.567 in regime extra-Ssr, cioè sostanzialmente pagati dal cittadino. «La richiesta è davvero importante, una fetta importante arriva da chi deve ricominciare gli allenamenti e ha bisogno di presentare un tampone negativo – aggiunge Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bergamo -: una regola che vale anche per chi è vaccinato. Una certa confusione non aiuta, soprattutto in un periodo di ferie: le richieste così si concentrano soprattutto su alcune farmacie, io per esempio per questa settimana conto circa 40 prenotazioni contro le 2-3 di media delle scorse settimane».

L’intoppo informatico

A complicare la corsa al tampone per cittadini e farmacisti c’è un problema che si trascina da quando l’accordo per i prezzi calmierati (15 euro per i maggiorenni, 8 euro per i 12-18enni) è stato lanciato: l’elenco delle farmacie che hanno aderito alla convenzione – pubblicato dalla struttura commissariale nazionale in collaborazione col ministero della Salute – ha tempi lunghi per aggiornarsi. Così, se mercoledì 18 agosto le strutture bergamasche aderenti avevano toccato quota 100, l’elenco ne indicava appena 13. «Il blocco dei sistemi informatici della sanità regionale non ha certo aiutato: le farmacie hanno segnalato tempestivamente l’adesione, ma se l’elenco non viene aggiornato il cittadino non può averne conoscenza – rimarca De Amici -. Sono però fiducioso, le cose si smuoveranno: non dico subito, perché gli uffici stanno impazzendo a causa delle conseguenze di questo blocco, ma in qualche giorno sì». «È un peccato questa lentezza nella pubblicazione degli elenchi – sottolinea Petrosillo -, perché l’adesione delle farmacie è massiccia. La conseguenza, a fronte di un elenco incompleto, è che i cittadini prendono d’assalto le poche farmacie segnalate».

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