Tasse locali ancora al rialzo: in 10 anni si sfiora il +40%

La Fnp Cisl ha esaminato le addizionali comunali orobiche. L’appello: «Le amministrazioni dialoghino con noi per mitigare l’impatto».

Il ritocco delle imposte locali, leggasi l’addizionale comunale Irpef, non si ferma: per il decimo anno di fila, la tassazione degli enti locali bergamaschi è aumentata . Lo evidenzia uno studio della Fnp Cisl di Bergamo, che ha passato in rassegna le scelte adottate dai Comuni orobici nel 2020: lo scorso anno 42 comuni su 243 sono intervenuti sull’addizionale comunale, e la maggior parte l’ha fatto per alzarla .

Al 2020, i Comuni senza addizionale sono scesi a 27 (erano 33 nel 2019 e 37 nel 2018); il dato medio tratteggia invece uno scaglione fisso salito allo 0,63 (si va dal minimo dello 0,15 applicato da Valbondione allo 0,80, aliquota massima, applicata da 53 località orobiche), contro lo 0,60 del 2019 e lo 0,58 del 2018, mentre l’asticella per l’esenzione cala lievemente, arrivando a 10.506 euro contro i 10.629 euro del 2019.

Più nel dettaglio, rileva il sindacato cislino dei pensionati, in 168 Comuni c’è un solo scaglione, mentre le aliquote progressive sono applicate in 48 Comuni . La sintesi è che «anche quest’anno, in linea con il trend dal 2012, la tassazione comunale è cresciuta, marcando un segno più per il decimo anno di fila (da quando Fnp conduce la ricerca, ndr), arrivando a toccare quasi il 40% di aumento rispetto alla prima rilevazione sulla spesa media che ogni contribuente bergamasco versa in addizionali regionali e comunali. Rimane comunque, a Bergamo, una situazione tutto sommato immutata rispetto all’anno precedente, con amministrazioni che non riconoscono né esenzioni, né progressività tributaria».

L’esenzione è prevista in 74 località (erano 58 lo scorso anno), ma molti Comuni, nota la Cisl, la applicano al di sotto degli 8.145 euro per i lavoratori dipendenti e degli 8.130 euro per i pensionati: ma «da queste cifre scatta la no tax area, quindi un’esenzione più bassa non ha valore».

Oltre al «quanto», cioè alla tassazione, l’altra faccia della medaglia è il «come». E cioè: come impiegano i Comuni questa leva «autonoma» della finanza pubblica ? «Con molte amministrazioni – osserva Roberto Corona, della segreteria Fnp-Cisl di Bergamo – il lavoro di contrattazione sociale svolto dalle categorie dei pensionati ha permesso che le misure fossero prese prestando attenzione alla composizione dei nuclei familiari più che alle necessità di bilancio, e alcuni buoni risultati si vedono già, anche se il cammino da fare nell’ottica di una piena e positiva progressività dei tributi è ancora lunga». Il 2020, tra l’altro, per le casse di molti enti locali è stato un duro colpo, nonostante gli aiuti arrivati dal livello centrale. «Non vogliamo fare una crociata sugli aumenti dei tributi locali, anche perché siamo perfettamente consapevoli dell’austerità in cui si dibattono i Comuni – prosegue Corona -, ma auspichiamo che i sindaci mettano a punto con noi un pacchetto di esenzioni per mitigare l’impatto sui pensionati».

Altro capitolo: l’evasione fiscale. Anche dal livello comunale possono essere messe in campo azioni concrete per il recupero del «sommerso»: «Da sempre sollecitiamo le amministrazioni locali nel formalizzare la convenzione con l’Agenzia delle Entrate per il controllo e recupero dell’evasione fiscale sul proprio territorio, condizione che comporterebbe per il comune di ottenere dall’Agenzia tutto quanto viene recuperato dall’evasione – sottolinea il sindacalista –. Fnp-Cisl Bergamo ha firmato accordi in molti Comuni bergamaschi che hanno dato ossigeno alle famiglie a basso reddito e parzialmente messo al riparo il potere di acquisto dei pensionati. Auspichiamo si possa proseguire su questa strada».

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