Terremoto in Turchia e Siria, migliaia di morti. Ingv: «Mille volte più forte di quello di Amatrice»

Il sisma. Si aggrava il bilancio del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il sud della Turchia e il nord della Siria. Ingv: «In termini di energia liberata, è stato di quasi mille volte superiore a quello di Amatrice». L’Anatolia si è spostata di tre metri.

Continua a salire il bilancio del terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria. Nella tarda serata di lunedì 6 febbraio ha superato il 3700 morti. Almeno 1.444 persone sono morte in tutta la Siria dopo il devastante terremoto che ha avuto il suo epicentro nella Turchia sudoccidentale. Lo hanno reso noto il governo e i soccorritori. Nelle aree controllate dal governo il bilancio è salito a «1.431 feriti e 711 morti nelle province di Aleppo, Latakia, Hama, Tartus», ha detto il ministero della salute siriano. Nelle parti controllate dai ribelli del nord-ovest del paese, 733 persone sono state uccise e più di 2.100 ferite. Il nuovo bilancio porta il numero totale dei morti in entrambi i paesi ad almeno 3.760, dopo che la Turchia ha rivisto il suo bilancio in precedenza a 2.316

Il terremoto avvenuto in Turchia è stato mille volte più forte rispetto a quello che nel 2016 ha colpito Amatrice e 30 volte più forte rispetto a quello dell’Irpinia del 1980. Lo ha detto all’Ansa il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Considerando la magnitudo 5.9 del terremoto di Amatrice, «in termini di energia liberata, quello avvenuto in Turchia è stato di quasi mille volte superiore» e «30 volte superiore rispetto a quello dell’Irpinia, di magnitudo 6.9». «Questo perché la magnitudo viene calcolata secondo una scala logaritmica nella quale all’aumento di ogni grado corrisponde l’aumento di un fattore 30».

Il terremoto, definito dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan «il più grande disastro nel Paese dal 1939», ha visto la mobilitazione della comunità internazionale. «L’Italia è vicina ed è pronta a mettere a disposizione la Protezione Civile», annuncia il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani che assicura che «nella zona dove c’è stato il sisma più forte 21 italiani stanno tutti bene» così come i 168 connazionali che vivono in una zona più ampia.

Un primo team Usar (Urban search and rescue) dei Vigili del Fuoco, fa sapere il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, è pronto a partire dall’aeroporto di Pisa. «L’Ue è pronta ad aiutare», ha annunciato in un tweet l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell. Sostegno è stato annunciato anche dal premier britannico Rishi Sunak, dal presidente francese Emmanuel Macron e dal cancelliere tedesco Olaf Scholz mentre Madrid ha attivato l’unità militare di emergenza e il trasporto aereo urgente per dare sostegno alle ricerche. La Casa Bianca, intanto, ha reso noto che gli Usa sono «pronti a fornire tutta l’assistenza necessaria». E anche il presidente russo Vladimir Putin promette assistenza ai due Paesi colpiti.

Secondo Erdogan, 2.818 edifici sono crollati nel Paese. Il precedente grande disastro in Turchia risale a 84 anni fa, quando un terremoto colpì Erzincan, provocando la morte di circa 33.000 persone. Nel 1999 il Paese fu colpito a İzmit da un altro violento sisma - di magnitudo 7.6 - che uccise più di 17.000 persone.

Secondo la Cnn, il bilancio odierno è finora di almeno 1.504 vittime nei due Paesi , incluse le zone controllate dai ribelli in Siria. Ma le vittime sono destinate ad aumentare: l’Usgs, che assegna al sisma di questa notte il rischio «rosso», attribuisce infatti un 47% di probabilità a un numero di morti compreso tra 1.000 e 10.000.

Il presidente siriano Bashar al Assad ha convocato stamani a Damasco una riunione d’emergenza del governo e dei capi delle agenzie della protezione civile e della sicurezza per coordinare gli interventi, mentre in entrambi i Paesi proseguono senza sosta le ricerche dei dispersi. Nelle ultime ore, la protezione civile della regione nord-occidentale siriana di Idlib, fortemente colpita dal terremoto di questa notte, ha dichiarato tutto il nord-ovest della Siria una «zona disastrata». Interi villaggi delle zone fuori dal controllo del governo centrale di Damasco, sono stati rasi al suolo, in particolare nelle zone più vicine al confine turco, si legge nel comunicato della Protezione civile siriana.

Il Dipartimento della Protezione civile italiana ha comunicato nella mattinata del 6 febbraio che è stato revocato l’allerta maremoto per possibili onde sulle coste italiane in seguito al sisma in Turchia. La revoca è stata disposta sulla base dei dati elaborati dal Centro allerta tsunami (Cat) dell’Ingv. È ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo, dalle 6.30.

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