Treni dei pendolari, alla Lombardia 59 milioni per la «cura del ferro»

Il ministro Giovannini ha firmato il riparto tra le Regioni per il potenziamento e la messa in sicurezza delle linee ferroviarie.

Cinquantanove milioni di euro (dal 2020 al 2026) per la messa in sicurezza e il potenziamento delle linee del trasporto pubblico ferroviario lombardo. Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini ha firmato il decreto che definisce le modalità di utilizzo delle risorse, per gli esercizi finanziari dal 2020 al 2026, pari complessivamente a 1,55 miliardi di euro, del Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). I fondi sono destinati a tipologie ben definite di interventi: messa in sicurezza delle linee ferroviarie regionali; potenziamento delle stesse e rinnovo del materiale rotabile. Gli obiettivi sono il rafforzamento delle linee ferroviarie regionali interconnesse per migliorarne i livelli di sicurezza, il potenziamento del sistema ferroviario utilizzato come trasporto pubblico locale, gli interventi per rafforzare il collegamento delle linee regionali con la rete nazionale ad alta velocità.

La parte del leone la fanno i territori del Sud, che beneficeranno di un importo totale pari a 1257,93 milioni di euro (più dell’80% delle risorse), mentre alle Regioni del Centro Nord spettano risorse pari a 292,07 milioni di euro. In particolare alla Lombardia vengono assegnati 59,4 milioni di euro, così ripartiti sulle diverse annualità: 5,75 milioni sul 2021; 13,80 sul 2022; 15,52 sul 2023; 14,44 sul 2024; 9,51 sul 2025 e 0,38 milioni sul 2026. «Prosegue a ritmo serrato la fase attuativa dei progetti del Pnrr che attribuisce al ministero un ruolo di primo piano per l’ammodernamento del sistema dei trasporti e delle relative infrastrutture in un’ottica di sviluppo sostenibile», spiega il ministro Giovannini. Che precisa i criteri della distribuzione dei fondi: «La ripartizione delle risorse è stata effettuata tenendo conto della necessità di ridurre il divario infrastrutturale tre le diverse aree del Paese, che è una delle priorità del Pnrr.

La «cura del ferro» per potenziare e ammodernare i servizi di mobilità rendendoli al contempo più rispettosi dell’ambiente – ha precisato – non guarda soltanto all’alta velocità, ma considera il trasporto pubblico regionale un settore altrettanto importante per migliorare la qualità della vita delle persone, i collegamenti tra territori limitrofi e tra centro e periferia». Un occhio di riguardo quindi per le linee a servizio di lavoratori e studenti. «I pendolari, che vi sostano quotidianamente per motivi di studio o di lavoro e che di fatto sono i maggiori utilizzatori dei treni regionali – ha aggiunto il ministro – devono poter contare su servizi efficienti, puntuali, veloci e che agevolino l’interconnessione con altre modalità di trasporto».

Nel dettaglio gli interventi per la messa in sicurezza delle linee ferroviarie regionali ammontano a un importo pari a 454,27 milioni di euro, di cui 394,87 milioni di euro sono stati destinati ad interventi per la messa in sicurezza delle ferrovie regionali delle Regioni del Sud (circa 87%) e 59,40 milioni di euro per interventi per la messa in sicurezza delle ferrovie regionali delle Regioni del Centro-Nord (circa 13%). Per quanto riguarda gli interventi per il potenziamento delle linee ferroviarie regionali l’importo ammonta a 677,32 milioni di euro, di cui 466,32 milioni di euro sono stati destinati ad interventi per il potenziamento delle ferrovie regionali delle Regioni del Sud (circa 69%) e 211,00 milioni di euro per interventi di potenziamento delle ferrovie regionali delle Regioni del Centro -Nord (circa 31%). Per il potenziamento e il rinnovo del materiale rotabile è stato stanziato un importo pari a 278,41 milioni di euro, di cui 256,74 destinati alle linee ferroviarie Regioni del Sud (circa 92%), mentre i restati 21,67 milioni di euro alle ferrovie regionali delle Regioni del Centro-Nord (circa l’8 %). Al potenziamento delle linee ferroviarie e il contestuale potenziamento e-o rinnovo del parco rotabile sono stati destinati 140 milioni, assegnati interamente al Sud. La ripartizione, oltre alla Lombardia (59,4 milioni di euro), per quanto concerne le aree del Centro-Nord, contempla anche l’Emilia Romagna (58 milioni di euro) e il Veneto (21,67 milioni di euro).
Be. Ra.

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