Treviglio, distrutto un bar pizzeria
Indaga la polizia: c’è l’ombra del dolo

Potrebbe essere di natura dolosa l’incendio che nella notte fra sabato 21 e domenica 22 dicembre, a Treviglio, ha distrutto il bar pizzeria «La jungla» che si trova nel parco pubblico Baden Powell di via Marco Polo. Secondo la polizia scientifica della questura e il gruppo investigativo del Nia (Nucleo investigativo antincendio) dei vigili del fuoco di Bergamo ci sono cose alcune cose che non tornano.

A cominciare dal fatto che l’incendio ha, in poco tempo, avvolto completamente la struttura del locale pubblico, poi interamente bruciato. Ora ciò che rimane del bar ristorante e parte dell’area verde circostante è stata posta sotto sequestro dal commissariato di polizia di Treviglio che su quanto accaduto sta conducendo approfondite indagini. Tutto è accaduto intorno alle 2,30 della notte tra sabato e ieri. A dare l’allarme sono stati dei residenti della Zona Nord di Treviglio, il quartiere dove si trova il parco pubblico Baden Powell, molto frequentato di giorno poiché al suo interno si trova anche un campo da basket e lo skate park della città: nessuno comunque è sceso in strada per provare a spegnere le fiamme.

Il tempestivo intervento

Sul posto sono intervenute quattro squadre dei vigili del fuoco di Treviglio e di Dalmine, oltre a una pattuglia del commissariato di Treviglio. La chiamata al distaccamento della città dei vigili del fuoco è arrivata alle 2,32 e i pompieri sono giunti in via Marco Polo in cinque minuti, ma il locale pubblico, come testimoniato da alcuni presenti, «era già una palla di fuoco». Le operazioni di spegnimento sono state lunghe: si sono infatti ultimate alle 6 di ieri mattina. Dopodiché i pompieri sono rimasti a presidiare il posto per controllare che nessun focolaio divampasse di nuovo o che qualcuno si avvicinasse alla struttura pericolante e, quindi, molto pericolosa.

E poi per attendere l’intervento degli agenti della polizia scientifica della questura, che hanno effettuato i suoi rilievi dopo quelli fatti dal gruppo investigativo del Nia. Ora i due corpi collaboreranno per far luce su quanto accaduto. «Le indagini stanno procedendo in tutte le direzioni – ha spiegato il vicequestore aggiunto e dirigente del commissariato di Treviglio, Angelo Lino Murtas –: nel frattempo noi stiamo esaminando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. Al momento non si può escludere né che l’incendio sia stato accidentale, nè doloso. Dirimente sarà capire la reale causa».

Nessun innesco trovato

I vigili del fuoco durante le operazioni di spegnimento non hanno trovato degli inneschi riconoscibili come per esempio delle taniche di benzina. Ci sono però, come si apprende dagli stessi pompieri, «diverse anomalie». A cominciare dal fatto che l’incendio sia divampato così velocemente da avvolgere completamente il bar ristorante in poco tempo: questa circostanza è considerata appunto anomala, anche se la struttura (realizzata dal privato su un’area pubblica presa in gestione dal Comune) è interamente in legno. Potrebbe infatti indicare l’utilizzo di qualche sostanza per far divampare più in fretta il rogo.

Nella notte fra sabato e ieri sul luogo dell’incendio è giunto anche il titolare del bar pizzeria, residente a Treviglio. «Fortunatamente nessuno è rimasto ferito – affermano dall’Amministrazione comunale –. Contiamo che le forze dell’ordine riescano a far luce al più presto sulle cause di quanto accaduto».

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