Urgnano, il ristorante «Frate» perde Elia Sala: una vita tra lavoro, calcio e star

Classe 1933, era il gestore del locale molto conosciuto. I funerali giovedì 12 agosto alle 9,30.

Giovedì 12 agosto alle 9,30 nella parrocchiale di Urgnano parenti e amici daranno l’ultimo saluto ad Elia Sala, personaggio conosciutissimo in paese, dov’era nato nel 1933. La sua è stata una vita laboriosa e itinerante: dopo aver imparato a fare il fornaio a due passi da casa si trasferisce a Milano in una panetteria di Corso Garibaldi dove incontra l’amore della sua vita, Mariuccia Castagna, di origini piacentine, che gestiva un negozio di ortofrutta poco più in là. Si sposano nel 1961 a Portalbera, nel pavese, per poi tentare l’avventura della vendita di scarpe a Santa Margherita Ligure: Mariuccia in negozio ed Elia nei mercati. Sono gli anni d’oro della Liguria ed Elia si permette il lusso di incontrare Burt Lancaster e Liz Taylor. Dopo due anni però la salute del papà di Elia, che gestiva ad Urgnano una mescita di vino arricchita da pane e salame, comincia a dare pensieri e i due sposi devono fare ritorno in paese con Mariuccia che aspetta Lorenza, la loro unica figlia che nascerà a maggio del 1963. Da ottimo fornaio, Elia trasforma la mescita in pizzeria con campo di bocce, un punto di riferimento per tutto il paese. Nell’87 la pizzeria diventa trattoria e poi ristorante per palati fini.

La svolta è opera di Mariuccia che propone a Urgnano piatti come i Tortelli con ricotta e spinaci e i Pisarei e fasö insieme a specialità della tradizione padana come la Cassoeula. In sala c’è Elia, mentre Lorenza impara dalla mamma i segreti dei fornelli. Il «Frate» diventa così un indirizzo sicuro per una cucina «di famiglia» e continua ad esserlo anche dopo la scomparsa di Mariuccia nel 2000. Giorgio, figlio di Lorenza, adesso affianca la mamma nel ristorante: era affezionatissimo a nonno Elia che, negli ultimi tempi, s’era molto addolcito, abbandonando quella maschera da burbero che indossava a fatica. «Mio papà – confessa Lorenza- è stato severo, ma era il suo modo per proteggermi. Sono contenta che, negli ultimi anni, ce lo siamo goduti davvero appieno».

Quando Stefano Colantuono allenava l’Atalanta era cliente fisso, come fosse uno in più in famiglia. Spesso, prima di cenare, aiutava Giorgio a fare i compiti. Tra queste mura Franchino Baracchi ha organizzato cene mitiche con ex giocatori dell’Atalanta, ma anche in onore di stelle come John Charles. Elia era felice, essendo calcio e ciclismo le sue grandi passioni. A metà anni ’70, insieme a Mino Baracchi, organizzò la «Ruota d’oro», importante gara ciclistica con arrivo davanti al ristorante. Ci lascia un uomo che era buono come il suo pane. Adesso possiamo dirglielo.

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