Voto il 3 e 4 ottobre: tutte le regole per la prevenzione anti Covid

Disinfettanti, distanziamenti e aree d’attesa all’aperto. Per votare alle prossime Comunali non serve il green pass, che è invece obbligatorio per i membri dei seggi ospedalieri e speciali.

In primavera, proprio a causa della pandemia, si era deciso il rinvio all’autunno. Ora il momento delle elezioni amministrative è arrivato per oltre 1.300 Comuni italiani, di cui 38 bergamaschi. E per «contemperare due diritti costituzionalmente sanciti: il diritto al voto con quello alla salute», il Ministero dell’Interno e quello della Salute hanno condiviso un protocollo che indica le misure di prevenzione ai seggi.

Fin dalla loro predisposizione: «Occorre innanzitutto - compatibilmente con le caratteristiche strutturali degli edifici - prevedere percorsi dedicati e distinti di ingresso e di uscita, chiaramente identificati con opportuna segnaletica», si legge nel testo. Vanno poi in ogni caso evitati assembramenti nei seggi, «prevedendo il contingentamento degli accessi ed eventualmente creando apposite aree di attesa all’esterno». I seggi devono trovarsi in spazi dotati di finestre per favorire il regolare ricambio d’aria, e sufficientemente ampi per consentire il distanziamento «non inferiore a un metro sia tra i componenti del seggio che tra questi ultimi e l’elettore». Non solo: poiché l’elettore, al momento del riconoscimento, dovrà temporaneamente togliere o abbassare la mascherina, per quello specifico momento occorre garantire una distanza di almeno due metri, eventualmente anche prevedendo «apposita segnaletica orizzontale».

Distanze e pulizie

Anche la disposizione e il numero delle cabine elettorali dovrà tener conto delle distanze da rispettare, e prima dell’insediamento del seggio dovrà essere assicurata «una pulizia approfondita dei locali, ivi compresi androne, corridoi, bagni e ogni altro ambiente che si prevede di utilizzare. Tali operazioni devono essere previste anche al termine di ciascuna delle giornate delle operazioni elettorali».

Per coprire i costi legati alle sanificazioni dei seggi per tutte le operazioni elettorali previste quest’anno, il Viminale ha previsto a livello nazionale un fondo da oltre 11 milioni di euro.

Pulizie periodiche, con disinfezione delle superfici di contatto (compresi tavoli, cabine elettorali, servizi igienici) vanno garantite anche durante le operazioni di voto.

Dispenser di soluzione idroalcolica per igienizzare le mani dovranno poi trovarsi sia negli spazi comuni all’entrata degli edifici, sia in ogni seggio. Il protocollo precisa infatti che «al momento dell’accesso nel seggio, l’elettore dovrà procedere alla igienizzazione delle mani . Quindi l’elettore, dopo essersi avvicinato ai componenti del seggio per l’identificazione e prima di ricevere la scheda e la matita, provvederà ad igienizzarsi nuovamente le mani. Completate le operazioni di voto, è consigliata una ulteriore detersione prima di lasciare il seggio». È inoltre previsto, per decreto, che sia l’elettore stesso a introdurre la scheda nell’urna dopo aver votato, per evitare un ulteriore «passaggio di mano» con gli scrutatori.

Mascherine per tutti

Per votare non sarà obbligatorio esibire il green pass (necessario invece per i componenti dei seggi ospedalieri, per quelli allestiti nelle Rsa e per quelli speciali per la raccolta del voto a domicilio) e non verrà misurata la temperatura: il rispetto delle regole di base di prevenzione «è rimesso alla responsabilità di ciascun elettore» . L’indicazione è dunque di evitare di recarsi ai seggi «in caso di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C». Non bisogna inoltre essere stati in quarantena o isolamento domiciliare, o a contatto con persone positive, negli ultimi 14 giorni. Obbligatorio, naturalmente, l’uso della mascherina da parte di tutti gli elettori e di ogni altro soggetto che accede al seggio (come i rappresentanti di lista).

Per i componenti del seggio, l’indicazione è di utilizzare la mascherina chirurgica sostituendola «ogni 4-6 ore e comunque ogni volta risulti inumidita o sporca o renda difficoltosa la respirazione». L’uso dei guanti è consigliato solo per le operazioni di spoglio delle schede.

I seggi speciali

C’è poi tutto il tema di garantire il voto nelle strutture sanitarie che ospitano reparti Covid-19, o di raccogliere il voto a domicilio di chi si trova in quarantena o isolamento fiduciario: in questo caso indicazioni si trovano nel decreto legge emanato dal governo ad agosto.

In particolare, nelle strutture sanitarie fino a 199 posti letto che ospitano reparti Covid-19 sono costituite sezioni elettorali ospedaliere . Un tema che però non riguarda direttamente la Bergamasca, visto che i pazienti Covid a oggi si trovano solo al Papa Giovanni, a Bergamo, che non va al voto. I Comuni dovranno invece occuparsi (eventualmente anche «alleandosi» tra loro) del tema dei seggi speciali, che provvederanno alla raccolta e allo spoglio del voto domiciliare degli elettori che si stanno curando a casa per il Covid o che sono in quarantena o isolamento fiduciario. I componenti di questi seggi dovranno essere muniti di green pass.

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