Amazon, accordo per l’aumento dei salari: +1.200 euro netti in un anno, tra Cividate e Casirate coinvolti 2.500 lavoratori

Imprese. L’accordo sindacale raggiunto mercoledì riguarderà, a partire da questo mese, sia i dipendenti diretti che il personale al lavoro in somministrazione. Retribuzione base incrementata del 2%, poi a novembre 500 euro di buoni acquisto e da gennaio ticket a 7 euro al giorno. «Siamo il primo Paese al mondo in cui Amazon si è seduta al tavolo con il sindacato per definire i trattamenti economici dei lavoratori con un accordo firmato».

Nell’arco di dodici mesi i lavoratori Amazon riceveranno 1.200 euro netti in più in busta paga: è con soddisfazione che i sindacati illustrano l’accordo raggiunto mercoledì 12 ottobre e che riguarderà, a partire da questo mese, sia i dipendenti diretti che il personale al lavoro in somministrazione. A firmare l’intesa con i rappresentanti di Amazon Logistica e Amazon Transport sono state le sigle Filt-Cgil, Fit - Cisl e Uiltrasporti, insieme a quelle del mondo interinale Nidil-Cgil, Uiltemp, Felsa-Cisl. In provincia di Bergamo a beneficiarne saranno circa 2.500 lavoratori, 1.800 a Cividate e 700 a Casirate.

L’accordo prevede che dal 1° ottobre la retribuzione base verrà incrementata del 2% (in aggiunta agli aumenti già comunicati unilateralmente dall’azienda nell’ottobre 2021). Nel mese di novembre, poi, sarà erogata una somma di 500 euro attraverso buoni acquisto che dovranno essere acquisiti entro la fine dell’anno tramite una piattaforma di Welfare aziendale temporaneamente attivata per questa specifica occasione. Infine, da gennaio 2023 l’importo del singolo ticket, ora di 5 euro, raggiungerà i 7 euro al giorno.

«Abbiamo calcolato che grazie a questo accordo un magazziniere riceverà complessivamente nei prossimi 12 mesi 1.200 euro netti in più», dichiara Pierluigi Costelli della Filt-Cgil di Bergamo. «Oltre all’incremento percentuale della retribuzione e all’aumento del ticket mensa, abbiamo utilizzato tutti gli strumenti che la recente normativa sul welfare aziendale (Aiuti Ter) mette a disposizione, riuscendo a inserire nell’intesa 500 euro di benefit di buoni spesa e carburante e di contributi che potranno essere utilizzati per le bollette. Con la trattativa sindacale siamo dunque riusciti a ottenere un incremento netto ben maggiore rispetto a quello che unilateralmente l’azienda aveva deciso lo scorso anno. Siamo il primo Paese al mondo in cui Amazon si è seduta al tavolo con il sindacato per definire i trattamenti economici dei lavoratori con un accordo firmato».

Buoni spesa e carburante

«I contenuti dell’intesa sono validi con le medesime modalità anche per i lavoratori in somministrazione. In questo momento, tra l’altro, in particolare a Cividate, i dipendenti delle agenzie sono in numero maggiore rispetto a quelli diretti» commenta Paola Redondi, segretaria generale provinciale di Nidil-Cgil. «Buone notizie arrivano anche per coloro che sono stati assunti con un contratto di poche ore. Per loro il contributo viene riparametrato sulle ore effettivamente lavorate (cioè oltre l’orario minimo garantito dalla specifica tipologia di contratto). Al tavolo delle trattative a livello nazionale abbiamo ribadito l’esigenza di stabilizzare il più possibile il personale in somministrazione, perché un’azienda di tali dimensioni, con questo fatturato, e che finalmente ha in modo proficuo avviato le prime interlocuzioni con noi sindacati, non può mantenere livelli così elevati di precariato. Consideriamo molto rilevante avere raggiunto questa intesa soprattutto alla luce del fatto che quando Amazon si era affacciata nella nostra provincia aveva mantenuto a lungo un atteggiamento di chiusura nei nostri confronti».

Resta il nodo turn over e precarietà

«L’intesa su Amazon ci soddisfa perché migliora aspetti diversi della contrattazione connessi al welfare e alla retribuzione dei lavoratori –, dice Guido Fratta, responsabile provinciale per la categoria dei lavoratori atipici Felsa Cisl Bergamo -. Oltretutto, nel pieno rispetto del principio di parità di trattamento non pone distinzione alcuna tra lavoratori stabili e il comparto dei lavoratori somministrati che rappresentiamo. Si tratta perciò di un buon risultato benché Felsa Bergamo sia consapevole che la strada da fare è ancora lunga. Sui siti di Casirate e Cividate, come nelle altre unità logistiche, l’obiettivo resta per noi quello della riduzione del turn over e della precarietà attraverso la creazione di percorso condivisi di stabilizzazione. Su questo terreno – conclude Fratta – saremo fortemente impegnati con i colleghi ed amici di Fit Cisl».

«Fino a pochi anni fa, la presenza sindacale nei magazzini Amazon era praticamente nulla. Adesso si è aperta un’importante stagione di dialogo – sottolinea Pasquale Salvatore, segretario generale Fit - Cisl di Bergamo –. L’intesa raggiunta è un obiettivo importante e non scontato, che garantisce aumenti salariali in un momento di fortissima difficoltà. Possiamo dire con soddisfazione di aver percorso un lungo cammino. Siamo inoltre soddisfatti perché questa occasione rinnova la collaborazione e la presenza sul territorio di Fit e Felsa Cisl, in modo da poter garantire la prossimità sindacale per tutti i lavoratori e le lavoratrici interessate».

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