Assegno unico, ritocco per 15mila famiglie

LA NOTA DELL’INPS. Scattano le maggiorazioni del 50%, retroattive, per chi ha figli di età inferiore a un anno e per i nuclei più numerosi. Pagamenti, si cambia: gli importi saranno erogati fra il 10 e il 20 di ogni mese.

L’aumento era previsto (e annunciato), perché era nero su bianco nel testo della legge di bilancio approvata a fine 2022. Ora, però, la novità diventa anche concreta a tutti gli effetti: ieri l’Inps ha confermato l’adeguamento degli importi dell’assegno unico e ha aggiornato le modalità di pagamento. A beneficiare dell’incremento dell’assegno unico – un aumento legato in particolare a tre categorie – saranno almeno 15mila famiglie in Bergamasca.

Incremento retroattivo

La premessa, come si legge nella nota diramata ieri dall’Inps, è che «le famiglie hanno diritto ad un incremento automatico dell’importo dell’assegno unico universale con effetto retroattivo, da gennaio 2023, a stabilirlo è la Legge di Bilancio 2023», e l’aumento «sarà riconosciuto nella misura del 50% dell’assegno». Ma chi, nel concreto, ne beneficerà? Ecco appunto le categorie.

Maggiorazione del 50%

La maggiorazione del 50% spetta ai nuclei che abbiano un figlio a carico di età inferiore a un anno, e la maggiorazione dell’assegno scatta anche per «ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni, nel caso di nuclei familiari con almeno tre figli e un Isee non superiore a 43.240 euro»; inoltre, aggiunge l’Inps, «usufruiranno dell’aumento del 50% le famiglie con quattro figli». Capitolo a parte – qui, più che un aumento, una equiparazione – per «i nuclei familiari con disabili», che «vedranno equiparate le maggiorazioni previste in funzione del grado di disabilità per i figli maggiorenni (fino al compimento dei 21 anni di età) a quelle dei figli disabili minorenni».

Partendo dai dati Istat, la platea bergamasca dei beneficiari dell’incremento è così stimata: i nuclei familiari con un figlio a carico di età inferiore a un anno sono circa 7.400 (tanti sono i bebè nati negli scorsi dodici mesi in provincia di Bergamo), a cui si aggiungono numeri ben più sottili (diverse centinaia, verosimilmente) per i nuclei con almeno tre figli di cui almeno uno nella fascia 1-3 anni; sono infine poco meno di 7mila con almeno 6 componenti, e dunque teoricamente con almeno 4 figli (i due genitori più, appunto, la prole). A queste circa 15mila persone per cui scatta il +50% degli assegni unici per ciascun figlio che rientra nella specifica categoria, si affianca poi il discorso legato all’equiparazione delle maggiorazioni per i figli disabili dai 18 ai 21 anni con le maggiorazioni per i figli disabili minorenni, su cui non esiste tuttavia una stima precisa.

I casi concreti

L’Inps fornisce una dettagliatissima tabella con gli importi degli assegni unici in base alle fasce Isee. Per esempio, un nucleo familiare con Isee di 15mila euro con un bimbo di età inferiore all’anno percepirà per quel figlio un assegno unico pari a circa 283 euro (equivalente all’importo base di 189 euro maggiorato del 50%: +93 euro); una famiglia con Isee di 25mila euro e un bimbo di età inferiore a un anno avrà quell’assegno maggiorato pari a 217,35 euro (l’importo base è di 144,90 euro, a cui aggiungere appunto il 50%: +72,45 euro); sempre per la stessa casistica, cioè per un figlio con meno di un anno, un nucleo con Isee da 40mila euro riceverà per quel bimbo un sussidio da 104,55 euro (l’importo base è di 69,70 euro, a cui aggiungere il 50%: +34,85 euro). In sostanza, guardando al singolo caso, si va da alcune decine di euro e si arriva a sfiorare il centinaio di euro al mese.

Va ricordato che nel 2023 l’assegno unico ha già registrato un primo incremento, in realtà legato all’inflazione (uno dei pochi effetti positivi dell’escalation dei prezzi): il sussidio è stato infatti rivalutato – cioè innalzato, per adeguarlo al crescente costo della vita – dell’8,1%, e contemporaneamente sono state allargate della stessa proporzione anche le soglie Isee. Per esempio, inizialmente la soglia per ottenere gli importi massimi era di 15mila euro: con la rivalutazione, questa asticella Isee è stata innalzata a 16.215 euro.

Le novità nei pagamenti

La nota di ieri dell’Inps ha precisato anche le nuove scadenze legate ai pagamenti degli assegni unici: «Dal 10 al 20 di ogni mese, grazie a una istruttoria semplificata delle domande di assegno unico universale, sarà corrisposto l’importo degli assegni che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente; mentre dal 20 al 30, quello per le nuove domande pervenute nel mese precedente e per gli assegni che, rispetto al mese precedente, subiscono variazioni in ragione di mutamenti delle condizioni del nucleo beneficiario e dell’Isee».

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