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Mercoledì 16 Luglio 2025
Boom di nuove imprese nel terziario bergamasco: saldo positivo di 870 nel primo semestre 2025
I DATI. Il primo semestre dell’anno segna un’impennata nella nascita di nuove imprese nel settore terziario bergamasco. Secondo l’elaborazione di Confcommercio Bergamo su dati della Camera di Commercio, tra gennaio e giugno 2025 si sono registrate 2.007 nuove aperture nei settori commercio, turismo e servizi, a fronte di 1.137 cessazioni, per un saldo positivo di +870 imprese.
Bergamo
Un trend in forte crescita rispetto al passato recente, che proietta il 2025 come potenziale anno record non solo per le aperture, ma anche per le cessazioni attese, data la dinamicità che continua a caratterizzare l’intero comparto.
Confcommercio: «Turnover raddoppiato rispetto al pre-Covid»
Due criticità: il turnover di imprese, raddoppiato rispetto al periodo pre-pandemico, e l’aumento di aperture senza sede effettiva
«I numeri del terziario bergamasco restano complessivamente positivi da un punto di vista quantitativo – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Confcommercio Bergamo – ma emergono due criticità: l’elevato turnover di imprese, raddoppiato rispetto al periodo pre-pandemico, e l’aumento di aperture senza sede effettiva, a scapito dei negozi tradizionali e dei pubblici esercizi».
A farne le spese sono soprattutto le attività nei centri storici, dove si registra una progressiva perdita di vetrine, con un calo evidente anche nei ristoranti e nei bar, da sempre settori simbolo della vitalità imprenditoriale bergamasca.
Città di Bergamo in testa, ma calano bar e ristoranti
La città di Bergamo resta protagonista del cambiamento: +217 imprese nel saldo, con una crescita marcata nei servizi ma un netto arretramento per negozi e pubblici esercizi.
Nel dettaglio
Imprese turistiche: saldo stabile (47 aperture, 47 chiusure)
Ristoranti: -11 (13 aperture, 24 chiusure)
Bar: -13 (6 aperture, 19 chiusure)
Agenzie viaggi: -2
Negozi: calo in diversi settori, tra cui abbigliamento (-2), gioiellerie (-3), ferramenta (-2), mobilifici (-3)
Alimentari: 3 nuove attività (di cui 2 etniche) a fronte di 10 chiusure.
Si segnala nei centri storici una progressiva perdita di vetrine, con un calo evidente anche nei ristoranti e nei bar, da sempre settori simbolo della vitalità imprenditoriale bergamasca
Ditta individuale in testa, boom di Srl semplificate
Tra le forme giuridiche, si conferma la preferenza per le ditte individuali (50,5%), seguite dalle società di capitali (40,4%), in particolare le Srl semplificate, sempre più diffuse tra i neoimprenditori.
Mappa dell’imprenditorialità: città e pianura trainano
Dal punto di vista territoriale Bergamo città segnala il 23,6% delle nuove aperture, con un saldo di +217.
Gli altri dati territoriali
Pianura occidentale: 22,4% delle aperture, saldo +196
Hinterland: 20,3% delle aperture, saldo +205
Aree montane: numeri più contenuti, con la Valle Brembana (inclusa Imagna e Brembilla) fanalino di coda con solo il 4,3% delle aperture e saldo +22.
Sebbene circa un terzo delle nuove imprese non abbia ancora un codice Areco assegnato, l’analisi settoriale mostra questa immagine
Servizi: saldo +377 imprese
Professionisti: +36
Commercio alimentare: +23 (ma con prevalenza di attività etniche)
Commercio non alimentare: -123
Commercio ambulante: -66
Turismo e ristorazione: -34
Il confronto con gli anni precedenti
I semestre 2024: saldo negativo di -36 imprese (633 aperture, 669 chiusure)
I semestre 2023: saldo positivo +306 (863 aperture, 557 chiusure)
Nel 2025 il salto è netto, con +870 imprese nel primo semestre.
Prospettive: tra vocazione imprenditoriale e necessità economica
Dietro l’aumento delle nuove attività si celano due spinte parallele: da un lato, la volontà di realizzare un progetto personale; dall’altro, la necessità di integrare il reddito familiare attraverso l’autoimpiego. A influenzare questa dinamica, anche la scarsa offerta occupazionale in settori come manifatturiero e costruzioni, che indirizza verso servizi come pulizie, giardinaggio, logistica e distribuzione.
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