Bper chiude 5 filiali: a Bergamo, Telgate, Valbrembo, Comun Nuovo e Berbenno

Banche. Sono 100 in tutta Italia, in Lombardia complessive saranno 28, di cui 21 riguardano Lombardia Ovest (che comprende Bergamo). Il passaggio, annunciato, fa parte del piano industriale varato mesi fa.

Era un passaggio annunciato e fa parte di quel piano industriale varato mesi fa che prevede la chiusura per Bper Banca di 600 filiali in tre anni, il 29% della rete, l’equivalente di quelle acquistate da Ubi. Anche si tratta solo di una tranche del totale, si tratta sempre di una decisione «dolorosa» per le comunità coinvolte, anche se sul fronte orobico almeno sono Comuni che restano comunque «presidiati» da altri istituti e non sguarniti del tutto. Peraltro la nuova lista annunciata ai sindacati da Bper tocca in maniera non pesante la Bergamasca, con 5 chiusure nel 2023 (con una tempistica ancora da decidere): in tutto il 5% del totale. La banca assicura che non ci sarà «alcuna ricaduta occupazionale».

Le chiusure Bper in tutta Italia sono infatti cento, oltre a 10 filiali del Banco di Sardegna e sono state scelte, spiega il gruppo, per la contiguità territoriale con altre. In Lombardia complessive saranno 28, di cui 21 riguardano Lombardia Ovest (che comprende Bergamo). Le filiali interessate in provincia sono una di Bergamo città in via Palma il Vecchio, mentre in provincia sono coinvolti gli sportelli di Berbenno, Telgate, Comun Nuovo e Valbrembo. Complessivamente si parla di 22-25 persone che verranno ricollocate nel circuito delle filiali più vicine.

Secondo il piano, per quanto riguarda l’attività e le risorse della sede cittadina di via Palma il Vecchio verranno con tutta probabilità trasferite nella sede centrale di via Camozzi; quelle di Telgate dovrebbero essere allocate a Grumello del Monte; quelle di Berbenno destinate a Sant’Omobono, quelle di Valbrembo ad Almé e quelle di Comun Nuovo a Verdello. Complessivamente quindi il numero di filiali Bper in Bergamasca scenderà entro pochi mesi da 76 a 71, con in più i tre minisportelli operativi a Suisio, Casirate e Bariano.

Moderata la reazione dei sindacati, che rimangono in attesa di conoscere esattamente i contorni dell’operazione: «Si sapeva dal piano che nel 2023 sarebbero state annunciate queste chiusure - spiegano Antonio Vavassori e Giuseppe Galleri di Fabi Bergamo -: a livello provinciale l’impatto non è fortissimo e ci auguriamo e dando per scontato che non ci sia alcuna ricaduta sul personale, ci auguriamo che i disagi legati al trasferimento dei colleghi coinvolti siano di modesta entità. A tal proposito, già nei prossimi giorni ci incontreremo con la banca a livello nazionale per definire le regole dei passaggi, cercando appunto di limitare al minimo i disagi, con trasferimenti in sportelli limitrofi». Tornando al piano industriale, Bper aveva annunciato a metà 2022 la chiusura di 600 sportelli entro il 2024, vale a dire il 29% del totale delle filiali. Quelle già chiuse fino a ieri erano circa 200, più le 48 filiali cedute al Banco Desio, a cui si aggiungono le 110 chiusure di ieri (comprese quelle del Banco di Sardegna). Il ridimensionamento prevede l’uscita di 3.300 persone a fronte di 1.450 assunzioni, con la previsione di realizzare nel 2025 un utile netto di 800 milioni , con un ritorno sul capitale tangibile (rote) superiore al 10% e un payout ratio (percentuale di utile destinata a cedola) del 50%.

Resta il dato dell’inesorabile ritirata degli sportelli: secondo gli ultimi dati, dal 2020 ad oggi, in Bergamasca gli sportelli sono passati da 625 a 472 (con una riduzione del 23%, cioè meno 153 sportelli, comprendendo già gli ultimi 5). Nello stesso periodo i comuni coperti da sportelli sono passati da 197 a 157 (meno 20%) sui 243 comuni che conta la Bergamasca, con circa 100 mila residenti sull’oltre milione della Bergamasca rimasti senza uno sportello nel proprio comune.

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