Bper punta sul ricambio: accordo per mille uscite e 500 nuove assunzioni

LA FIRMA . Un ingresso ogni due bancari che lasciano. Saranno stabilizzati 200 somministrati su circa 600. L’8 gennaio debutta modello organizzativo aggiornato.

Operazione rinnovamento in Bper Banca con l’accordo firmato all’alba di sabato, dopo una trattativa «complessa», come non mancano di sottolineare i sindacati. L’intesa prevede mille uscite volontarie e incentivate a fronte di 500 nuove assunzioni e di 200 stabilizzazioni di lavoratori con contratto di somministrazione. Riguardo agli esodi - che potenzialmente interessano 1.751 dipendendenti su una «popolazione» di quasi 22 mila persone - le prime uscite sono previste a partire dal 30 gennaio 2024: sono quattro le finestre pensionistiche, l’ultima il 1° gennaio 2031.

Mille uscite e 500 entrate

Per mille bancari in uscita, i nuovi ingressi con contratto a tempo indeterminato - tra il 2024 e il 2025 - sono la metà: nel Centro e Sud Italia (in Calabria-Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata, Molise; Centro Est; Centro Ovest e in Sardegna) l’azienda si impegna ad una quota di assunzioni pari al 50% delle uscite, mentre negli altri territori la quota scende e sarà pari almeno al 25%. Per quanto riguarda poi i somministrati, uno su tre sarà stabilizzato: in tutto sono circa 600 i lavoratori interinali, perlopiù con il ruolo di addetti operativi e commerciali. In quanto a numeri, l’obiettivo di Bper è arrivare al 31 dicembre 2025 con un organico di 18.900 persone (nella nostra provincia sono circa 830 i dipendenti), un dato inferiore rispetto ai 19.400 contenuti in «Bper e-volution», il piano industriale 2022-2025.

La reazione dei sindacati

Banca e sindacati - Fabi, First Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil e Unisin - hanno sottoscritto anche un’intesa a tutela dei dipendenti coinvolti nella chiusura di 130 sportelli il 15 dicembre scorso, con garanzie in termini di inquadramenti e mansioni, percorsi professionali, formazione e mobilità. È un accordo ponte quello che interessa i lavoratori coinvolti nel passaggio dal vecchio modello organizzativo «Footprint» al nuovo «BCostumer» a partire dall’8 gennaio. In questo modo sarà garantita la continuità dei percorsi di carriera, con l’obiettivo, entro il primo trimestre 2024, di raggiungere un accordo in base alla definizione di nuove mansioni legate in particolare al digitale.

Il capitolo private banker

Un altro capitolo che sarà affrontato con il nuovo anno interessa i private banker che confluiranno in Banca Cesare Ponti - che ha sede a Milano nella centralissima piazza Duomo -: dedicata agli investimenti, dal 2022 fa parte del gruppo Bper. A febbraio dell’anno prossimo si dovrebbe concretizzare il progetto di cessione del ramo d’azienda «Wealth & asset management» da Bper a Banca Cesare Ponti con il passaggio a quest’ultima di circa 500 addetti, tra cui i private banker.

Il pacchetto di accordi fa seguito a «una trattativa, che per complessità e argomenti affrontati ha avuto pochi precedenti», come spiega la coordinatrice Fabi nel gruppo Bper Banca, Antonella Sboro (fanno parte della delegazione trattante anche i bergamaschi Antonio Vavassori e Giuseppe Galleri). Secondo cui sono stati conseguiti «obiettivi strategici per la gestione delle ricadute sui colleghi derivanti dalle riorganizzazioni in corso o di prossima messa a terra». Se da una parte «viene favorita, attraverso il Fondo di solidarietà, l’uscita anticipata volontaria di lavoratori che ne hanno i requisiti», come afferma il segretario responsabile First Cisl in Bper, Emilio Verrengia, dall’altra si bilanciano «le uscite previste con un numero elevato di assunzioni e stabilizzazioni». «Al termine di una trattativa con momenti aspri - sottolinea il coordinatore nazionale Fisac-Cgil di Bper, Nicola Cavallini - sono stati firmati una serie di importanti accordi». Inoltre «è importante aver sancito l’impegno di Bper di destinare una quota di assunzioni e stabilizzazioni, in rapporto alle uscite avvenute, di residenti sugli stessi territori».

Dal canto suo, il segretario nazionale Uilca, Giuseppe Del Vecchio rileva: «È un percorso, quello del gruppo Bper, nel solco del recente rinnovato Ccnl del credito, che conferma il livello delle buone relazioni industriali».

E per Andrea Bonvicini, coordinatore Unisin per Bper, è stata «una trattativa non scontata, nella quale siamo certi di aver trovato un buon punto d’incontro, dando la possibilità a mille colleghi di uscire anticipatamente e volontariamente rispetto al momento della pensione».

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