Cashback, sui conti correnti in arrivo i primi rimborsi fino a 150 euro

Stanno arrivando sui conti correnti i primi bonifici relativi al cashback di Stato, per le spese effettuate dal primo gennaio al 30 giugno 2021.

Alcuni bergamaschi hanno già ricevuto un rimborso fino a 150 euro, per aver effettuato almeno 50 transazioni con metodi di pagamento elettronici, tramite carta di credito o bancomat, direttamente negli esercizi commerciali. Ci vorrà qualche giorno per completare l’invio di tutti i bonifici, tenuto conto che ne hanno diritto più di 6 milioni di utenti in tutta Italia.

Ora il cashback si prende una pausa, come previsto dal Decreto Legge del 30 giugno del governo Draghi. In attesa di capire se l’iniziativa verrà riproposta nei prossimi mesi, abbiamo fatto il punto con le associazioni bergamasche dei consumatori, che plaudono all’iniziativa e sono d’accordo con la sua sospensione, in modo che ci si possa dedicare alle criticità sociali emerse anche a causa della pandemia. «Giudichiamo positivamente il cashback di Stato, al quale hanno aderito veramente molti cittadini – commenta Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo –. Allo stesso tempo ci è sembrato corretto non riproporre subito l’iniziativa, in quanto i soldi possono essere utilizzati anche per altre necessità. Dal punto di vista degli acquisti, abbiamo notato che la gente ha preso il cashback come un gioco e di conseguenza si sono incrementate anche le vendite negli esercizi commerciali. Ora speriamo che il governo dia altri segnali alle categorie più deboli, perché c’è la necessità di assistere chi è senza lavoro o chi ha altre problematiche sociali».

Dello stesso avviso anche Umberto Dolci, presidente di Federconsumatori Bergamo. «Del resto il cashback rappresenta l’ennesima dimostrazione che, quando c’è qualcosa di importante, l’unico modo per far aderire la gente è dare un premio – afferma Dolci –. Non condivido le critiche esasperate di chi sostiene che si tratta di un regalo per i ricchi. Nella realtà, per come è stata studiata la misura, ha consentito di ampliare molto la platea dei beneficiari. Poi è chiaro che, come sempre, sono soldi di tutti noi, che escono dalla fiscalità generale, anche dalle tasche di chi non riesce ad aderire a questa iniziativa. Si può sempre fare di meglio, ma se dovessero riproporre la misura in futuro, come associazione non saremmo contrari».

Giorgio Lazzari

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