Colle, vernici, sigillanti: obbligo del nuovo patentino per usarli

COMPARTO CASA. Dal 24 agosto per utilizzare le sostanze contenenti diisocianati serve un attestato specifico. Confartigianato organizza sette corsi ad hoc: aperte le iscrizioni.

Nuovo importante adempimento formativo per la maggior parte delle imprese che ruotano attorno al comparto casa e che hanno a che fare con schiume poliuretaniche, colle, sigillanti, rivestimenti e vernici contenenti diisocianati (composti chimici classificati come sensibilizzanti delle vie respiratorie di categoria 1 e come sensibilizzanti della pelle di categoria 1). Dal prossimo 24 agosto, infatti, tali sostanze potranno essere manipolate soltanto se si è in possesso di un «patentino» rilasciato dopo aver frequentato un corso ad hoc, a cui poi farà seguito un aggiornamento quinquennale.

A stabilirlo è il Regolamento Ue 1149/2020, in base al quale i diisocianati non potranno più essere utilizzati a meno che la concentrazione sia inferiore allo 0,1% di peso, oppure il datore di lavoro (o il lavoratore autonomo) garantisca che gli utilizzatori abbiano completato con esito positivo una formazione sul loro uso in sicurezza.

Sette corsi

Confartigianato Imprese Bergamo, che per venire incontro agli associati ha organizzato sette corsi ad hoc (lunedì 29 maggio, lunedì 19 giugno e lunedì 17 luglio «in presenza» nella sede di via Torretta, mercoledì 31 maggio, mercoledì 21 giugno, martedì 4 e lunedì 24 luglio in modalità «online»), sottolinea come tale adempimento debba essere visto in un’ottica di opportunità di qualificazione per le aziende e non come l’ennesimo balzello burocratico.

«Oggi – evidenzia il vicepresidente e rappresentante dell’area Costruzioni, Angelo Carrara – sostanze come le schiume sigillanti sono molto più diffuse rispetto al passato, quando c’era anche meno attenzione e sensibilità rispetto ai loro effetti nocivi, sia sulla salute che sull’ambiente, e venivano utilizzate un po’ “a cuor leggero”. Le lavorazioni hanno infatti visto un enorme incremento di utilizzo di materiali e di prodotti chimicamente sempre più complessi e le categorie interessate sono davvero molte, comprendendo gli edili in senso stretto fino ai serramentisti, falegnami, impiantisti, imbianchini, ma anche carrozzieri e tappezzieri. Così, se prima, il rispetto di determinati requisiti, autorizzazioni e abilitazioni era richiesto solo a chi produceva e commercializzava diisocianati, dal 24 agosto questa “responsabilizzazione” viene estesa anche agli utilizzatori come sono molti nostri artigiani».

Confartigianato sottolinea come questa formazione potrà avere effetti positivi anche sul mercato. «Se un operatore ha piena conoscenza e consapevolezza dei prodotti che usa, è qualificato e ha le dovute competenze – continua Carrara – è tutelato nei confronti del mercato e della concorrenza, dove purtroppo ci sono ancora molti improvvisati mandati allo sbaraglio senza la dovuta formazione. In questo specifico caso, la formazione riveste invece una triplice importanza: attenzione alla salute, attenzione all’ambiente e attenzione alla qualità del lavoro, tutti elementi che fanno e faranno sempre più la differenza. Per questo ci siamo subito attivati realizzando diversi corsi a condizioni molto favorevoli, sia in modalità online che in presenza, a cui potranno seguire altre edizioni, dando anche la possibilità di richiederli nella sede aziendale». Per iscrizioni: ufficio Formazione (tel. 035.274.321; e-mail: [email protected]). Per maggiori informazioni è possibile contattare l’ufficio Aree di Mestiere (tel. 035.274.355-292; e-mail: [email protected]).

Il «mastro formatore» è realtà

Infine, sempre legato al tema della qualificazione e della formazione del comparto edile, è finalmente diventato realtà il riconoscimento della figura di «mastro formatore artigiano» per la preparazione delle nuove leve, una novità introdotta dal contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area Edilizia comparto artigiano. «È un riconoscimento dell’importanza del ruolo delle “botteghe” e della professionalità che gli artigiani hanno acquisito negli anni di esperienza, che Confartigianato caldeggiava da tempo – conclude Carrara –. Il vantaggio è che non sarà più necessario che l’apprendista si rivolga all’esterno per formarsi ma sarà l’azienda ad occuparsene e a trasmettere competenze e conoscenze, vedendosi riconosciuto uno sgravio dei costi».

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