Conad, tre nuovi iperstore nel 2022. «Ex cinema Nuovo, stop al progetto»

Grande distribuzione L’a.d.Ferrarini: chiuse le trattative con la proprietà. «L’inflazione pesa: meno carne nei carrelli e più attenzione alle offerte».

Tre nuovi iperstore Conad in Bergamasca entro il 2022, ma stop al progetto, inseguito da anni (l’annuncio nel 2017), di posizionarsi nel cuore di Bergamo con l’apertura di uno spazio «di prestigio» sul modello degli store Eataly, nell’ex cinema Nuovo in largo Belotti.

A supportare i piani di espansione di Conad Centro Nord anche nella nostra provincia i numeri, positivi, approvati dalla cooperativa con sede a Campegine (Reggio Emilia) che ha chiuso l’esercizio 2021 consolidando la crescita acquisita nel 2020, +28,1% grazie all’integrazione dei punti vendita ex Auchan, con un ulteriore 4,4%, raggiungendo un fatturato di 1.853 milioni. Una dinamica di crescita che dovrebbe consolidarsi quest’anno con un giro d’affari intorno ai 2 miliardi di euro.

A Bergamo e provincia, dove oggi Conad Centro Nord ha una quota di mercato del 12,4%, il fatturato complessivo dei 41 punti vendita ha raggiunto i 283,6 milioni, con una crescita del 7% rispetto all’anno recedente. Aumentato anche il numero dei dipendenti, 970 il totale, 50 in più lo scorso anno grazie all’integrazione dei negozi di Lovere e Chiuduno acquisiti dal Gruppo L’Alco. Al territorio «restituiti», sotto forma di sponsorizzazioni, liberalità e attività di charity, 2,6 milioni di euro.

«Nel 2021 abbiamo continuato a crescere, dando continuità al percorso iniziato nel 2020 con l’acquisizione della rete di vendita ex Auchan e continueremo a farlo» spiega l’amministratore delegato di Conad Centro Nord Ivano Ferrarini cui fanno capo 274 negozi del Consorzio nazionale dei dettaglianti per un totale di 7.234 collaboratori (+246 sul 2020). «Entro fine anno - prosegue - in Bergamasca apriremo altri tre punti vendita, siamo in fase di definizione dei contratti per cui non posso ancora dire dove. Bergamo per noi rappresenta una piazza importante, la risposta dei consumatori è ottima come dimostrano i numeri che abbiamo appena approvato». «Tra questi - aggiunge - non ci sarà lo spazio “Sapori & dintorni” che contavamo di inaugurare nell’ex cinema Nuovo a Bergamo. Per dinamiche interne alla proprietà, le trattative non sono andate a buon fine, ci eravamo dati come termine ultimo per decidere la fine del 2021. Oggi ritengo chiuso il progetto cui tenevamo davvero tanto».

Spazi di ripensamento?

«L’interlocuzione resta aperta, ma il nostro obiettivo era essere operativi quest’anno per cogliere le opportunità dell’appuntamento del 2023 di ”Bergamo Brescia Capitali della cultura Italiana”, sarebbe stata un’ottima vetrina per noi. Anche il rincaro dei materiali edili che ha fatto lievitare i costi dei lavori di ristrutturazione previsti, in parte a carico nostro e in parte a carico della proprietà, non ha favorito il processo decisionale».

Le previsioni per quest’anno?

«In salita, la competizione è forte, l’anno era partito bene ma ora ci stiamo confrontando con una dinamica inflattiva causata dai rincari dei costi delle materie prime e dell’energia ulteriormente amplificata dal conflitto in Ucraina che sta condizionando i consumi, c’è timore a spendere».

In che modo?

«I rincari delle bollette pesano, inutile negarlo, anche perché è vero che il lavoro c’è ma i salari purtroppo non aumentano. C’è un’estrema attenzione ai prezzi, nelle ultime settimane, proprio per il perdurare di questa situazione sono cambiate le abitudini: si acquista meno carne e pesce, si scelgono sempre più spesso i prodotti meno cari. E siamo solo all’inizio. La gente è prudente, non investe».

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