Conti correnti più ricchi a Bergamo che altrove, ma in calo chi risparmia

Il report Intesa-Einaudi sui conti correnti dei bergamaschi.

La liquidità sui conti correnti degli italiani nel 2021 è aumentata di 110 miliardi, ma è diminuito il numero di persone in grado di risparmiare. I risultati della «Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani» condotta anche quest’anno da Intesa Sanpaolo e Centro di ricerca e documentazione Einaudi parlano chiaro: la pandemia ha accentuato la disomogeneità nella distribuzione del reddito a favore delle classi di reddito medio-alte o alte.

«La crisi del 2009 ha avuto effetti pesanti dal punto di vista economico-finanziario, ma quella causata della pandemia è stata ancor più rilevante nei comportamenti e nella psicologia di massa», ha evidenziato il presidente del Centro Einaudi, Beppe Facchetti, presentando la ricerca.

Il Covid ha evidenziato due macro cambiamenti: la quota dei risparmiatori è scesa dal 55,1 al 48,6%. Gli investimenti sono stati messi in larga parte in standby dall’incertezza della situazione sanitaria, ma anche dalla difficoltà a trovare sul mercato prodotti finanziari corrispondenti agli obiettivi dei risparmiatori. Secondo il direttore del Centro Einaudi, Giuseppe Russo, «In Bergamasca, che è una provincia ricca, l’accumulo sui conti correnti può essere addirittura superiore alla media nazionale. Significa avere più propellente per alimentare la crescita».

Il chief economist di Intesa Gregorio De Felice, ha evidenziato che «la variante Omicron non farà deragliare la ripresa in Europa grazie all’andamento del piano vaccinale. La forte accelerazione del risparmio, con preferenza verso la liquidità, pone pressione sulle banche centrali, che devono evitare si instauri un processo vizioso di timore di maggiore inflazione». Il 2022 sarà l’anno della verità, perché si dovranno concretizzare le condizioni per il rilancio dell’economia italiana.

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