Conto alla rovescia per il saldo dell’Imu: da pagare entro il 16 dicembre

Quest’anno una delle tasse più vituperate dai proprietari di abitazione vale 19,5 miliardi. Per una seconda casa a disposizione in un capoluogo di provincia si spenderanno in media 1.070 euro con punte di oltre 2.000 nelle grandi città; il conto però aumenterà per le prime case di lusso, (abitazioni signorili, ville e castelli) sempre nei capoluoghi ad una media di 2.623 euro, con punte di oltre 6 mila euro nelle grandi città.

A dover pagare saranno oltre 25 milioni di proprietari, nel 41% dei casi lavoratori dipendenti e pensionati. I dati sono del Rapporto Imu 2021 elaborato dalla Uil, Servizio lavoro, coesione e territorio.

A pagare il conto più salato per una seconda casa a disposizione, saranno i cittadini della capitale: Roma infatti è il capoluogo dove l’Imu è più cara con 2.064 euro medi; a Milano, invece, si pagheranno 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 euro; a Torino 1.745 euro. Valori più «contenuti», invece, ad Asti con un costo medio di 580 euro; a Gorizia con 582 euro; a Catanzaro con 659 euro; a Crotone con 672 euro; a Sondrio con 674 euro. La cifra media per gli immobili di lusso schizza a Roma a 6.419 euro, seguita a ruota dai 6.402 di Grosseto e da Milano, 6.244, le tre città al top; in fondo alla classifica in questo caso ci sono invece Cremona con 963 euro, Caltanissetta con 990 e Crotone con 1.089.

Ma attenzione perché in 16 città è in vigore la ex addizionale della Tasi, per cui, in questi Comuni, le aliquote superano quella massima dell’Imu che sarebbe del 10,6 per mille. E’ il caso di Roma, Milano, Ascoli Piceno, Brescia, Brindisi, Matera, Modena, Potenza, Rieti, Savona e Verona dove l’aliquota è all’11,4 per mille; a Terni e Siena, è all’11,2 per mille; a Lecce e Venezia all’11 per mille; ad Agrigento al 10,9 per mille.

Altre 74 Città capoluogo, sempre sulle seconde case, applicano l’aliquota del 10,6 per mille, tra cui Torino, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Bari. In 10 Città le aliquote sono sotto la soglia massima, tra cui, Gorizia, Pordenone, Ragusa, Udine, Belluno.

Inoltre ci saranno anche 3,5 milioni di proprietari di prima casa pagheranno l’Imu sulle seconde pertinenze come garage e cantina spendendo in media 55 euro, con punte di 110 euro annui. Il gettito 2021 è poco più basso di quello dello scorso anno, 19,9 miliardi e di un miliardo netto in meno di quello del 2019 (20,5 miliardi) visto che tiene conto anche dell’abolizione delle rate Imu, introdotte nel corso del 2021 per alcuni immobili individuati nei vari Decreti per contrastare la pandemia.

Il sempre acceso dibattito sull’equità dell’Imu e più in generale sulla tassazione sulla casa si inserisce quest’anno, ricorda la Uil, su quello altrettanto acceso della revisione del catasto a cui il governo ha dato il via libera con l’approvazione della delega fiscale. Riforma attesa da più di 30 anni, sottolinea il sindacato, dato che l’ultima revisione degli estimi catastali è datata 1989, e che deve partire da una revisione dei valori catastali vecchi, iniqui e che non corrispondono al reale valore degli immobili “Una riforma necessaria -dice la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese - per riportare equità nella tassazione sul mattone» ma che «non dovrà significare maggiori prelievi, ma una diversa e più equa ripartizione del prelievo fiscale sugli immobili» mentre per riformare l’Imu «andrebbe riaperto il cantiere del federalismo fiscale».

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