Il 16 prima rata Imu: vale 10 miliardi. Verso la proroga al 30 giugno

Arriva la scadenza per il primo acconto Imu: il 16 giugno si verseranno 9,8 miliardi di euro, mentre il gettito complessivo annuo sarà di 19,6 miliardi di euro.

Questo gettito, sottolinea la Uil in uno studio sull’imposta sugli immobili, tiene conto dell’abolizione delle rate Imu introdotte nel corso del 2021 per alcuni immobili strumentali alla produzione individuati nei vari Decreti per contrastare la pandemia. In particolare la rata è sospesa per gli immobili strumentali i cui possessori hanno subito un calo di fatturato di almeno il 30% nel 2020. Saranno chiamati ai versamenti oltre 25 milioni di proprietari e comproprietari di immobili diversi dall’abitazione principale. Il 41% di coloro che dovrà pagare l’imposta è lavoratore dipendente o pensionato.

Il costo medio complessivo dell’Imu su una «seconda casa» (in alcuni casi di più proprietari), ubicata in un capoluogo di provincia - spiega Ivana Veronese, segretaria confederale Uil - sarà di 1.070 euro (535 euro da versare come acconto di giugno) con punte di oltre 2.000 euro a Roma.

La media dell’aliquota Imu applicata per le seconde case - sottolinea - ammonta al 10,6 per mille ma in molti Comuni (480 municipi di cui 18 città capoluogo) è in vigore «la ex addizionale Tasi», fino a un massimo dello 0,8 per mille, introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali, così da portare in questi Comuni l’aliquota Imu fino all’11,4 per mille. Tra queste città ci sono Roma e Milano.

E mentre la Uil torna a chiedere la riforma del catasto in modo da «riportare equità nella tassazione sul mattone» ed eliminare i «paradossi attuali per cui case di pregio nei centri storici hanno rendite catastali basse ed immobili situati in periferia e costruiti più recentemente hanno invece rendite catastali alte», si ragiona nel Governo su una proroga senza maggiorazioni del saldo e acconto Irpef, Ires, Irap per professionisti e partite Iva dal 30 giugno. Il rinvio potrebbe riguardare almeno i contribuenti Isa, quelli che fanno cioè ricorso agli indici sintetici di affidabilità. Richieste in tal senso sono state presentate negli emendamenti al decreto Sostegni bis, ma l’esecutivo potrebbe decidere di intervenire con un atto anche prima della conversione del dl in legge. Nel Sostegni potrebbe peraltro essere introdotta una norma anche per esonerare dalla prima rata Imu i proprietari di immobili che rientrano nel blocco degli sfratti. Sulla questione, politicamente condivisa, sono stati presentati emendamenti da gran parte della maggioranza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA