Il fisco cambia volto, via l’Irap e moratoria estiva

Le novità. Eliminazione dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), moratoria estiva, nessuna scadenza per i versamenti ad agosto, ma anche misure premiali per chi collabora con il fisco, compresa la cancellazione del reato di dichiarazione infedele. Altri tasselli vanno a comporre la nuova riforma del fisco il cui cantiere è in piena attività al ministero dell’Economia.

Che intanto accende un faro anche sul caso delle plusvalenze fittizie nel calcio: il tema è sul tavolo e il governo non esclude novità in arrivo. Al Mef «stiamo riflettendo se la normativa fiscale fotografi in modo coerente e corretto il fenomeno» e la norma «potrebbe cambiare», annuncia il ministro Giancarlo Giorgetti, che parlando a Telefisco 2023 del Sole24Ore fa il punto anche sui vari dossier caldi: dai nuovi aiuti contro il caro energia al Pnrr (una sfida «difficile» senza uno snellimento delle procedure), dal nodo del Mes («c’è spazio per un diverso ruolo») all’Ue con la sfida della concorrenza (le regole vanno “riviste”, ma va anche evitato che il nuovo Patto di stabilità penalizzi gli investimenti). Per ridurre il debito il ministro indica la strada della crescita, ma anche della gestione del bilancio, sottolineando che il governo ha finora «dimostrato grande responsabilità».

«Cambiare approccio»

Un altro fronte aperto è la riforma del fisco, cui lavora in particolare il viceministro dell’economia Maurizio Leo. Sull’eterno problema dell’evasione la chiave per l’esponente di FdI è «cambiare approccio sull’accertamento». Distinguendo tra aziende più piccole, per le quali si immagina un «concordato preventivo biennale», e quelle più grandi, intervenendo sulla ’cooperative compliancè, ad esempio abbassando la soglia di accesso. L’obiettivo, spiega, è favorire un «dialogo» prima della fase dell’accertamento vero e proprio. Da accompagnare con “misure premiali» per chi collabora, come la riduzione (fino all’azzeramento) delle sanzioni. O addirittura l’eliminazione di un reato, quello di dichiarazione infedele, dice Leo, «se c’è una trasparenza nei comportamenti del contribuente».

Altre novità riguardano gli adempimenti: «prima cosa l’eliminazione dell’Irap, seconda una moratoria estiva», evitando l’invio di avvisi o richieste di documentazione nel momento in cui il contribuente e i professionisti sono alle prese con le dichiarazioni. Allo stesso modo, niente più scadenze di versamento ad agosto: «deve essere un mese di tranquillità per tutti», sostiene Leo, poi si riparte a settembre. Si lavora anche all’eliminazione dei tributi minori, anticipa il viceministro, che oltre alla riduzione delle aliquote Irpef (da 4 a 3) annunciata nei giorni scorsi, vuole anche mettere mano all’Ires (premiare i redditi reinvestiti in capitale e lavoro e razionalizzare la base imponibile).

Intanto la tregua fiscale introdotta con la legge di bilancio mostra i primi effetti: nei primi 5 giorni sono già arrivate 65mila richieste di definizione agevolata delle cartelle, annuncia Leo, che considera questo pacchetto di interventi «un ponte verso la riforma, verso un fisco più equo e più a misura d’uomo». Solo lo stralcio delle mini-cartelle, quelle fino a 1.000 euro, «interessa circa 7 milioni di contribuenti», aggiunge il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini: in totale sono 25-27 milioni di cartelle per un controvalore di 18 miliardi. E sulla lotta all’evasione Ruffini evidenzia l’aumento degli adempimenti spontanei. E se sulla riforma del fisco arriva il plauso dei commercialisti al viceministro Leo, dentro la maggioranza si fa sentire sul tema anche la Lega. «Siamo in prima linea», assicura Armando Siri, responsabile del programma, annunciando insieme ai Liberisti Italiani, la proposta per abolire la riscossione in pendenza di giudizio. «Un passo indietro allo Stato e due avanti ai cittadini», sottolinea Siri, che ribadisce l’obiettivo di arrivare ad una flat tax per tutti: l’orizzonte è la legislatura, ci si arriverà per step, precisa, «ma bisogna essere fiduciosi».

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