Infortuni sul lavoro, nel 2022 oltre 37 denunce al giorno

I dati Inail. Nei primi 11 mesi sono state 12.434: la crescita è del 5%, ma più bassa della media regionale. In tutto 15 vittime.

Il bilancio resta sempre pesante: il 2022 si conferma un anno nero per gli infortuni sul lavoro. Nei primi undici mesi dell’anno, in Bergamasca si sono contate 12.434 denunce, in pratica oltre 37 al giorno in media. Rispetto a un anno fa, quando le denunce erano state 10.795, si scorge dunque una crescita del 15,18%: un dato pesante, però più basso rispetto a una media regionale che schizza addirittura al +32,42%; sempre per il periodo gennaio-novembre, in Lombardia si è passati da 92.969 a 123.109 denunce.

Il solo mese di novembre 2022 ha visto un lieve rallentamento dell’incidentalità in provincia di Bergamo, con 1.127 incidenti contro i 1.166 di novembre 2021 (-3,34%) mentre a livello regionale si resta al +7,23%. Allargando lo sguardo, si è sostanzialmente tornati sui livelli pre-Covid: nel periodo gennaio-novembre 2019 erano stati infatti 12.872 gli infortuni in provincia di Bergamo (quest’anno si è appunto a 12.434), mentre in Lombardia emerge un aumento dell’11,76% dell’incidentalità rispetto al pre-Covid. Per quanto riguarda gli incidenti con esito mortale, a novembre in Bergamasca si è registrata una vittima; tra gennaio e novembre in totale hanno perso la vita 15 lavoratori, contro i 18 del 2021. Su scala regionale si osserva invece una crescita, con 164 vittime nei primi undici mesi del 2022 contro le 153 dello stesso periodo del 2021.

L’Inail continua intanto a rafforzare il proprio impegno per la sensibilizzazione: ha infatti lanciato una nuova campagna di comunicazione sui rischi d’infortunio domestico. Attraverso web, tv, radio e carta stampata, verrà richiamata «l’attenzione sull’importanza di prevenire rischi sottovalutati», anche per ricordare la scadenza del 31 gennaio 2023 per il rinnovo dell’assicurazione obbligatoria che tutela casalinghe e casalinghi. Per Franco Bettoni, presidente dell’Inail, «promuovere la prevenzione anche tra le mura di casa significa riconoscere al lavoro di casalinghe e casalinghi la stessa dignità e il medesimo riconoscimento sociale del lavoro svolto fuori casa. Con questa campagna vogliamo sensibilizzare chi si occupa quotidianamente dei lavori domestici a riconoscere in anticipo i potenziali fattori di rischio, che sono più numerosi di quelli presenti, per esempio, in un ufficio, anche se spesso non ce ne rendiamo conto».

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